Connect with us

Emilia Romagna

Bologna | Donazioni per disabili e bimbi poveri, ma è una truffa: denunciati anche tre minori

I Carabinieri della Stazione Bologna Navile hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Bologna (Ordinaria e per i Minorenni) quattordici cittadini rumeni per coinvolgimento in un’attività truffaldina.

Nella mattinata del 24 febbraio 2024, durante il servizio di sorveglianza ai padiglioni della fiera “Liberamente – Salone del tempo libero, del divertimento e della vita all’aria aperta”, i Carabinieri hanno osservato un gruppo di individui che si spostavano tra i visitatori della manifestazione. Questi individui richiedevano denaro ai presenti e registravano le somme ricevute su una cartellina. In collaborazione con il personale di sicurezza, i Carabinieri hanno fermato i presunti responsabili, 14 cittadini rumeni (tra cui tre minorenni) con età compresa tra i 16 e i 47 anni, e hanno sequestrato le cartelline.

All’interno delle cartelline sono state rinvenute stampe di formato A4 con il simbolo dei disabili, la Bandiera Italiana e un logo che riportava la scritta “Tourisme & Handicaps”, seguita da una dichiarazione relativa a un “Certificato Regionale per persone non udenti e fisicamente disabili” e un proposito di aprire un centro internazionale per bambini bisognosi. In aggiunta, vi era una traduzione in inglese e una tabella con quattro colonne, indicate rispettivamente come “firma”, “numero postale”, “città” e “donazione”.

Cronaca

Bologna | Accoltellamento dipendente comunale: si era occupato delll’affido dei figli dell’aggressore

repertorio

Un 57enne Siciliano Arrestato per Aggressione a Coltellate

Ieri pomeriggio, un uomo di 57 anni di origine siciliana, residente a Bologna, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. L’aggressione è avvenuta al bar del circolo “Casa delle associazioni” nel quartiere Santo Stefano, più precisamente all’interno della sede del quartiere Baraccano.

La Vittima e il Presunto Motivo dell’Attacco

La vittima è un dipendente di 63 anni del Comune di Bologna, attualmente responsabile dell’ufficio reti e con un passato come assistente sociale. Secondo le indagini preliminari, l’attacco potrebbe essere stato motivato da una ritorsione legata al passato lavorativo della vittima. In particolare, si ritiene che l’aggressore abbia agito per vendicarsi di un episodio avvenuto nel 2017, quando la vittima, in qualità di assistente sociale, avrebbe preso la decisione di affidare i figli dell’aggressore alla ex moglie dopo la separazione.

Dinamica e Condizioni della Vittima

L’aggressore, dopo aver chiamato la vittima per nome, l’ha colpita con diverse coltellate all’addome e alle braccia. Durante l’aggressione, avrebbe anche pronunciato frasi minacciose, come “così impari a toccare i figli degli altri”. La dinamica dell’attacco, supportata da testimonianze e filmati di videosorveglianza, suggerisce che potrebbe essere stato un agguato premeditato, con l’aggressore che si era presentato al bar anche il giorno precedente, probabilmente in attesa della vittima.

Secondo la polizia, le intenzioni dell’aggressore erano chiaramente dirette a causare gravi danni. “Nove fendenti accertati portano a ritenere che l’obiettivo fosse ben più grave del ferimento”, ha dichiarato il dirigente della squadra Mobile di Bologna.

Condizioni della Vittima e Storia dell’Aggressore

Il dipendente comunale ferito è stato sottoposto a un intervento chirurgico e le sue condizioni sono in lieve miglioramento. Attualmente, resta in terapia intensiva, ma sembra essere fuori pericolo di vita.

L’aggressore, che vive in un contesto di forte disagio, aveva già un passato penale, inclusi reati di furto e una grave aggressione avvenuta nel 2013, quando ferì a coltellate l’allora compagno della ex moglie. Le autorità stanno ora indagando ulteriormente per comprendere a fondo le circostanze e il movente di questo grave episodio di violenza.

Continua a leggere

Cronaca

Ravenna | Esperienza formativa in barca per i bambini del centro educativo Anacleto grazie alla GDF

I bambini del Centro Educativo Anacleto di Porto Fuori hanno passato un incredibile pomeriggio in barca a vela a largo della locale costa grazie alla solidarietà delle Fiamme Gialle ravennati.

L’evento, proposto dal Comando Provinciale, è stato possibile grazie all’Associazione “Verde Vela”, ossia una associazione senza scopo di lucro, composta prevalentemente da finanzieri in servizio e in congedo, che ha la finalità di realizzare, avvalendosi della disponibilità di una barca a vela, progetti di utilità sociale ed educativi.

#post_seo_title

Questa è stata la volta del Centro Educativo Anacleto, che è un servizio dedicato ai bambini e ai ragazzi autistici o con disturbi dello sviluppo che promuove un’educazione basata sull’analisi del comportamento applicata. È presente a Ravenna (Porto Fuori in via Don Fuschini n.14), Cervia, Lugo e Faenza, gestito dal Consorzio Solco Ravenna e dalla Cooperativa Progetto Crescita e riprenderà le attività nel mese di settembre dopo la pausa estiva di agosto.

“L’invito della Guardia di Finanza è stato una sorpresa inaspettata e bellissima che ci ha permesso di fare un’esperienza fuori dal comune per i nostri bambini – ha commentato Alessandra Annibali, coordinatrice del Centro Educativo Anacleto. Un’esperienza che è stata doppiamente speciale perché proprio nel mese di luglio, abbiamo portato avanti un progetto sullo sviluppo delle autonomie con un piccolo gruppo di bambini, dove i protagonisti erano proprio i mezzi di trasporto. Chiudere il progetto con una gita in barca ci è sembrato davvero un’ottima conclusione”.

#post_seo_title

I bambini di Anacleto sono stati accolti dall’equipaggio della barca della Guardia di Finanza e hanno navigato per alcune ore nel pomeriggio. 

“Non possiamo che essere grati al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna e all’Associazione Verde Vela per l’attenzione e la solidarietà che ha dimostrato verso il nostro Centro. I bambini che sono riusciti a partecipare si sono divertiti tantissimo e hanno avuto anche la possibilità di provare a timonare la barca con la supervisione dell’equipaggio. Per noi è stata un’esperienza utilissima e potrebbe anche essere un primo passo verso future collaborazioni e progettualità con la Guardia di Finanza”.

Dal canto suo, la Guardia di Finanza, proprio nel 250° anniversario della propria fondazione, è lieta di aver contribuito alla buona riuscita di un’iniziativa che assume un forte significato, non solo nel percorso di crescita di coloro che hanno partecipato, ma anche perché testimonia l’attenzione costante verso tematiche di grande rilevanza, quali quelle della formazione, della solidarietà, dell’inclusione sociale e dell’ecologia.

Continua a leggere

Cronaca

Sequestro Tommaso Onofri | Salvatore Raimondi in semilibertà

Salvatore Raimondi, coinvolto nel rapimento e nell’omicidio del piccolo Tommaso Onofri, ha recentemente ottenuto la semilibertà. Da alcuni mesi, Raimondi lascia il carcere di Forlì ogni mattina per lavorare come magazziniere e vi fa ritorno ogni sera. Questo sviluppo ha sollevato un acceso dibattito pubblico e riacceso le polemiche sulla giustizia e il sistema penale.

Raimondi è stato condannato a 20 anni di reclusione per il suo ruolo nel rapimento di Tommaso Onofri, avvenuto il 2 marzo 2006 a Parma. Il rapimento, che si concluse con la tragica morte del bambino di soli due anni, ha avuto un forte impatto emotivo sulla comunità. Raimondi, pur avendo partecipato al rapimento, non è stato accusato direttamente dell’omicidio. I giudici hanno stabilito che Raimondi, sebbene coinvolto nel sequestro, non fosse l’autore del crimine più grave, che invece è stato commesso da Mario Alessi, condannato all’ergastolo. Antonella Conserva, compagna di Alessi all’epoca dei fatti, sta scontando una condanna a 24 anni, ma ha già beneficiato di permessi premio.

Nonostante la condanna principale, Raimondi ha accumulato ulteriori problemi legali. Nel 2018, ha ricevuto una condanna aggiuntiva di tre anni e mezzo per estorsione ai danni di un altro detenuto. Questo reato ha ritardato ulteriormente la sua uscita dal carcere.

La semilibertà di Raimondi ha suscitato una reazione di profonda amarezza in Paola Pellinghelli, madre del piccolo Tommaso. Intervistata dalla Gazzetta di Parma, ha espresso il suo disappunto per il fatto che permessi e sconti di pena sembrino prevalere rispetto al senso di giustizia percepito da chi ha subito una perdita così tragica.

Continua a leggere

DI TENDENZA

Copyright © 2023 RADIO HIT 24