Cronaca
Torino | Sequestrati 675 kg di Melassa da Narghilè: 3 arresti
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno intensificato i controlli contro il contrabbando di tabacchi lavorati esteri, con particolare attenzione alla crescente diffusione della melassa da narghilè, sempre più comune nei shisha bar.
Le operazioni del Gruppo Pronto Impiego Torino hanno portato al sequestro di oltre 675 kg di melassa da narghilè, evadendo circa 48.000 euro di accise. Tre persone sono state arrestate e un’altra denunciata a piede libero. Inoltre, sette individui sono stati segnalati all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per violazioni amministrative.
I prodotti sequestrati, privi del contrassegno dei Monopoli di Stato e delle indicazioni sui rischi per la salute, sono particolarmente insidiosi poiché il consumo di melassa da narghilè è spesso erroneamente percepito come meno dannoso rispetto ad altri tabacchi.
Le indagini hanno riguardato le modalità di rifornimento della melassa nella Città Metropolitana di Torino, e i soggetti coinvolti dovranno rispondere del reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
Cronaca
Naviglio Pavese: Riprese le ricerche del corpo avvistato in località Badile
Sono riprese questa mattina le operazioni di ricerca del corpo avvistato ieri nel Naviglio Pavese, in località Badile. Le squadre del soccorso acquatico dei Vigili del Fuoco di Milano, con il supporto dei sommozzatori del Comando di Torino, stanno lavorando per ritrovare il corpo, che ieri pomeriggio era stato visto galleggiare ma è stato risucchiato dalle acque poco prima dell’arrivo dei soccorsi.
Le operazioni si stanno rivelando particolarmente complesse a causa delle forti correnti e della scarsa visibilità, dovuta all’acqua torbida. Nonostante queste difficoltà, i sommozzatori continuano a setacciare la zona nel tentativo di individuare il corpo.
Ulteriori aggiornamenti seguiranno man mano che le ricerche proseguono.
Cronaca
Caltanissetta | I carabinieri arrestano 9 persone per associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti
Nella giornata odierna, i Carabinieri di Caltanissetta, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura Nissena, hanno eseguito un’importante operazione che ha portato all’emissione di 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, accusati di far parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti con base a Gela. L’operazione è frutto di un’indagine avviata nell’aprile 2022.
Dettagli dell’operazione
Le misure cautelari, disposte dal G.I.P. di Caltanissetta, comprendono 8 arresti in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 4 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 1 soggetto attualmente irreperibile e attivamente ricercato. Gli indagati, tutti italiani e residenti a Gela, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di droghe quali marijuana, cocaina e hashish.
L’organizzazione criminale
L’inchiesta ha rivelato che l’organizzazione si riforniva di stupefacenti in Calabria e Catania, per poi distribuirli nelle piazze di spaccio di Gela. Un ruolo chiave nell’operazione era ricoperto dal titolare di un autonoleggio di Gela, che avrebbe fornito le auto per i viaggi finalizzati all’approvvigionamento di droga.
Le indagini hanno inoltre coinvolto un 43enne e un 20enne, di cui uno già sottoposto a custodia cautelare per appartenenza al clan mafioso “Emmanuello” di Gela. Questi due soggetti avrebbero avuto un ruolo di vertice nell’organizzazione, con profitti stimati in circa 40.000 euro a settimana.
Base logistica e sequestri
Uno degli elementi centrali dell’inchiesta riguarda una rivendita di caffè, utilizzata dagli indagati come base logistica per pianificare le trasferte e spartire i proventi del traffico di droga. Durante le perquisizioni, è stato individuato un nascondiglio in cui sono stati rinvenuti circa 500 grammi di cocaina.
Cronaca
Catania | Ruba un anello durante i controlli di sicurezza in aeroporto scoperta e denunciata
Una 40enne di Piazza Armerina è stata denunciata dagli agenti della Polizia di Frontiera dell’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania per furto aggravato, dopo essersi appropriata di un anello dimenticato da un’altra passeggera nei contenitori portaoggetti durante i controlli di sicurezza.
Il furto durante i controlli
L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi, quando la donna, in partenza per Lampedusa, ha notato l’anello lasciato da una passeggera che l’aveva preceduta ai varchi di sicurezza. Approfittando della dimenticanza, la 40enne ha preso il gioiello da una delle vaschette portaoggetti, nascondendolo.
Le indagini e il ritrovamento
Grazie agli accertamenti svolti dagli agenti di polizia, è stato possibile risalire all’identità della donna. È stato inoltre verificato che la stessa sarebbe rientrata all’aeroporto di Catania pochi giorni dopo, sempre con un volo proveniente da Lampedusa.
Al momento del rientro, la polizia è intervenuta, rintracciando la passeggera nella sala arrivi. La donna, accompagnata negli uffici di Polizia, è stata denunciata in stato di libertà per furto aggravato. L’anello, che indossava ancora al dito, è stato recuperato e successivamente riconsegnato alla legittima proprietaria.
La 40enne dovrà ora rispondere dell’accusa di furto aggravato, un reato che prevede pene severe. L’operato della Polizia di Frontiera ha permesso di risolvere il caso in breve tempo, garantendo il recupero del bene sottratto e la sua restituzione alla legittima proprietaria.
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