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Cronaca

Torino | Denunciate due donne per truffa ai danni di un ottantenne

Un episodio di circonvenzione di incapace ha scosso Torino, dove due donne sono state denunciate dalla Polizia di Stato dopo aver raggirato un ottantenne con problemi cognitivi. La vicenda è emersa grazie alla prontezza di una custode che, notando un comportamento sospetto, ha contattato le forze dell’ordine.

L’anziano, che era stato visto uscire con le due donne, ha destato preoccupazione nella custode del prestigioso palazzo in cui risiede. Dopo aver informato una delle figlie del signore, è stata denunciata la scomparsa del padre, avviando così le ricerche da parte della Polizia.

I poliziotti del Commissariato Centro hanno rintracciato l’anziano in uno stato confusionale, ancora in compagnia delle donne, che hanno subito attirato l’attenzione degli agenti. Attraverso indagini e la collaborazione di residenti dello stabile, è emerso che l’uomo era stato oggetto di visite frequenti e sospette da parte delle due donne, che lo avevano convinto a elargire ingenti somme di denaro nel corso delle ultime settimane.

Attualmente, il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari, e le due donne, di età compresa tra i 43 e i 44 anni, sono accusate di circonvenzione di incapace. La Polizia di Stato invita tutti a segnalare situazioni sospette, ribadendo il messaggio “Non siete soli…chiamateci sempre!” per garantire la sicurezza di tutti, soprattutto delle persone più vulnerabili.

Cronaca

Como | Sospesa la licenza di un bar a Tavernola per spaccio di cocaina

Il Questore di Como ha disposto la sospensione per 20 giorni della licenza di un bar situato a Tavernola, dopo che il locale è stato coinvolto in un caso di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è scaturita dall’arresto di una 27enne, che gestiva il bar insieme al suo fidanzato di 29 anni, di origini albanesi. La giovane è stata colta in flagranza di reato dalla Polizia di Stato, mentre il fidanzato è stato denunciato a piede libero per concorso nello stesso reato.

La Polizia ha iniziato le indagini dopo aver notato un frequente e sospetto andirivieni di persone dal bar. Gli agenti della Squadra Mobile di Como, intervenuti nel locale, hanno trovato ben 23 dosi di cocaina pronte per la vendita, confermando i sospetti di attività illecita.

Una volta conclusa l’indagine, la Divisione di Polizia Amministrativa e di Sicurezza ha presentato una relazione dettagliata al Questore, evidenziando il grave rischio per la salute pubblica legato al mantenimento dell’attività del bar. La relazione ha sottolineato come il locale fosse diventato un punto di riferimento per lo spaccio di droga, suggerendo che i due gestori lo considerassero un “luogo sicuro” per le loro operazioni illecite.

In risposta a questa situazione, il Questore ha notificato la sospensione della licenza al titolare del bar, confermando l’impegno della Polizia di Stato nel contrastare il fenomeno della “malamovida” e nel garantire la sicurezza pubblica. Le autorità continueranno a monitorare le attività commerciali per prevenire violazioni delle normative e garantire un ambiente sano per la comunità.

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Cronaca

Lodi | Arrestato spacciatore di droga nel cuore della movida lodigiana

Questura di Lodi

Il 4 ottobre, la Squadra Mobile della Questura di Lodi ha arrestato un cittadino rumeno sorpreso in flagrante mentre cedeva sostanze stupefacenti nei pressi di alcuni locali notturni. L’operazione è stata condotta nell’ambito dei servizi di contrasto al traffico di droga, mirati a garantire la sicurezza nel capoluogo.

Grazie a un’accurata attività d’intelligence, gli agenti hanno ottenuto informazioni su un uomo pregiudicato per reati legati alla droga. Dopo aver monitorato i suoi spostamenti, i poliziotti hanno assistito a una cessione di stupefacenti avvenuta tra il rumeno e un trentenne italiano, fermo poco distante. Al momento del controllo, il giovane italiano è stato trovato in possesso di 1 grammo di cocaina suddiviso in due dosi.

Successivamente, una perquisizione effettuata sul rumeno ha portato al rinvenimento di 14 dosi di cocaina, pronte per la vendita. Gli agenti hanno anche esteso le indagini all’abitazione dell’arrestato, dove sono stati rinvenuti un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze, oltre a marijuana, evidenze che attestano un’attività di spaccio ben organizzata.

Dopo l’arresto, il rumeno è stato sottoposto al rito direttissimo, durante il quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa del processo. Le forze dell’ordine continuano a intensificare i controlli per garantire un ambiente sicuro e contrastare il traffico di stupefacenti nella zona.

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Cronaca

Lucca | Rimpatriato un cittadino albanese condannato per maltrattamenti in famiglia

La Polizia di Stato ha proceduto al rimpatrio di un cittadino albanese di 58 anni, accusato di maltrattamenti in famiglia. L’operazione si inserisce in un ampio programma di controllo e repressione della criminalità legata all’immigrazione clandestina. L’uomo è stato imbarcato su un volo dall’aeroporto di Roma-Fiumicino e, una volta atterrato a Tirana, è stato consegnato alle autorità albanesi.

Il soggetto era stato rintracciato dal personale del Commissariato di Forte dei Marmi. Aveva ottenuto un permesso di soggiorno nel 2016 come genitore di un minore residente in Italia. Tuttavia, a causa dei gravi reati commessi, aveva visto la sua richiesta di rinnovo del permesso respinta dal Questore di Livorno.

Nel 2023, il tribunale di Livorno lo aveva condannato a quattro anni e tre mesi di reclusione per atti ripetuti di violenza fisica e psicologica, che includevano pugni, calci, minacce di morte e maltrattamenti nei confronti della moglie e del figlio.

L’ufficio immigrazione della Questura ha quindi avviato le procedure per l’espulsione dell’uomo, che è stata convalidata dal Giudice di Pace di Lucca. Il rimpatrio è avvenuto sotto scorta, garantita da agenti della Polizia di Stato addestrati per operazioni internazionali, assicurando che l’uomo venisse consegnato in sicurezza alle autorità del suo Paese d’origine. Questo intervento segna un passo importante nella lotta contro la violenza domestica e nell’affermazione della legge in materia di immigrazione.

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