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Cronaca

Torino | Blitz della Guardia di Finanza, Traffico di Capi Contraffatti dalla Turchia Sventato

La Guardia di Finanza di Torino ha portato a termine un vasto sequestro di capi contraffatti di marchi noti, prodotti in laboratori artigianali in Turchia e distribuiti in diverse regioni italiane. Questa operazione, coordinata dalla procura torinese, ha comportato denunce per 25 persone, di cui una soggetta a misura cautelare, oltre a sanzioni amministrative per 16 acquirenti.

Una donna di 27 anni, residente a Torino, utilizzava note piattaforme web per pubblicizzare e vendere capi d’abbigliamento di dubbia provenienza. Dalle indagini condotte dai finanzieri è emerso che gli articoli, tra cui maglie, felpe, tute e calze di marchi famosi, venivano prodotti in Turchia e gestiti dal compagno della donna. Questi venivano quindi introdotti nell’Unione Europea tramite società di spedizione e successivamente distribuiti a vari acquirenti in diverse regioni italiane.

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato complessivamente 19.000 capi d’abbigliamento contraffatti, insieme a conti correnti e carte elettroniche utilizzate dalla donna per ricevere i pagamenti dai clienti. Inoltre, sono stati chiusi diversi account sui social network attraverso cui l’indagata pubblicizzava la merce. La donna dovrà rispondere di introduzione nello Stato e commercio di prodotti contraffatti, ricettazione e frode in commercio.

Ventiquattro acquirenti di capi contraffatti sono stati denunciati, mentre 16 acquirenti occasionali hanno ricevuto sanzioni amministrative.

Cronaca

Roma | Bambino resta bloccato in auto a Fontana di Trevi: salvato dalla polizia locale

Nel pomeriggio di sabato scorso, intorno alle 16:00, una situazione di emergenza si è verificata a Roma, nei pressi della Fontana di Trevi. Una famiglia in visita alla zona ha affrontato un imprevisto quando il loro veicolo si è bloccato con un bambino di quattro anni all’interno, mentre i genitori erano fuori dall’auto per una necessità urgente.

La coppia aveva parcheggiato l’auto vicino a via Poli e, dopo essersi allontanata brevemente, ha visto il veicolo chiudersi automaticamente con le chiavi all’interno. Il loro figlio più grande, che era addormentato nel veicolo, è rimasto bloccato all’interno. Con il motore acceso e le alte temperature estive, la situazione poteva diventare rapidamente pericolosa.

Gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, in servizio nella zona, sono intervenuti prontamente. Hanno cercato di attirare l’attenzione del bambino per farlo svegliare e tentare di aprire l’auto, ma senza successo. La situazione è stata ulteriormente complicata dalla necessità di evitare uno shock al piccolo, che ha alcuni disturbi neurocognitivi, e dalla impossibilità di forzare il finestrino senza causare danni o stress.

Data l’urgenza e la complessità della situazione, gli agenti hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Con l’aiuto dei professionisti, l’auto è stata aperta in modo sicuro, evitando di spaventare il bambino o di mettere in pericolo la sua sicurezza. Durante tutta l’operazione, la Polizia Locale ha mantenuto la calma, rassicurando sia il bambino che i suoi genitori.

Una volta che l’auto è stata aperta e il bambino è stato liberato, i genitori hanno espresso il loro sollievo e gratitudine per il tempestivo intervento. L’episodio ha messo in luce l’importanza di una risposta rapida e coordinata in situazioni di emergenza, evidenziando il ruolo cruciale della Polizia Locale e dei vigili del fuoco nella protezione e sicurezza dei cittadini.

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Campania

Napoli | Deputato Borrelli minacciato davanti al Cardarelli: “Ti sparo in faccia”

Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, è stato recentemente vittima di gravi minacce all’esterno dell’ospedale Cardarelli di Napoli. L’incidente è avvenuto mentre Borrelli si trovava all’ingresso del pronto soccorso per fare visita ai familiari delle vittime del crollo di Scampia.

L’episodio è scaturito quando Borrelli ha notato un motociclista parcheggiare il suo mezzo sul marciapiede di accesso all’ospedale, ostruendo il passaggio pedonale. Dopo aver chiesto cortesemente al motociclista di spostare il veicolo, il deputato è stato affrontato con minacce violente. Il motociclista ha reagito con aggressività, dichiarando senza mezzi termini: “Già mi sono fatto vent’anni. Ti sparo in faccia. Io non ho paura di niente.”

Borrelli ha documentato l’intera situazione con un video, successivamente condiviso sui social media. Le immagini e le parole utilizzate dall’aggressore rivelano un comportamento particolarmente intimidatorio e violento.

Commentando l’accaduto, Borrelli ha espresso preoccupazione per l’escalation di violenza che sta caratterizzando la città. “Siamo alla follia pura,” ha dichiarato, sottolineando come un semplice richiamo al rispetto delle regole di parcheggio possa scatenare una reazione così violenta. Il deputato ha messo in evidenza la gravità della situazione, osservando che ospedali e pronto soccorso sembrano particolarmente vulnerabili a simili episodi di aggressione.

Borrelli ha anche criticato la deriva violenta che caratterizza alcune aree della città e ha fatto appello affinché le autorità adottino misure più severe contro chi cerca di trasformare Napoli in un luogo privo di regole.

L’incidente ha sollevato preoccupazioni sul tema della sicurezza pubblica e sull’approccio alla violenza urbana. Le autorità sono chiamate a riflettere sull’escalation di episodi violenti e sulla necessità di garantire maggiore protezione e rispetto per i luoghi sensibili come gli ospedali.

Questo episodio serve da monito sull’importanza di mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza in spazi cruciali per la comunità, come gli ospedali, e sull’urgenza di affrontare con decisione il crescente clima di violenza.

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Cronaca

Bologna | Accoltellamento dipendente comunale: si era occupato delll’affido dei figli dell’aggressore

repertorio

Un 57enne Siciliano Arrestato per Aggressione a Coltellate

Ieri pomeriggio, un uomo di 57 anni di origine siciliana, residente a Bologna, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. L’aggressione è avvenuta al bar del circolo “Casa delle associazioni” nel quartiere Santo Stefano, più precisamente all’interno della sede del quartiere Baraccano.

La Vittima e il Presunto Motivo dell’Attacco

La vittima è un dipendente di 63 anni del Comune di Bologna, attualmente responsabile dell’ufficio reti e con un passato come assistente sociale. Secondo le indagini preliminari, l’attacco potrebbe essere stato motivato da una ritorsione legata al passato lavorativo della vittima. In particolare, si ritiene che l’aggressore abbia agito per vendicarsi di un episodio avvenuto nel 2017, quando la vittima, in qualità di assistente sociale, avrebbe preso la decisione di affidare i figli dell’aggressore alla ex moglie dopo la separazione.

Dinamica e Condizioni della Vittima

L’aggressore, dopo aver chiamato la vittima per nome, l’ha colpita con diverse coltellate all’addome e alle braccia. Durante l’aggressione, avrebbe anche pronunciato frasi minacciose, come “così impari a toccare i figli degli altri”. La dinamica dell’attacco, supportata da testimonianze e filmati di videosorveglianza, suggerisce che potrebbe essere stato un agguato premeditato, con l’aggressore che si era presentato al bar anche il giorno precedente, probabilmente in attesa della vittima.

Secondo la polizia, le intenzioni dell’aggressore erano chiaramente dirette a causare gravi danni. “Nove fendenti accertati portano a ritenere che l’obiettivo fosse ben più grave del ferimento”, ha dichiarato il dirigente della squadra Mobile di Bologna.

Condizioni della Vittima e Storia dell’Aggressore

Il dipendente comunale ferito è stato sottoposto a un intervento chirurgico e le sue condizioni sono in lieve miglioramento. Attualmente, resta in terapia intensiva, ma sembra essere fuori pericolo di vita.

L’aggressore, che vive in un contesto di forte disagio, aveva già un passato penale, inclusi reati di furto e una grave aggressione avvenuta nel 2013, quando ferì a coltellate l’allora compagno della ex moglie. Le autorità stanno ora indagando ulteriormente per comprendere a fondo le circostanze e il movente di questo grave episodio di violenza.

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