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Cronaca

Milano | Borseggiatori in azione in un albergo, rubano una borsa e 2 carte di credito: arrestate due persone

La Polizia di Stato di Milano ha arrestato un cittadino cubano di 56 anni e un cittadino peruviano di 23 anni con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. L’operazione è avvenuta martedì 13 agosto, verso le ore 10, grazie all’intervento degli agenti della 6^ Sezione della Squadra Mobile milanese, impegnati in un servizio di contrasto ai reati predatori, particolarmente nei confronti dei turisti presso gli hotel vicini a aeroporti e stazioni ferroviarie.

Gli agenti hanno notato i due uomini in via Gustavo Fara, comportarsi in modo sospetto mentre si scambiavano cenni d’intesa. Poco dopo, all’angolo con via Cardano, il 56enne si è appartato dietro una vettura in sosta e ha gettato sotto di essa due carte di credito, che i poliziotti hanno prontamente recuperato. Le carte sono risultate appartenere a una donna italiana di 76 anni, vittima di un furto avvenuto un’ora prima in un bar di via Melchiorre Gioia. La donna, avvisata dal suo istituto di credito tramite SMS, aveva subito bloccato le carte.

I due uomini sono poi entrati in un albergo in via Cardano, dove hanno iniziato a osservare attentamente i clienti e i loro effetti personali. Mentre il 23enne distraeva la barista, il 56enne ha approfittato della distrazione di una coppia di turisti canadesi per sottrarre una borsa poggiata su una sedia vicina. Dopo aver nascosto la refurtiva sotto la maglia, i due uomini hanno cercato di allontanarsi rapidamente dall’hotel.

Tuttavia, i poliziotti, che avevano osservato tutta la scena, sono intervenuti tempestivamente bloccando i due malviventi e restituendo la borsa rubata ai turisti, che solo in quel momento si erano resi conto del furto. I due uomini sono stati arrestati e portati in custodia, mentre la refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari.

Cronaca

Verona | Tragedia Vago di Lavagno: madre si suicida dopo aver sparato al figlio, 15enne in condizioni disperate

Un dramma familiare ha sconvolto la comunità di Vago di Lavagno, in provincia di Verona, dove venerdì scorso una donna di 58 anni avrebbe sparato al figlio 15enne un colpo di pistola alla testa, per poi togliersi la vita. Questa è l’ipotesi prevalente su cui sta indagando la Procura di Verona. Il ragazzo è stato soccorso ma versa in condizioni disperate, ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale di Borgo Trento.

I carabinieri, intervenuti sul luogo, hanno trovato la madre senza vita in cucina, con accanto il figlio gravemente ferito. Accanto ai corpi, è stata sequestrata una pistola, legalmente detenuta dal defunto padre della donna, sulla quale sono in corso accertamenti. Al momento, nessuno risulta indagato, e il marito della donna è stato ascoltato come testimone.

Il procuratore di Verona, Raffaele Tito, ha spiegato che l’ipotesi più accreditata è quella di un tentato omicidio da parte della madre, che poi si sarebbe suicidata. La donna soffriva da tempo di problemi di salute, un elemento che potrebbe aver influito tragicamente su quanto accaduto.

In un primo momento, si era pensato che la donna fosse stata uccisa, ma le indagini e le testimonianze raccolte hanno portato a questa nuova ricostruzione dei fatti. Oltre alle testimonianze, gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona.

Le condizioni del 15enne restano estremamente critiche. Secondo una nota dei medici dell’ospedale di Borgo Trento, il ragazzo è sostenuto meccanicamente e farmacologicamente in tutte le funzioni vitali e la prognosi rimane riservata. Non ci sono state variazioni significative rispetto al momento del ricovero, quando il giovane è arrivato in condizioni già gravissime.

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Cronaca

Lucca | Coppia di escursionisti tedeschi soccorsa dai Vigili del Fuoco ai piedi del Monte Pisanino

Nel pomeriggio di oggi, attorno alle 15:00, i Vigili del Fuoco sono stati chiamati ad intervenire nel Comune di Minucciano (LU) per la ricerca di una coppia di escursionisti di nazionalità tedesca, partiti dal campeggio Val Serenaia. I due turisti avevano perso l’orientamento durante un’escursione nei pressi del Monte Pisanino, una zona montuosa impervia delle Alpi Apuane.

Grazie alla Sala Operativa dei Vigili del Fuoco, le coordinate della loro posizione sono state individuate rapidamente. L’elicottero Drago 60, appartenente al reparto volo di Cecina, si è subito alzato in volo e ha localizzato la coppia ai piedi del Monte Pisanino. Il personale di bordo, tramite verricello, si è calato sul posto per raggiungere i due escursionisti.

Supportati da due unità del Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco hanno recuperato i turisti, trasportandoli in sicurezza sull’elicottero. Successivamente, i due sono stati trasferiti al campo sportivo di Gramolazzo, dove una squadra di terra proveniente da Castelnuovo Garfagnana li attendeva. Dopo essere stati soccorsi e verificato il loro stato di salute, la coppia è stata riaccompagnata al campeggio Val Serenaia.

Le operazioni si sono concluse con successo intorno alle 19:30, senza segnalazioni di feriti. Ancora una volta, la rapidità e la coordinazione tra Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino hanno garantito un intervento sicuro ed efficace in una situazione potenzialmente critica.

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Cronaca

Roma | Perquisizione e sequestro del materiale informatico di Maria Rosaria Boccia

A seguito di una denuncia presentata dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la Procura di Roma ha disposto una perquisizione domiciliare e il sequestro del telefono cellulare e altro materiale informatico appartenente all’imprenditrice Maria Rosaria Boccia. Le operazioni sono state condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma, che hanno perquisito l’abitazione della Boccia a Pompei.

Durante la perquisizione, gli inquirenti avrebbero rinvenuto anche un paio di occhiali smart, precedentemente utilizzati dalla Boccia per realizzare video, incluso all’interno della Camera dei Deputati.

Il materiale sequestrato sarà ora sottoposto ad un’analisi approfondita da parte dei carabinieri, su incarico dei pubblici ministeri di piazzale Clodio. Nel frattempo, Maria Rosaria Boccia è stata iscritta nel registro degli indagati, e le indagini sono ancora in corso per chiarire i dettagli della vicenda.

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