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Agli Us Open Musetti e Djokovic ko al terzo turno

Nella notte italiana, hanno salutato New York l’azzurro Lorenzo Musetti e il numero due del tabellone maschile degli Us Open, Novak Djokovic, seconda “vittima” eccellente a Flushing Meadows nella quarta e ultima prova del Grande Slam, dopo il ko di Carlos Alcaraz. Sul cemento della Grande Mela, il tennista di Carrara, 22enne, si è arreso ai sedicesimi di finale. L’azzurro, numero 18 del mondo e del seeding, ha ceduto di fronte allo statunitense Brandon Nakashima, 50 del ranking Atp, col punteggio di 6-2 3-6 6-3 7-6 (4). Molto equilibrato il match fra Musetti e l’americano, con colpi spettacolari da entrambe le parti. A far la differenza il servizio, 17 ace per Nakashima e 8 per il toscano, e anche il quarto set, nel quale Musetti conduceva per 4-0, prima di subire un passaggio a vuoto, perdendo due break di vantaggio, commettendo tre doppi falli di fila nel fatale ottavo gioco.
“E’ stata una partita di altissimo livello. Nakashima ha meritato e il servizio è stata la sua arma vincente. Fa male perchè credo di aver giocato una delle migliori partite da quando gioco sul cemento. Ho espresso un ottimo livello di tennis, a parte il primo set, in cui lui mi ha investito. Dal secondo parziale in poi ho dominato lo scambio e questo mi faceva ben sperare”, ha detto Musetti a fine partita. A ruota il serbo Djokovic, numero due del mondo e del tabellone, si è arreso contro l’australiano Alexei Popyrin, 28 del ranking internazionale, con lo score di 6-4 6-4 2-6 6-4. Agli ottavi di finale Popyrin sfiderà lo statunitense Frances Tiafoe, vincitore del derby a stelle e strisce contro Ben Shelton per 4-6 7-5 6-7 (5) 6-4 6-3. Dalla stessa parte del tabellone avanza anche Andrey Rublev, sesta forza del seeding, che ha piegato il ceco Jiri Lehecka con il punteggio di 6-3 7-5 6-4. Per il russo agli ottavi di finale ci sarà lo scoglio Grigor Dimitrov. Il bulgaro, numero 9 del tabellone, ha sconfitto l’olandese Tallon Griekspoor per 6-3 6-3 6-1. Approdano agli ottavi di finale, poi, il tedesco Alexander Zverev, lo statunitense Taylor Fritz e il norvegese Casper Ruud.
In campo femminile, infine, pass per gli ottavi di finale per Aryna Sabalenka. La bielorussa ha battuto al terzo set la russa Ekaterina Alexandrova (2-6 6-1 6-2) e ora sfida la belga Elise Mertens. Oggi in campo cinque italiani. Nel singolare maschile in scena Jannik Sinner, Matteo Arnaldi e Flavio Cobolli; in quello femminile Jasmine Paolini e Sara Errani. I cinque azzurri sono tutti a caccia di un posto negli ottavi di finale.
– foto Ipa Agency –

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Dia e Castellanos trascinano la Lazio, 2-1 al Verona

La Lazio batte il Verona 2-1 all’Olimpico grazie alle reti di Dia e Castellanos. Nel posticipo che chiude la quarta giornata di Serie A Marco Baroni – che prima di oggi aveva perso tutti e tre i precedenti in campionato contro i gialloblù – sale a 7 punti in classifica, uno in più della sua ex squadra. L’unica nota positiva della serata romana del Verona è rappresentata dalla reazione dopo il gol del vantaggio biancoceleste al 5′. Zaccagni premia l’inserimento centrale di Dia, che sposta la palla sul destro e calcia battendo Montipò sul suo palo. Dopo due minuti gli ospiti pareggiano: un tocco di prima di Kastanos manda in tilt la coppia centrale biancoceleste innescando Tengstedt che a tu per tu con Provedel non sbaglia. Al 20′ però la Lazio torna in vantaggio. Zaccagni crossa da calcio d’angolo nell’area piccola, Castellanos si libera della marcatura di Coppola e in caduta deposita in rete. Nella ripresa, al 62′, serve il miglior Montipò per negare il 3-1 ai padroni di casa. Il portiere respinge prima il tiro di Dia, poi è reattivo nel chiudere lo specchio a Tavares sulla respinta.

Tre minuti dopo Baroni deve spendere un doppio cambio: fuori Castellanos (fastidio all’adduttore) e Isaksen, dentro Castrovilli e Tchaouna. Il giovane francese entra bene in partita e cerca più volte il tiro: la prima conclusione finisce alta di poco, la seconda viene neutralizzata da Montipò in corner. All’83’ la squadra biancoceleste va a centimetri dal gol: Dia guida la transizione e serve la palla del 3-1 a Zaccagni che davanti a Montipò tocca di punta senza riuscire a trovare la porta. La Lazio non la chiude, ma riduce al minimo i rischi e porta a casa il risultato: nel prossimo turno gli uomini di Baroni faranno visita alla Fiorentina, mentre il Verona dovrà vedersela in casa col Torino.
– Foto Ipa Agency –

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Parma ribaltato, l’Udinese vola in testa alla classifica

Il Parma domina nel primo tempo, l’Udinese ribalta tutto nel giro di mezz’ora e vince la partita per 3-2 nel segno di Thauvin (doppietta). E’ questo il film del match del Tardini, che consegna la leadership (solitaria) della Serie A ai friulani dopo una rimonta da sogno.
Pecchia cambia nuovamente il trequartista e si affida a Cancellieri, che si accentra alle spalle di Bonny, mentre Runjaic si copre con un centrocampo più fisico. Spingono subito i padroni di casa e, dopo due minuti, passano: sul corner di Mihaila, la difesa dell’Udinese non è reattiva e Delprato insacca alle spalle di Okoye.

I friulani reagiscono con Thauvin, ma continuano ad esporsi alle ripartenze avversarie: ottima la gara di Man e Mihaila, mentre Bernabè troneggia a centrocampo. La miglior occasione degli ospiti è un autogol sfiorato: Chichizola fa un miracolo, evitando l’autorete di Coulibaly. Nei minuti finali c’è solo il Parma, che spinge e passa al 42′: imbucata di Man e grande movimento di Bonny, che non lascia scampo a Okoye. Runjaic reagisce nella ripresa con un doppio cambio, visto il 2-0: fuori Giannetti e Payero, dentro Kabasele ed Ekkelenkamp per cambiare passo. La mossa funziona perchè, dopo soli quattro minuti, l’Udinese accorcia con Lucca: cross di Kamara e perfetta incornata della punta. Dopo il gol Pecchia si copre: fuori Cancellieri e dentro Mandela Keita, acquisto più caro nella storia recente del Parma (12 milioni).

La mossa di Pecchia però non funziona e, anzi, l’Udinese pareggia subito dopo aver sostituito (a sorpresa) Lucca: su un cross dalla destra, Davis svetta e batte Chichizola, ma si vede “soffiare” la paternità della rete dal tocco sulla linea del compagno Thauvin. La frittata è fatta per i ducali, che restano anche in dieci: gara-shock di Mandela Keita, che sbaglia ogni scelta e nell’arco di diciotto minuti viene espulso per doppia ammonizione. La partita subisce così la sua definitiva svolta e, al 78′, l’Udinese passa in vantaggio: Davis fa la sponda, Ekkelenkamp impegna Chichizola e Thauvin insacca a porta vuota la sua doppietta.

La rete viene inizialmente annullata per un offside dubbio, ma il Var interviene e ristabilisce il gol. I friulani si portano così sul 3-2 e mettono in ghiaccio la gara, visto che il Parma perde Mihaila per infortunio. Tre punti preziosissimi per Runjaic, che sale a quota 10 e fa la storia: la sua Udinese è la capolista solitaria della Serie A dopo quattro giornate, mentre continua a raccogliere meno di quanto meriterebbe il Parma, che si ferma a quota 4 dopo il crollo fisico e mentale nel secondo tempo.
– foto Ipa Agency –

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Cannavaro “Conte ha riacceso Napoli ma l’Inter rimane favorita”

“Il Napoli è una squadra forte. L’anno scorso è stata una stagione particolare. Antonio Conte è stato bravo a ridare fiducia ai giocatori e a ricompattare lo spogliatoio e sono arrivate vittorie di carattere”. Così Fabio Cannavaro, capitano della Nazionale azzurra campione del mondo 2006, ospite di “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1, sul Napoli capolista e sull’impatto del nuovo allenatore sulla panchina del club partenopeo.

“Il Napoli ha un vantaggio rispetto alle altre: gioca una volta a settimana. Ha speso tanto, ha preso giocatori importanti con una base già molto forte. Li ho affrontati con l’Udinese, avevo visto un valore pazzesco. L’anno scorso era solo questione di testa. L’Inter è avvantaggiata, perchè anche loro hanno una struttura già collaudata. Sarà una bella sfida, in attesa di altre squadre”, ha aggiunto Cannavaro.

“Il calcio sta soffrendo la mancanza di attaccanti puri: c’è più organizzazione, ora si gioca più di reparto. Mancano però gli attaccanti di una volta”, ha continuato l’ex difensore di Parma, Napoli, Inter, Juventus e Real Madrid, vincitore del Pallone d’Oro nel 2006, che nella scorsa stagione ha guidato dalla panchina, nelle ultime partite, l’Udinese verso la permanenza in Serie A.

“Il mio futuro? Passo tanto tempo a guardare partite: è giusto tenersi aggiornato. La mia idea è quella di cercare di tornare in panchina. Aspetto: so che non è facile, perchè c’è tanta concorrenza, ma l’importante è farsi trovare pronti”, ha concluso Cannavaro.
– foto Ipa Agency –

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