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Cronaca

Torino | Violenza sul bus da parte di una baby-gang: dieci denunciati

Dieci persone, di cui nove giovani e un uomo più anziano, sei maggiorenni e quattro minorenni, di nazionalità italiana e straniera e residenti nei Comuni di Castellamonte, Pont Canavese, Cuorgnè e Rivarolo Canavese, sono state denunciate dai carabinieri della stazione di Pont a metà maggio 2024 per una serie di disordini verificatisi nella zona all’inizio del mese di gennaio dello stesso anno.

La sera del 6 gennaio, nove giovani, in prevalenza maschi di origine nordafricana, hanno cercato di salire a bordo di un pullman Gtt alla stazione di Rivarolo senza pagare il biglietto, generando tensioni con l’autista e causando un ritardo nella partenza del mezzo diretto a Pont. Durante l’episodio, una passeggera di 21 anni, a bordo con sua sorella, entrambe residenti a Pont, ha difeso l’autista, provocando l’aggressione da parte delle due ragazze del gruppo.

La lite, che ha ritardato la partenza del pullman di oltre 40 minuti, è stata placata solo dall’intervento dei carabinieri di Rivarolo, che hanno identificato i membri del gruppo e raccolto testimonianze e registrazioni delle telecamere di sorveglianza per ricostruire l’accaduto.

La situazione è degenerata il 9 gennaio, quando il padre della giovane aggredita ha individuato alcuni degli aggressori nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Rivarolo e ha deciso di vendicare la figlia aggredendoli con una spranga di ferro. Lo scontro è poi proseguito all’esterno della stazione con lanci di sassi e bottiglie di vetro.

Il giorno successivo, il 10 gennaio, la banda di giovani nordafricani, presumibilmente per vendicarsi dell’aggressione subita il giorno precedente, si è presentata sotto l’abitazione dell’uomo e delle sue figlie, danneggiando la loro auto con pietre e bottiglie.

Successivamente, l’uomo ha riferito l’episodio ai carabinieri, omettendo però di menzionare l’intera vicenda, limitandosi all’atto vandalico finale. Le indagini hanno portato alla denuncia di tutti i membri del gruppo per vari reati, tra cui interruzione di pubblico servizio, percosse, minacce e getto pericoloso di oggetti. Anche il padre che ha compiuto l’atto di giustizia privata è stato denunciato, in questo caso per violenza sulle cose e porto abusivo di armi offensive.

Cronaca

Frosinone | Truffa ai danni di un’anziana: la Polizia Stradale recupera refurtiva e denuncia i responsabili

Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Cassino hanno fermato un veicolo Ford Puma, in transito sulla carreggiata sud del tratto autostradale di competenza. A bordo si trovavano due giovani il cui comportamento nervoso ha subito insospettito i poliziotti.

Grazie all’esperienza e al notevole intuito investigativo degli agenti, si è deciso di approfondire il controllo del veicolo, scoprendo elementi riconducibili a una truffa segnalata poche ore prima in provincia di Siena, a danno di una signora anziana. Durante la perquisizione del mezzo, infatti, è stata trovata una borsa ben nascosta, contenente numerosi monili in oro e una somma di denaro contante.

Immediatamente è stata avviata un’indagine approfondita, che ha permesso di stabilire con chiarezza la responsabilità dei due soggetti fermati. In collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Siena, si è accertato che la vittima, una donna di 65 anni, era stata raggirata con la cosiddetta “truffa del finto incidente stradale”.

La donna era stata contattata telefonicamente da un individuo che si era presentato come Maresciallo dei Carabinieri, il quale le aveva riferito di un presunto incidente stradale causato dal figlio. Per evitare l’arresto del giovane, la donna avrebbe dovuto pagare una somma di denaro. Poco dopo, un falso avvocato si è presentato alla sua porta per riscuotere quanto richiesto. Non avendo una grande disponibilità di contanti, l’anziana ha consegnato numerosi monili in oro e tutto il denaro presente in casa.

Grazie alle tempestive indagini, i poliziotti della Stradale di Cassino hanno potuto attribuire con certezza la responsabilità del reato ai due truffatori, che sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria. La refurtiva, composta dai monili in oro e dal denaro contante, verrà restituita alla vittima.

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Cronaca

Verona | Tragedia familiare a Vago di Lavagno: uomo uccide la moglie e ferisce gravemente il figlio

Un grave episodio di violenza domestica si è consumato ieri a Vago di Lavagno, nel veronese, dove un uomo ha sparato e ucciso la moglie, ferendo gravemente il figlio di 15 anni. Il ragazzo, che ha tentato di proteggere la madre dall’aggressione, è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale in condizioni critiche tramite elicottero.

L’allarme è scattato intorno alle 14, quando alcuni residenti hanno udito i colpi di arma da fuoco provenienti dall’abitazione della famiglia. I carabinieri, giunti prontamente sul posto, hanno isolato l’intera area per consentire agli investigatori di ricostruire la dinamica del tragico evento, ancora oggetto di indagine.

Il ragazzo, nel disperato tentativo di salvare la madre, si è frapposto tra i genitori, venendo colpito gravemente. Ora è ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale Borgo Trento di Verona, mentre il padre, autore del gesto, è stato interrogato direttamente sul luogo del delitto prima di essere portato in caserma.

La vittima, una donna di 58 anni, non ha avuto scampo, e per lei i soccorsi non hanno potuto fare nulla. Il movente dell’omicidio rimane ancora da chiarire.

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Cronaca

Bari | Sequestro per oltre 500mila euro a una società nel settore smaltimento rifiuti

Nella giornata di ieri, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di un ramo d’azienda del valore di oltre 500 mila euro. L’operazione, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura, ha riguardato un capannone industriale di circa 300 mq, terreni, automezzi, impianti e arredi d’ufficio, oltre alle necessarie autorizzazioni per la gestione dei rifiuti.

L’intervento è il risultato di indagini approfondite condotte dalla Compagnia di Molfetta, focalizzate su una società operante nella gestione dei rifiuti solidi urbani nella provincia B.A.T. Le indagini hanno rivelato che, tra il 2017 e il 2023, la società era coinvolta in distrazioni patrimoniali significative, attraverso contratti fittizi e trasferimenti di beni a prezzi estremamente bassi, a danno di un’altra azienda del settore che era stata dichiarata liquidata.

Gli amministratori delle due aziende coinvolte sono attualmente indagati per bancarotta fraudolenta, accusati di aver trasferito un intero ramo d’azienda a favore della nuova società senza accollarsi i debiti preesistenti.

Questa operazione sottolinea l’impegno della Procura della Repubblica di Trani e della Guardia di Finanza nel combattere i reati economico-finanziari e la gestione illecita dei rifiuti, garantendo la leale concorrenza e la tutela dei creditori.

Si ricorda che il procedimento è ancora nelle fasi preliminari, pertanto gli indagati non possono essere considerati colpevoli fino a una sentenza definitiva. La diffusione di queste informazioni è stata autorizzata dalla Procura per garantire trasparenza e informazione al pubblico.

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