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Cronaca

Agrigento | La mafia delle campagne: 5 arresti per estorsione e controllo del settore agro-pastorale

La Polizia di Stato, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone, accusate di una serie di estorsioni e di aver agevolato l’associazione mafiosa Cosa Nostra.

Le indagini, condotte dallo SCO, dalla SISCO di Palermo e dalle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo, hanno fatto luce sul controllo mafioso del settore agro-pastorale nella zona di Santa Margherita del Belice, Montevago, Sambuca di Sicilia e fino al confine con Contessa Entellina (PA).

Gli indagati, già condannati in passato per associazione mafiosa, avrebbero imposto il loro potere su proprietari e gestori di terreni agricoli, costringendoli a cedere loro ampie aree per il pascolo abusivo del bestiame a prezzi irrisori. In alcuni casi, le vittime sarebbero state addirittura private della possibilità di coltivare le loro terre, subendo danneggiamenti come incendi, furti di bestiame e taglio delle colture.

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L’indagine ha anche rivelato che gli indagati non solo imponevano il pascolo illegale, ma in alcuni casi sottraevano le derrate agricole dopo la trebbiatura, senza pagare alcun compenso.

Le indagini sono state supportate dalle dichiarazioni di alcune vittime che hanno denunciato il sistema di controllo mafioso, e da contrasti interni al “cartello” che hanno evidenziato la pericolosità degli indagati.

Il provvedimento odierno, emesso dal G.I.P. di Palermo, si basa su gravi indizi di colpevolezza e rappresenta un duro colpo al potere mafioso nel settore agro-pastorale del Belice.

Le accuse:

  • Estorsione aggravata dal metodo mafioso
  • Concorso esterno in associazione mafiosa
  • Illecita concorrenza con minaccia o violenza

Cronaca

Torino | Sequestro preventivo di 74 milioni nell’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli

La procura di Torino ha disposto un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 74,8 milioni di euro, nell’ambito dell’indagine legata alla gestione dell’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale torinese su richiesta della procura, coinvolge i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro ha l’obiettivo di garantire la confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino alla somma indicata. A eseguire il provvedimento è stato incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino.

Secondo la procura, i reati contestati comprendono la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di artifici e la truffa ai danni dello Stato. Tuttavia, l’ufficio giudiziario ha sottolineato che vale la presunzione di innocenza per tutte le persone indagate, che potranno dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati in ogni fase del procedimento.

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Cronaca

Frosinone | Truffa ai danni di un’anziana: la Polizia Stradale recupera refurtiva e denuncia i responsabili

Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Cassino hanno fermato un veicolo Ford Puma, in transito sulla carreggiata sud del tratto autostradale di competenza. A bordo si trovavano due giovani il cui comportamento nervoso ha subito insospettito i poliziotti.

Grazie all’esperienza e al notevole intuito investigativo degli agenti, si è deciso di approfondire il controllo del veicolo, scoprendo elementi riconducibili a una truffa segnalata poche ore prima in provincia di Siena, a danno di una signora anziana. Durante la perquisizione del mezzo, infatti, è stata trovata una borsa ben nascosta, contenente numerosi monili in oro e una somma di denaro contante.

Immediatamente è stata avviata un’indagine approfondita, che ha permesso di stabilire con chiarezza la responsabilità dei due soggetti fermati. In collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Siena, si è accertato che la vittima, una donna di 65 anni, era stata raggirata con la cosiddetta “truffa del finto incidente stradale”.

La donna era stata contattata telefonicamente da un individuo che si era presentato come Maresciallo dei Carabinieri, il quale le aveva riferito di un presunto incidente stradale causato dal figlio. Per evitare l’arresto del giovane, la donna avrebbe dovuto pagare una somma di denaro. Poco dopo, un falso avvocato si è presentato alla sua porta per riscuotere quanto richiesto. Non avendo una grande disponibilità di contanti, l’anziana ha consegnato numerosi monili in oro e tutto il denaro presente in casa.

Grazie alle tempestive indagini, i poliziotti della Stradale di Cassino hanno potuto attribuire con certezza la responsabilità del reato ai due truffatori, che sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria. La refurtiva, composta dai monili in oro e dal denaro contante, verrà restituita alla vittima.

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Cronaca

Verona | Tragedia familiare a Vago di Lavagno: uomo uccide la moglie e ferisce gravemente il figlio

Un grave episodio di violenza domestica si è consumato ieri a Vago di Lavagno, nel veronese, dove un uomo ha sparato e ucciso la moglie, ferendo gravemente il figlio di 15 anni. Il ragazzo, che ha tentato di proteggere la madre dall’aggressione, è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale in condizioni critiche tramite elicottero.

L’allarme è scattato intorno alle 14, quando alcuni residenti hanno udito i colpi di arma da fuoco provenienti dall’abitazione della famiglia. I carabinieri, giunti prontamente sul posto, hanno isolato l’intera area per consentire agli investigatori di ricostruire la dinamica del tragico evento, ancora oggetto di indagine.

Il ragazzo, nel disperato tentativo di salvare la madre, si è frapposto tra i genitori, venendo colpito gravemente. Ora è ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale Borgo Trento di Verona, mentre il padre, autore del gesto, è stato interrogato direttamente sul luogo del delitto prima di essere portato in caserma.

La vittima, una donna di 58 anni, non ha avuto scampo, e per lei i soccorsi non hanno potuto fare nulla. Il movente dell’omicidio rimane ancora da chiarire.

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