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Cronaca

Bari | Gli affari del clan Parisi nel business del caffè per riciclare i soldi

Le recenti indagini che hanno condotto all’esecuzione di 130 misure cautelari a Bari, comprendenti detenzioni carcerarie, arresti domiciliari e l’amministrazione giudiziaria delle società Amtab e Maldarizzi Automotive, hanno svelato anche le attività illecite del clan mafioso Parisi nel settore del commercio del caffè. Questo clan ha imposto coercitivamente a bar e attività commerciali di vendere esclusivamente il caffè prodotto dalla criminalità organizzata, spesso dopo averlo acquistato in modo illegale.

Secondo quanto riportato negli atti della Dda di Bari, il settore del caffè è risultato essere un terreno attraente per gli investimenti del clan, in quanto il prodotto finito offre ricavi interessanti con investimenti minimi. Il clan avrebbe guadagnato circa 10 euro per ogni chilo di caffè venduto, investendo denaro sporco nel commercio illegale.

Le imprese Torregina Caffè, Raro srl e Caffè Sartoriale sono state ricondotte al clan dalle autorità investigative. La prima, associata a Tommaso ‘Tommy’ Parisi (figlio del boss ‘Savinuccio’) e a Christopher Luigi Petrone, mentre il fratello del capo, Massimo Parisi, era “socio occulto” della seconda azienda. Tutti e tre sono attualmente detenuti.

Il modus operandi del clan, come sottolineato dal pm, si basa su metodi estorsivi e coercitivi, che permettono di controllare le attività commerciali, garantendo profitti illeciti e sottraendoli alle imposte fiscali. Questa pratica si configura come una vera e propria concorrenza sleale rispetto alla legalità dello Stato, favorendo il clan nei confronti degli imprenditori locali.

Cronaca

Viareggio (LU) | Morto in ospedale 47enne travolto da un’auto, ipotesi investimento dopo furto

Un uomo di 47 anni è deceduto all’ospedale Versilia dopo essere stato gravemente investito da un’auto nella tarda serata di ieri a Viareggio. L’incidente è avvenuto in via Coppino e ha visto l’uomo sbalzato contro la vetrina di un negozio di elettronica navale, che si è frantumata a seguito dell’impatto.

Le circostanze dell’incidente sono ancora in fase di indagine. Le prime ipotesi suggeriscono che l’investimento potrebbe essere stato intenzionale, piuttosto che un semplice incidente stradale. Gli inquirenti stanno esaminando la possibilità che l’uomo sia stato investito dopo aver tentato di compiere un furto, e il comportamento dell’automobilista, che si è allontanato dopo l’incidente, avvalora l’ipotesi di un atto deliberato.

La vittima è stata soccorsa da una coppia che, transitando in via Coppino poco dopo mezzanotte, ha trovato l’uomo a terra privo di conoscenza. I soccorritori hanno fornito assistenza immediata e trasportato il ferito in ospedale in codice rosso, ma nonostante gli sforzi dei medici, l’uomo non è sopravvissuto.

Le forze dell’ordine stanno lavorando per raccogliere ulteriori dettagli sull’accaduto e identificare il conducente dell’auto coinvolta. L’ipotesi di un atto volontario ha spinto gli investigatori a considerare tutti gli elementi e le possibili motivazioni dietro l’incidente.

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Campania

Avellino | Catturato il detenuto evaso dal carcere scavalcando il muro di cinta

Un detenuto evaso dal carcere di Avellino è stato catturato dalla Polizia di Stato dopo una notte di intense ricerche. Antonio Liuzzi, 43 anni, originario di Grottaglie in provincia di Taranto, era fuggito intorno alle otto di sera scavalcando il muro di cinta dell’istituto penitenziario. Liuzzi, che sta scontando una condanna per furti e rapine, era stato trasferito a Avellino da Ariano Irpino solo alcune settimane fa.

Le operazioni di ricerca hanno coinvolto numerose pattuglie della Polizia Penitenziaria, che hanno lavorato senza sosta fino al ritrovamento del fuggitivo. Attualmente, Liuzzi è in stato di fermo e sarà interrogato dal pm di turno presso la Procura di Avellino.

Oggi, a Avellino, il segretario nazionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), Donato Capece, e la segretaria regionale, Tiziana Guacci, hanno tenuto una conferenza stampa per discutere la situazione dell’istituto penitenziario. Hanno denunciato le condizioni critiche in cui opera il carcere di Avellino, sottolineando problemi come la carenza di personale e il sovraffollamento. Inoltre, hanno evidenziato la mancata applicazione della circolare dipartimentale che prevede la chiusura delle sezioni di media e alta sicurezza, una misura che sarebbe necessaria per migliorare le condizioni di sicurezza all’interno dell’istituto.

Questo episodio mette in luce le difficoltà strutturali e operative delle carceri italiane, richiamando l’attenzione sulla necessità di interventi urgenti per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento delle strutture penitenziarie.

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Cronaca

Palermo | Morta Maria Mattarella, nipote del Capo dello Stato

Maria Mattarella, avvocato e segretario generale della Regione Siciliana, è deceduta oggi a Palermo all’età di 62 anni. Figlia dell’ex presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, assassinato dalla mafia nel 1980, Maria Mattarella ha lottato contro una malattia incurabile fino alla sua morte, avvenuta nella sua abitazione circondata dai suoi figli, Giovanni e Piersanti, e dai familiari.

Maria Mattarella era una figura di grande rilievo nella pubblica amministrazione siciliana. Laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti e avvocato dal 1995, aveva dedicato gran parte della sua carriera alla Regione Siciliana, dove aveva ricoperto ruoli di crescente responsabilità, culminando nella posizione di segretario generale. La sua nomina a questo prestigioso incarico, avvenuta nel dicembre 2017, era stata decisa in base alle sue competenze e al rispetto che godeva all’interno della pubblica amministrazione.

Maria Mattarella era sposata con Alessandro Argiroffi, un docente universitario di Filosofia del Diritto scomparso prematuramente nel 2015. Sua vita e carriera sono state segnate dalla dedizione al servizio pubblico e da una profonda professionalità.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, zio di Maria, è attualmente a Palermo per il lutto. La notizia della sua scomparsa ha suscitato reazioni di cordoglio da parte di numerosi esponenti politici e istituzionali. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il Presidente della Camera Lorenzo Fontana hanno espresso le loro condoglianze, lodando il contributo di Maria Mattarella alla vita pubblica e sottolineando il suo impegno e dedizione.

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha disposto l’esposizione a mezz’asta delle bandiere a Palazzo d’Orléans e ha annullato tutti gli impegni pubblici in segno di rispetto. Schifani ha ricordato Maria Mattarella come un esempio di professionalità e dedizione, la cui eredità continuerà a influenzare positivamente la comunità siciliana.

Nello Musumeci, ex presidente della Regione Siciliana, ha ricordato Maria Mattarella come una giurista di grande equilibrio e rigore etico, apprezzata per il suo lavoro e la sua competenza.

La scomparsa di Maria Mattarella rappresenta una grande perdita per la comunità siciliana e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e lavorare con lei.

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