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Cronaca

Trappeto (PA) | Denunciate due società, mille metri quadrati di spiaggia occupati da sdraio e ombrelloni

A Trappeto, la Guardia Costiera di Terrasini ha effettuato un importante sequestro di circa duecento arredi balneari, tra ombrelloni e lettini, che avevano invaso circa mille metri quadrati di spiaggia libera. L’operazione ha coinvolto due società, entrambe in possesso di regolare concessione, ma accusate di aver esteso le loro attività oltre i limiti consentiti, privando così i bagnanti di una porzione significativa dell’arenile.

L’accertamento è avvenuto nell’ambito dell’operazione “Mari e laghi sicuri 2024”, che mira a intensificare i controlli lungo le coste per combattere l’abusivismo e garantire l’accesso pubblico alle spiagge. Secondo una nota ufficiale, i militari hanno contestato l’occupazione abusiva dell’arenile, avvenuta senza “alcun titolo preventivamente rilasciato al responsabile dell’attività”. Le aree occupate abusivamente erano di 600 e 400 metri quadrati rispettivamente, con un totale di 138 lettini e 69 ombrelloni sequestrati.

Le due società coinvolte sono state denunciate per l’occupazione indebita della spiaggia. Questo intervento sottolinea l’impegno della Guardia Costiera nel contrastare il fenomeno dell’abusivismo lungo la costa, fenomeno che non solo infrange la legge ma sottrae anche vaste aree di litorale alla pubblica fruizione, limitando l’accesso libero e gratuito per i cittadini e i turisti.

L’iniziativa “Mari e laghi sicuri 2024” si inserisce in una serie di azioni coordinate dalla Guardia Costiera per garantire la sicurezza e il rispetto delle normative nelle zone costiere e lacustri. Come nelle precedenti stagioni balneari, il personale della Guardia Costiera intensifica i controlli a mare e sul litorale per prevenire e contrastare l’occupazione abusiva delle spiagge. La notizia del sequestro ha suscitato diverse reazioni tra i bagnanti e la comunità locale. Molti hanno accolto positivamente l’intervento, sottolineando l’importanza di mantenere libere e accessibili le aree costiere. La presenza di ombrelloni e lettini abusivi, oltre a limitare lo spazio disponibile, rappresenta una forma di sfruttamento economico non autorizzato che danneggia la collettività.

Questo intervento della Guardia Costiera di Terrasini a Trappeto evidenzia la necessità di vigilare costantemente sulle attività balneari per assicurare il rispetto delle regole e garantire l’accesso pubblico alle spiagge. Operazioni come “Mari e laghi sicuri 2024” rappresentano un passo significativo verso la tutela del patrimonio naturale e la difesa dei diritti dei cittadini.

Cronaca

Naviglio Pavese: Riprese le ricerche del corpo avvistato in località Badile

immagine di repertorio

Sono riprese questa mattina le operazioni di ricerca del corpo avvistato ieri nel Naviglio Pavese, in località Badile. Le squadre del soccorso acquatico dei Vigili del Fuoco di Milano, con il supporto dei sommozzatori del Comando di Torino, stanno lavorando per ritrovare il corpo, che ieri pomeriggio era stato visto galleggiare ma è stato risucchiato dalle acque poco prima dell’arrivo dei soccorsi.

Le operazioni si stanno rivelando particolarmente complesse a causa delle forti correnti e della scarsa visibilità, dovuta all’acqua torbida. Nonostante queste difficoltà, i sommozzatori continuano a setacciare la zona nel tentativo di individuare il corpo.

Ulteriori aggiornamenti seguiranno man mano che le ricerche proseguono.

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Cronaca

Caltanissetta | I carabinieri arrestano 9 persone per associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti

Nella giornata odierna, i Carabinieri di Caltanissetta, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura Nissena, hanno eseguito un’importante operazione che ha portato all’emissione di 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, accusati di far parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti con base a Gela. L’operazione è frutto di un’indagine avviata nell’aprile 2022.

Dettagli dell’operazione

Le misure cautelari, disposte dal G.I.P. di Caltanissetta, comprendono 8 arresti in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 4 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 1 soggetto attualmente irreperibile e attivamente ricercato. Gli indagati, tutti italiani e residenti a Gela, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di droghe quali marijuana, cocaina e hashish.

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L’organizzazione criminale

L’inchiesta ha rivelato che l’organizzazione si riforniva di stupefacenti in Calabria e Catania, per poi distribuirli nelle piazze di spaccio di Gela. Un ruolo chiave nell’operazione era ricoperto dal titolare di un autonoleggio di Gela, che avrebbe fornito le auto per i viaggi finalizzati all’approvvigionamento di droga.

Le indagini hanno inoltre coinvolto un 43enne e un 20enne, di cui uno già sottoposto a custodia cautelare per appartenenza al clan mafioso “Emmanuello” di Gela. Questi due soggetti avrebbero avuto un ruolo di vertice nell’organizzazione, con profitti stimati in circa 40.000 euro a settimana.

Base logistica e sequestri

Uno degli elementi centrali dell’inchiesta riguarda una rivendita di caffè, utilizzata dagli indagati come base logistica per pianificare le trasferte e spartire i proventi del traffico di droga. Durante le perquisizioni, è stato individuato un nascondiglio in cui sono stati rinvenuti circa 500 grammi di cocaina.

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Cronaca

Catania | Ruba un anello durante i controlli di sicurezza in aeroporto scoperta e denunciata

Una 40enne di Piazza Armerina è stata denunciata dagli agenti della Polizia di Frontiera dell’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania per furto aggravato, dopo essersi appropriata di un anello dimenticato da un’altra passeggera nei contenitori portaoggetti durante i controlli di sicurezza.

Il furto durante i controlli

L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi, quando la donna, in partenza per Lampedusa, ha notato l’anello lasciato da una passeggera che l’aveva preceduta ai varchi di sicurezza. Approfittando della dimenticanza, la 40enne ha preso il gioiello da una delle vaschette portaoggetti, nascondendolo.

Le indagini e il ritrovamento

Grazie agli accertamenti svolti dagli agenti di polizia, è stato possibile risalire all’identità della donna. È stato inoltre verificato che la stessa sarebbe rientrata all’aeroporto di Catania pochi giorni dopo, sempre con un volo proveniente da Lampedusa.

Al momento del rientro, la polizia è intervenuta, rintracciando la passeggera nella sala arrivi. La donna, accompagnata negli uffici di Polizia, è stata denunciata in stato di libertà per furto aggravato. L’anello, che indossava ancora al dito, è stato recuperato e successivamente riconsegnato alla legittima proprietaria.

La 40enne dovrà ora rispondere dell’accusa di furto aggravato, un reato che prevede pene severe. L’operato della Polizia di Frontiera ha permesso di risolvere il caso in breve tempo, garantendo il recupero del bene sottratto e la sua restituzione alla legittima proprietaria.

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