Le carceri del Piemonte sono al centro di un’emergenza dopo gravi episodi di tensione e disordini. Ieri sera, il carcere ‘Lorusso e Cutugno’ di Torino ha visto una protesta violenta al primo piano del Padiglione B. I detenuti hanno tentato di sfondare i cancelli e successivamente hanno appiccato fuochi in diverse sezioni. Circa 200 detenuti sono stati fatti scendere nei passeggi per permettere l’intervento nelle sezioni colpite. Le condizioni sono diventate critiche con fumi tossici che hanno reso l’aria irrespirabile. Alcuni poliziotti sono stati intossicati e hanno dovuto ricevere cure in ospedale.

Contemporaneamente, presso l’Istituto penale minorile Ferrante Aporti, si è verificata una sommossa che ha portato alla devastazione di uffici, sala regia, palestra e corridoi. I 53 minori coinvolti sono stati chiusi nella palestra, dove sono stati appiccati due incendi. Il personale di polizia penitenziaria è riuscito a contenere la situazione, ma diversi detenuti e agenti sono stati trasportati all’ospedale Molinette per le cure.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha sottolineato la necessità di una rifondazione del sistema penale minorile e ha criticato la mancanza di azioni severe nei confronti dei detenuti violenti. Ha inoltre sollecitato il ministro Carlo Nordio a prendere provvedimenti urgenti, evidenziando la necessità di un ripensamento complessivo della funzione della pena e del ruolo del carcere.

Una famiglia belga composta da quattro persone è stata recuperata con successo stamattina all’alba dopo essersi persa sulle montagne biellesi. L’incidente si è verificato ieri sera quando il gruppo, composto dai genitori e dai loro due figli, aveva perso il sentiero di ritorno durante una camminata iniziata nel pomeriggio sui sentieri di Piedicavallo.

Dopo aver contattato un conoscente e spiegato la loro situazione, l’allerta è stata lanciata e sono scattate le operazioni di soccorso. Le squadre di ricerca, comprendenti vigili del fuoco e soccorso alpino, hanno avviato le operazioni intorno alle 22 di ieri. Utilizzando un drone, i soccorritori sono riusciti a localizzare il gruppo all’alpe Irogna, una zona particolarmente impervia che aveva reso difficile l’accesso a piedi.

Questa mattina, i quattro escursionisti sono stati recuperati con l’elicottero Drago dei vigili del fuoco e riportati a valle. Fortunatamente, tutti i membri della famiglia sono stati trovati in buone condizioni di salute.

Un pitone reticolato albino, lungo 3,5 metri e pesante 16 kg, è stato trovato mercoledì 31 luglio in un campo di mais a Vinovo, vicino a Torino. Il rettile è stato recuperato dai tecnici faunistici e successivamente affidato alle cure dei sanitari del Centro Animali Non Convenzionali (CANC) di Grugliasco. Al momento, il nucleo CITES dei Carabinieri Forestali di Torino è attivamente impegnato nella ricerca del proprietario dell’animale.

Il salvataggio del pitone è parte di una convenzione tra la Città metropolitana di Torino e il CANC. Tale accordo prevede la collaborazione con la Struttura Didattica Speciale Veterinaria dell’Università di Torino per il recupero di fauna selvatica pericolosa o non gestibile dai cittadini, nonché con il personale della Funzione Specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana.

Il servizio “Salviamoli Insieme #ontheroad” è attivo 24 ore su 24 per gestire queste emergenze. Chi avvista animali selvatici in difficoltà può contattare il servizio al numero 349-4163385.