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Calabria

Cosenza | Ondata di rapine in città: stesso autore sospettato di due colpi in un’ora

La città di Cosenza è stata scossa da una serie di eventi sconcertanti questa sera, con due rapine avvenute nel giro di poco più di un’ora. Entrambe le rapine sembrano essere opera dello stesso individuo, creando una crescente preoccupazione tra i residenti e le autorità locali.

Prima Rapina: Farmacia Russo di Viale Cosmai – La prima rapina si è verificata nella Farmacia Russo di Viale Cosmai, dove un individuo armato di un taglierino ha fatto irruzione minacciando il personale e i clienti presenti. Coperto da un volto mascherato, l’uomo ha agito con determinazione, portando via contanti e farmaci preziosi. La tempestività con cui ha agito suggerisce un piano ben orchestrato.

Seconda Rapina: Negozio Acqua e Sapone in Via Trieste, Roges di Rende – Meno di un’ora dopo, lo stesso sospettato ha colpito nuovamente, questa volta nel negozio Acqua e Sapone situato in Via Trieste, a Roges di Rende. Ancora una volta, l’uomo armato di taglierino ha minacciato il personale e ha portato via contanti e prodotti dal negozio. La somiglianza nei modi e nelle modalità di entrambi i crimini solleva forti sospetti sulla connessione tra le due rapine.

Entrambe le rapine sono state caratterizzate dalla scelta di un taglierino come arma, e l’utilizzo di un volto coperto per nascondere l’identità dell’assalitore. Questi dettagli sono stati notati sia dai testimoni oculari che dalle registrazioni delle telecamere di sicurezza presenti nei luoghi dei crimini.

Le autorità locali sono al lavoro per risolvere il caso, e un’indagine dettagliata è stata avviata per identificare e catturare l’assalitore. La collaborazione tra la polizia locale e i proprietari dei negozi rapinati è fondamentale per raccogliere informazioni cruciali che potrebbero portare all’arresto del responsabile.

Le autorità invitano la comunità a rimanere vigile e a fornire qualsiasi informazione che possa essere utile per risolvere questi crimini. La sicurezza pubblica è una priorità, e la collaborazione tra i residenti e le forze dell’ordine è fondamentale per garantire un rapido sviluppo nelle indagini.

L’episodio di due rapine in così breve tempo ha gettato un’ombra di preoccupazione sulla tranquillità della comunità cosentina. Le indagini in corso mirano a individuare e fermare l’individuo responsabile di questi crimini, e la partecipazione attiva della comunità può svolgere un ruolo chiave nel riportare la sicurezza nelle strade della città.

Calabria

Omicidio Bellocco | Per la famiglia l’omicidio non è legato a criminalità organizzata

La famiglia di Antonio Bellocco, l’ultras dell’Inter recentemente ucciso a Cernusco sul Naviglio, esprime un profondo dolore e amarezza per la continua attenzione mediatica che ha messo in risalto il legame di parentela della vittima con individui precedentemente condannati per associazione mafiosa. Attraverso una dichiarazione ufficiale diffusa dal loro avvocato, Giacomo Iaria, la famiglia di Bellocco, originaria di Rosarno, ha chiesto che la vicenda venga trattata con la dovuta considerazione del contesto attuale e degli sviluppi investigativi.

Nella nota, la famiglia sottolinea che Antonio Bellocco era un giovane padre di due figli, che aveva deciso di ricominciare una nuova vita a Milano dopo aver scontato la sua condanna e si trovava in regime di libertà vigilata. La famiglia rimarca che Bellocco, pur avendo un passato complesso, stava cercando di vivere nel rispetto delle norme e delle regole civili. La nota contesta l’idea che il suo omicidio possa essere legato a contesti di criminalità organizzata, e denuncia come i riferimenti ai suoi genitori, entrambi detenuti al 41 bis e uno dei quali deceduto in carcere, distolgano l’attenzione dalle reali circostanze dell’omicidio.

Aurora Spanò, madre di Antonio, e i suoi fratelli si affidano all’iter giudiziario per chiarire i motivi e la dinamica del delitto, confidando nel lavoro della magistratura e utilizzando tutti i mezzi legali a loro disposizione per difendere la memoria di Antonio. La famiglia lamenta che l’attenzione mediatica e la focalizzazione sui precedenti penali della vittima non riflettono adeguatamente il dolore e la tragedia del caso, e chiedono rispetto per la memoria di Antonio e per la sua nuova vita, interrotta prematuramente.

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Calabria

Lorica | Donna morta in incidente il 25 agosto scorso, indagato 44enne in auto con lei

La Procura di Cosenza ha iscritto Mario Molinari, un uomo di 44 anni, nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. Molinari era alla guida del veicolo il 25 agosto scorso quando si è verificato un tragico incidente stradale sulla statale 108 bis, nei pressi di Lorica, in Sila, che ha causato la morte di Ilaria Mirabelli, una donna di 39 anni originaria di Cosenza.

L’inchiesta sulla morte di Ilaria Mirabelli è attualmente coordinata dalla pubblica accusa, con i pm Donatella Donato e Mariangela Farro al timone. L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è avvenuta in seguito a una querela presentata dall’avvocato Guido Siciliano, legale della famiglia della vittima. Siciliano aveva richiesto che fossero esaminate le ipotesi di reato di omicidio volontario e omicidio stradale, a causa delle numerose incongruenze e dubbi emersi riguardo alla dinamica dell’incidente.

L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è anche una fase preliminare necessaria per condurre una serie di accertamenti tecnici non ripetibili, che sono fondamentali per chiarire le circostanze del sinistro.

Dopo la morte di Ilaria Mirabelli, sono stati numerosi gli appelli e le richieste da parte della società civile cosentina per fare piena luce sull’accaduto. Questi appelli riflettono il forte interesse e la preoccupazione della comunità riguardo all’incidente e al suo impatto. Le indagini continuano, e le autorità sono impegnate a chiarire tutti gli aspetti del caso per garantire giustizia alla vittima e alle sue famiglie.

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San Gregorio d’Ippona (VV) | Colpi di pistola contro l’auto del sindaco Farfaglia

La serata del 7 settembre a San Gregorio d’Ippona è stata segnata da un grave atto intimidatorio nei confronti del sindaco Pasquale Farfaglia. La sua auto è stata colpita da diciassette proiettili, in un episodio che ha sconvolto la comunità locale. L’attacco è avvenuto vicino alla chiesa di Santa Ruba, dove il sindaco stava partecipando ai festeggiamenti in onore della Madonna della Salute.

Il grave episodio è stato scoperto solo la mattina seguente, quando il sindaco ha notato i fori dei proiettili sulla sua vettura. I carabinieri sono ora impegnati nelle indagini per chiarire le circostanze dell’attacco e identificare i responsabili.

Questo episodio solleva preoccupazioni significative sulla sicurezza e sull’ordine pubblico nella zona, riflettendo un clima di tensione e preoccupazione per l’incolumità dei rappresentanti istituzionali. Le autorità locali e le forze dell’ordine sono al lavoro per fare luce sull’accaduto e garantire che simili atti non rimangano impuniti.

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