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Piemonte

Torino | Fuga di gas durante la veglia di Pasqua: decine di fedeli intossicati

Durante la veglia di Pasqua presso la parrocchia di San Costanzo a Pont Canavese (Torino), si è verificata una fuga di gas a causa di un guasto alla caldaia, causando malori a diversi fedeli. Il parroco ha interrotto la funzione e ha fatto evacuare la chiesa, mentre il personale medico interveniva per soccorrere le persone intossicate.

La situazione di emergenza è emersa durante la messa di Pasqua svoltasi sabato 30 marzo nella chiesa di San Costanzo. Il parroco, don Aldo Vallero, insieme a numerosi fedeli, ha avvertito malori intorno alle 21:30. Di fronte a questa situazione, il parroco ha prontamente interrotto la funzione e ha fatto evacuare la chiesa, chiamando i soccorsi.

Le ambulanze sono arrivate sul posto per prestare assistenza e valutare le condizioni delle persone presenti alla funzione. La maggior parte dei presenti mostrava segni di intossicazione, come mal di testa e difficoltà respiratorie. Dopo aver somministrato ossigeno a chi ne aveva bisogno, il personale medico ha trasportato il parroco e i fedeli, circa una quarantina, nei pronto soccorso di Ivrea, Chivasso e Ciriè come precauzione.

Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e i carabinieri di Rivarolo, Ivrea e del nucleo Nbcr di Torino. È stato riscontrato che la fuga di gas, probabilmente monossido di carbonio, ha avuto origine dalla caldaia della chiesa. Non è stato necessario evacuare l’edificio poiché i fedeli erano già stati fatti uscire durante l’emergenza. Gli enti competenti hanno condotto indagini per determinare le cause esatte dell’incidente.

Cronaca

Torino | Padre uccide figlio: Intera comunità scossa per la morte di Ailton Romagnollo

L’intera comunità di Roletto è sconvolta per questa tragedia familiare, che ha lasciato molte domande senza risposta riguardo alle dinamiche interne alla famiglia Romagnollo.

Nel pomeriggio di venerdì 5 luglio 2024, in via Petrarca a Roletto si è consumata una drammatica tragedia. Pierangelo Romagnollo, un imprenditore in pensione di 84 anni, ha ucciso il figlio adottivo Ailton, di 40 anni, colpendolo alla nuca con una spranga di metallo durante un violento litigio nel giardino di casa. I vicini hanno riferito di frequenti conflitti tra i due, ma il motivo specifico della discussione rimane ancora oscuro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Pinerolo, che hanno immediatamente arrestato l’anziano. La casa dove è avvenuto l’omicidio è stata posta sotto sequestro, mentre le indagini sono affidate al pm Paolo Del Grosso della procura di Torino.

Pierangelo Romagnollo, dopo l’aggressione, ha chiesto ai vicini di chiamare le forze dell’ordine. In seguito, ha sostenuto di aver agito in reazione a un presunto attacco del figlio, che avrebbe disarmato prima di colpirlo.

Ailton Romagnollo, originario del Brasile e adottato da bambino, lavorava in una azienda di combustibili locale. Viveva con il padre dopo la morte della madre diversi anni fa. I vicini del quartiere sono stati sorpresi dalla tragedia, descrivendo Pierangelo come un uomo dal carattere burbero e il figlio come una persona apprezzata e rispettata.

Rosario Iania, uno dei vicini, ha dichiarato di non aver notato nulla di insolito fino all’intervento dei carabinieri, aggiungendo che Pierangelo era noto per il suo carattere forte mentre Ailton era visto come un giovane modello.

D’altra parte, un’altra vicina ha sottolineato che Pierangelo Romagnollo era profondamente legato al figlio, parlando sempre bene di lui e considerandolo una ragione fondamentale della sua vita.

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Liguria

Asti | 13 arresti per tentato omicidio, spaccio di droga e porto abusivo di armi in Piemonte, Liguria e Puglia.

Nella giornata di ieri, 5 luglio, nelle province di Asti, Torino, Alessandria, Bari, Imperia e Savona, personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Asti, supportato dai Comandi territorialmente competenti, ha dato esecuzione a due distinte Ordinanze applicative di misure cautelari emesse dal locale Ufficio G.I.P. nei confronti di complessivi 13 soggetti (11 uomini e 2 donne), 5 destinatari della custodia cautelare in carcere e i restanti a misure alternative.

I due provvedimenti restrittivi, strettamente correlati tra loro, scaturiscono dalle strutturate indagini svolte a partire dal mese di luglio 2022 sotto la direzione della locale Procura della Repubblica nei confronti di diversi pregiudicati notoriamente inseriti negli ambienti criminali cittadini e coinvolti, a vario titolo, in gravi eventi delittuosi occorsi nel capoluogo: il 15 luglio 2022, in via Pasolini, venivano esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione di un 35enne astigiano e il 22 settembre successivo si verificava una brutale aggressione ai danni di un soggetto (anch’egli destinatario della presente misura), successivamente ricoverato in gravi condizioni presso l’ospedale di Asti. Per entrambi gli episodi è contestato il reato di tentato omicidio. 

Le complesse e prolungate indagini hanno permesso di raccogliere un solido quadro probatorio nei confronti degli indagati, a carico dei quali sono contestati, a vario titolo, i reati di tentato omicidio, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. È stata altresì evidenziata l’attuale contrapposizione tra due gruppi criminali operanti in città, già oggetto di approfondimento investigativo nell’indagine “Mare Magnum”, culminata con l’esecuzione di 13 provvedimenti cautelari il 7 luglio 2023.

Nel corso delle indagini, al fine di riscontrare le condotte criminose oggetto di contestazione, sono state sottoposte a sequestro una pistola semiautomatica calibro 22LR completa di caricatore e 95 proiettili provento di furto in abitazione, due fucili a canne parallele cal. 16, un fucile modificato a canne parallele mozzate cal. 12 e vario munizionamento, nonché complessivi 210 gr. di hashish, 120 gr. di cocaina e 535 gr. di eroina e materiale per il taglio, confezionamento e pesatura delle sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Alex Cotoia: Nuovo Processo Dopo l’Uccisione del Padre per Difendere la Madre

La Cassazione ha deciso di annullare la sentenza di Appello e ordinare un nuovo processo per Alex Cotoia, il giovane che nel 2020 uccise il padre Giuseppe Pompa a Collegno, difendendo la madre durante una lite familiare. Assolto in primo grado per legittima difesa, Cotoia era stato successivamente condannato a sei anni e due mesi dalla Corte di Assise di Appello di Torino nel dicembre 2023.

La decisione della Cassazione è stata accolta positivamente dall’avvocato difensore Claudio Strata, che ha criticato la motivazione della sentenza d’appello definendola povera di elementi probatori. La requisitoria del procuratore generale ha giocato un ruolo determinante nel rinvio della sentenza, sottolineando la necessità di una motivazione più robusta per ribaltare il verdetto di secondo grado.

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