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Calabria

Varapodio (RC) | Intimidazione al parroco, Vescovi Calabria: “gesto ignobile e attacco diretto a tutti i cittadini”


Rifiutiamo categoricamente ogni forma di violenza come linguaggio inaccettabile. Chi si professa credente nel Dio della pace e della mitezza non può mai essere ispirato da gesti o parole violenti. La violenza non ha spazio nella società civile, a meno che non si cerchi di smarrire ciò che ci rende umani. Questo è il chiaro messaggio espresso in una nota della Conferenza episcopale calabra, che condanna fermamente l’atto vandalico contro il giovane parroco di Varapodio, don Giovanni Rigoli. Il parroco era già stato vittima di un’aggressione a gennaio, durante la quale la sua auto era stata oggetto di un incendio doloso. I vescovi calabresi affermano che questo gesto ignobile rappresenta un attacco diretto a tutti i cittadini della regione, a coloro che credono e lottano quotidianamente in modo onesto e rispettoso per la dignità altrui. Essi sottolineano che agire e pensare in modo simile non appartiene all’etica e all’umanità dei calabresi.

In solidarietà con il vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Giuseppe Alberti, e con don Giovanni Rigoli, i vescovi invitano i fedeli e le persone di buona volontà a unirsi in preghiera per la comunità di Varapodio. Auspicano che possa superare questo momento con forza, speranza e rinnovato impegno apostolico. La nota della Conferenza Episcopale Calabra ribadisce la volontà di lavorare incessantemente per promuovere la pace, la legalità, il dialogo e la fraternità tra tutti. Si esprime fiducia nell’operato della Magistratura e delle Forze dell’ordine affinché gli autori di questo gesto vile siano identificati e affrontino le conseguenze legali. Infine, si spera che le istituzioni educative continuino a collaborare per formare generazioni libere da odio e vendetta.

Calabria

Lazzaro (RC) | 15 Anni di persecuzione: arrestata donna per stalking sul suo dentista

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Lazzaro hanno arrestato una 52enne, già sottoposta a un divieto di avvicinamento nei confronti di un dentista 72enne, a causa di comportamenti molesti e perseguitori durati 15 anni. La donna era stata legalmente obbligata a mantenere una distanza di 200 metri dal professionista e a non contattarlo in alcun modo, a seguito di segnalazioni riguardanti le sue insistenze nel cercare una relazione mai ricambiata.

La storia ha avuto inizio circa 15 anni fa, quando la donna era una paziente dello studio dentistico dell’uomo. Col passare del tempo, il suo interesse è degenerato in comportamenti invasivi, tra cui messaggi quotidiani su WhatsApp e tentativi ripetuti di contatto diretto. In uno degli episodi più inquietanti, il dentista ha trovato un pacco contenente dolci, un fiore e una lettera d’amore lasciato davanti alla sua casa.

Il 72enne ha vissuto in uno stato di ansia costante, temendo per la propria sicurezza e cercando di evitare ogni possibile incontro con la donna. L’ultimo tentativo di contatto si è verificato recentemente, quando la 52enne ha suonato al campanello dell’abitazione del dentista, dove era presente la sua compagna. Quest’ultima ha immediatamente allertato il compagno, portando all’intervento dei Carabinieri.

Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato la donna nelle immediate vicinanze e l’hanno arrestata per atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento. Attualmente, la donna si trova agli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari. La vicenda, già complessa e delicata, è ancora oggetto di indagini e gli accusati sono considerati non colpevoli fino a una eventuale condanna definitiva.

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Calabria

Cirò Marina | Chiusura temporanea di un bar “ritrovo” di pregiudicati

Questura di KR

Il Questore di Crotone ha emesso un provvedimento di sospensione per un bar situato a Cirò Marina, che rimarrà chiuso per un periodo di 15 giorni. Questa decisione è scaturita da segnalazioni ricevute dalla Compagnia Carabinieri del comune, che ha evidenziato una problematica persistente: il locale era diventato un ritrovo abituale per individui con precedenti penali.

Le autorità competenti, dopo un’attenta valutazione della situazione, hanno ritenuto necessario intervenire per garantire la sicurezza pubblica. Questo non è il primo provvedimento di chiusura per l’esercizio, già interessato da una sospensione di 7 giorni nel 2022. L’azione mira a prevenire ulteriori problematiche legate alla legalità e alla sicurezza nella comunità.

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Calabria

Sellia Marina (CZ) | Sventata estorsione: metodo del “cavallo di ritorno”

CC Catanzaro

I Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno arrestato un giovane di 26 anni di Catanzaro, colto in flagranza di reato per un tentativo di estorsione. Il giovane, in concorso con altri, è accusato di aver cercato di estorcere denaro con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”, un sistema criminale che prevede la richiesta di denaro per la restituzione di un bene rubato.

La vicenda ha avuto inizio con il furto di un’auto a Catanzaro Lido, denunciato dal proprietario, un giovane di Sellia Marina. Due giorni dopo il furto, il ladro ha contattato la vittima, offrendosi di “aiutarlo” a recuperare l’auto in cambio di 600 euro in contanti. Il proprietario, collaborando con i Carabinieri, ha accettato l’incontro concordato per lo scambio del denaro.

L’arresto è avvenuto poco dopo la consegna del denaro, quando i militari hanno fermato il sospettato trovandolo in possesso della somma estorta. Il Tribunale di Catanzaro ha convalidato l’arresto, disponendo per il giovane la custodia cautelare in carcere.

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