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Attualità

Torino fa la storia in Italia e in Europa con trapianto simultaneo di cuore e fegato

Un’importante innovazione medica è stata realizzata a Torino, dove per la prima volta in Italia e in Europa si è effettuato un trapianto simultaneo di cuore e fegato. L’intervento ha avuto luogo all’ospedale Molinette della Città della Salute e ha coinvolto una donna di 38 anni, già sottoposta a diverse operazioni cardiache, che necessitava urgentemente di un trapianto.

La paziente, proveniente da Roma, era stata inserita nella lista nazionale dei trapianti urgenti a causa delle sue gravi condizioni di salute. L’intervento, durato 12 ore, ha visto il coordinamento di un’équipe multidisciplinare che ha gestito il prelievo degli organi da un donatore in Lombardia.

La peculiarità di questo trapianto consiste nella tecnica innovativa che ha permesso di mantenere la connessione naturale tra cuore e fegato. Secondo i medici, questo approccio riduce i tempi di ischemia degli organi, migliorando così il recupero della loro funzionalità post-operatoria.

Durante l’operazione, i cardiochirurghi ed epatochirurghi hanno collaborato per rimuovere simultaneamente gli organi malati e collegare quelli nuovi, ripristinando rapidamente la circolazione. Dopo l’intervento, la paziente ha mostrato segni di ripresa, ed è attualmente ricoverata in terapia intensiva, dove continua a migliorare. Questa procedura rappresenta un passo significativo nella medicina dei trapianti, promettendo nuove speranze per pazienti con condizioni critiche.

Attualità

San Michele Arcangelo: celebrazioni in onore del Patrono della Polizia di Stato

Polizia di Stato

Il 29 settembre segna un giorno di grande significato per la Polizia di Stato italiana, poiché si celebra San Michele Arcangelo, il santo protettore di questa importante istituzione. Dal 1949, anno in cui Papa Pio XII lo proclamò patrono, San Michele è visto come simbolo di giustizia e protezione, riflettendo l’impegno quotidiano degli agenti di polizia nel mantenere l’ordine e difendere i cittadini.

Quest’anno, la celebrazione si è svolta in Vaticano, presso la chiesa di Santa Maria Madre della Famiglia, con la partecipazione di personalità di spicco tra cui il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il capo della Polizia, Vittorio Pisani. La funzione religiosa, officiata dal cardinale Fernando Vergez Alzaga, ha visto anche la presenza di membri della Gendarmeria Vaticana, consolidando ulteriormente il legame tra le due istituzioni sotto la protezione dell’Arcangelo Michele.

L’atmosfera solenne è stata arricchita dalla musica della Banda della Polizia di Stato e da un’esibizione del tenore Antonio Costa, poliziotto in servizio. Durante la messa, sono state lette preghiere dedicate a San Michele, sottolineando l’importanza di questi valori per il corpo di polizia e per la comunità.

Le celebrazioni non si sono limitate al Vaticano: nel pomeriggio, si svolgerà un evento a Caivano, in provincia di Napoli, intitolato “I valori che ci uniscono”, un’iniziativa che mira a promuovere la legalità, l’inclusione e lo sport tra i giovani. Inoltre, le varie Questure in Italia hanno organizzato “family day” per coinvolgere le famiglie degli agenti e condividere i principi fondamentali di questa significativa giornata.

Questa celebrazione non solo onora il patrono della Polizia, ma rinforza anche il senso di comunità e di appartenenza, promuovendo la legalità e l’inclusione nella società.

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Attualità

Verbania | Grande successo per il 21° Campionato Italiano di Calcio a 5 dei Vigili del Fuoco: la Toscana trionfa per la prima volta

VVF Toscana

Dal 23 al 28 settembre 2024, Verbania ha ospitato il 21° Campionato Italiano di calcio a 5 dedicato ai Vigili del Fuoco, un evento che ha richiamato 14 squadre da diverse regioni d’Italia. Questo torneo rappresenta un’importante occasione di incontro e competizione per i membri del corpo dei Vigili del Fuoco, che si sono sfidati in un clima di sportività e amicizia.

La competizione ha visto un alto livello di gioco e determinazione, con le squadre che hanno dato il massimo per conquistare il prestigioso titolo. Dopo intense partite e un percorso emozionante, i Vigili del Fuoco della Toscana hanno fatto la storia, laureandosi campioni d’Italia per la prima volta in 21 edizioni del torneo. La squadra, formata da rappresentanti di diversi comandi toscani, ha dimostrato grande spirito di squadra e abilità, conquistando il cuore dei tifosi e degli appassionati.

Il campionato non solo ha messo in luce il talento dei partecipanti, ma ha anche rafforzato il legame tra le diverse province e il senso di appartenenza a un’unica grande famiglia di Vigili del Fuoco. Questo evento, dedicato alla memoria di Luca Scaramal, ha ricordato l’importanza del lavoro di squadra e della solidarietà, valori fondamentali nella vita quotidiana di chi opera nel servizio antincendio.

La manifestazione si è conclusa con una cerimonia di premiazione, celebrando non solo i vincitori, ma anche il contributo di tutti i partecipanti. Con un finale così emozionante, il campionato di quest’anno resterà nella memoria di tutti come un momento di grande sport e comunità.

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Attualità

Papa Francesco “Tutti possiamo sbagliare, ma nessuno è sbagliato”

“Sono felice di essere qui in mezzo a voi”. Ha esordito così Papa Francesco, incontrando il clero nella Basilica del Sacro Cuore di Koekelberg, a Bruxelles.
“In questo crocevia che è il Belgio, voi siete una Chiesa ‘in movimentò – ha sottolineato il Pontefice -. Infatti, da tempo state cercando di trasformare la presenza delle parrocchie sul territorio, di dare un forte impulso alla formazione dei laici; soprattutto vi adoperate per essere Comunità vicina alla gente, che accompagna le persone e testimonia con gesti di misericordia. Prendendo spunto dalle vostre domande, vorrei proporvi alcune tracce di riflessione attorno a tre parole: evangelizzazione, gioia, misericordia”.

“Il Vangelo, accolto e condiviso, ricevuto e donato – ha aggiunto il Papa -, ci conduce alla gioia perchè ci fa scoprire che Dio è il Padre della misericordia, che si commuove per noi, che ci rialza dalle nostre cadute, che non ritira mai il suo amore per noi. Fissiamo questo nel cuore: mai Dio ritira il suo amore per noi. ‘Ma Padre, anche quando ho commesso qualcosa di grave?’. Mai Dio ritira il suo amore per te. Questo, davanti all’esperienza del male, a volte può sembrarci ‘ingiustò, perchè noi applichiamo semplicemente la giustizia terrena che dice: ‘Chi sbaglia deve pagarè. Tuttavia la giustizia di Dio è superiore: chi ha sbagliato è chiamato a riparare i suoi errori, ma per guarire nel cuore ha bisogno dell’amore misericordioso di Dio. Non dimenticatevi: Dio perdona tutto, Dio perdona sempre; è con la sua misericordia che Dio ci giustifica, cioè ci rende giusti, perchè ci dona un cuore nuovo, una vita nuova”.

Poi è tornato a parlare di abusi, sottolineando che “generano atroci sofferenze e ferite, minando anche il cammino della fede. E c’è bisogno di tanta misericordia, per non rimanere col cuore di pietra dinanzi alla sofferenza delle vittime, per far sentire loro la nostra vicinanza e offrire tutto l’aiuto possibile, per imparare da loro – come hai detto tu – a essere una Chiesa che si fa serva di tutti senza soggiogare nessuno. Sì, perchè una radice della violenza consiste nell’abuso di potere, quando usiamo i ruoli che abbiamo per schiacciare gli altri o per manipolarli”.

Ed ha rivolto anche un pensiero ai carcerati: “Quando io entro in un carcere mi domando: perchè loro e non io? Gesù ci mostra che Dio non si tiene a distanza dalle nostre ferite e impurità. Egli sa che tutti possiamo sbagliare, ma nessuno è sbagliato. Nessuno è perduto per sempre. E’ giusto, allora, seguire tutti i percorsi della giustizia terrena e i percorsi umani, psicologici e penali; ma la pena dev’essere una medicina, deve portare alla guarigione. Bisogna aiutare le persone a rialzarsi, a ritrovare la loro strada nella vita e nella società. Soltanto una volta nella vita di tutti ci è permesso guardare una persona dall’alto in basso: per aiutarla a rialzarsi. Solo così. Ricordiamoci: tutti possiamo sbagliare, ma nessuno è sbagliato, nessuno è perduto per sempre. Misericordia, sempre, sempre misericordia”.

Infine, ha concluso: “Sorelle e fratelli, vi ringrazio. E nel salutarvi vorrei ricordare un’opera di Magritte, vostro illustre pittore, che si intitola ‘L’atto di fedè. Rappresenta una porta chiusa dall’interno, che però è sfondata al centro, è aperta sul cielo. E’ uno squarcio, che ci invita ad andare oltre, a volgere lo sguardo in avanti e in alto, a non chiuderci mai in noi stessi, mai in noi stessi. Questa è un’immagine che vi lascio, come simbolo di una Chiesa che non chiude mai le porte – per favore, non chiude mai le porte! -, che a tutti offre un’apertura sull’infinito, che sa guardare oltre. Questa è la Chiesa che evangelizza, vive la gioia del Vangelo, pratica la misericordia”.
– foto Agenzia Fotogramma –

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