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Mondo

Medio Oriente | Tajani: “situazione preoccupante, lavoriamo contro l’escalation”

La crescente preoccupazione per la situazione in Medio Oriente ha spinto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a intensificare gli sforzi diplomatici. Oggi, il ministro terrà una conferenza telematica con tutti gli ambasciatori italiani presenti nella regione per valutare gli sviluppi e coordinare le azioni necessarie. “Siamo in costante contatto con i nostri alleati per ridurre la tensione. Israele ha il diritto di difendersi, ma dobbiamo evitare un’escalation,” ha dichiarato Tajani ai giornalisti prima di una visita al carcere di Paliano, in provincia di Frosinone.

Nel frattempo, in Parlamento, è stata avanzata una richiesta bipartisan affinché il governo fornisca un’informativa urgente sulla crisi in Medio Oriente, in particolare alla luce degli eventi recenti a Teheran. La richiesta è stata sollevata durante l’apertura della seduta alla Camera, dove si stava esaminando il disegno di legge sulla filiera formativa.

La capogruppo del Partito Democratico, Chiara Braga, insieme a esponenti di Azione, Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, ha sottolineato la necessità che il Parlamento si occupi immediatamente della situazione in Libano, evidenziando i potenziali effetti devastanti e incontrollabili della crisi. Ettore Rosato di Azione ha insistito sulla necessità di coinvolgere tutte le forze politiche, mentre Davide Faraone di Italia Viva ha proposto che l’informativa del governo avvenga “oggi o al massimo domani”.

L’apertura della seduta ha visto anche altre richieste, come quella del leghista Rossano Sasso, che ha richiamato l’attenzione sulla denuncia contro l’atleta algerina trans Imane Khelif, prossima avversaria dell’azzurra Angela Carini. Marco Perissa di Fratelli d’Italia ha sollecitato il ministro Abodi a prendere una posizione chiara sulla questione.

La situazione rimane tesa e in evoluzione, con il governo italiano impegnato a monitorare da vicino gli sviluppi e a mantenere una stretta collaborazione con i partner internazionali per garantire stabilità e sicurezza nella regione.

Attualità

Papa Francesco a Timor Est, terza tappa del viaggio apostolico

L’aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato all’aeroporto internazionale di Dili, capitale di Timor Est, dove è stato accolto dal Presidente della Repubblica e dal Primo ministro. Si tratta della terza tappa del viaggio apostolico in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore, uno dei viaggi papali più lunghi di sempre.
Due bambini in abito tradizionale gli hanno offerto dei fiori e una sciarpa, il tipico tais. Dopo un breve colloquio con il presidente ed il premier, il Pontefice ha raggiunto la nunziatura apostolica.
Nel pomeriggio in programma la cerimonia di benvenuto al palazzo presidenziale, la visita al Capo dello Stato e l’incontro con autorità, società civile e corpo diplomatico.
– foto Ipa –

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Cronaca

Migranti | Morte almeno 44 persone nelle ultime 24 ore in due naufragi nel Mediterraneo Centrale

In un tragico aggiornamento riguardante i naufragi nel Mediterraneo Centrale, almeno 44 persone hanno perso la vita nelle ultime 24 ore in due distinti incidenti avvenuti al largo delle coste libiche e italiane. La notizia è stata comunicata da Medici Senza Frontiere (MSF), che ha anche denunciato le difficoltà crescenti per le operazioni di soccorso in mare.

Secondo l’organizzazione umanitaria, le navi impegnate nelle operazioni di salvataggio, come la Geo Barents, stanno affrontando significativi ostacoli a causa delle restrizioni imposte dal governo italiano. Questi provvedimenti, descritti come vessatori, hanno limitato fortemente la capacità di intervenire tempestivamente e di fornire aiuto ai migranti in difficoltà.

Un drammatico racconto è emerso da uno dei naufragi, dove un superstite, rimasto per tre giorni aggrappato a un barcone capovolto insieme ad altri sei sopravvissuti, è ora assistito dai team di MSF in Sicilia. Questo episodio sottolinea non solo l’urgenza della situazione ma anche le crescenti sfide che le organizzazioni umanitarie affrontano nel tentativo di salvare vite umane in uno dei tratti di mare più pericolosi al mondo.

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Cronaca

Amazzonia | Record di incendi: sono stati 10mila nel 2024

Nel 2024, l’Amazzonia ha raggiunto nuovi e preoccupanti record di incendi. Secondo i dati diffusi dal Wwf e dall’Istituto brasiliano di ricerche spaziali (Inpe), il Brasile ha registrato oltre 110.000 incendi da inizio anno, un aumento drammatico del 76% rispetto allo stesso periodo del 2023 e il numero più alto dal 2010.

Di particolare allerta è il fatto che oltre un terzo di questi incendi ha avuto luogo proprio nella foresta amazzonica, una delle aree ecologicamente più significative del pianeta. Questo numero è il più alto dal 2005 e rappresenta un incremento significativo rispetto all’anno precedente. Il Wwf ha definito la situazione come una “emergenza mondiale”, sottolineando il grave impatto ambientale e le conseguenze per il clima globale.

Questi incendi non solo distruggono la biodiversità unica dell’Amazzonia, ma contribuiscono anche a un aumento delle emissioni di carbonio, aggravando ulteriormente la crisi climatica. La Giornata mondiale d’azione per l’Amazzonia ha messo in luce la necessità urgente di interventi globali e azioni concrete per salvaguardare questo vitale ecosistema.

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