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Curiosità

SAI PERCHE’…il vetro dell’auto non si sbriciola quando si rompe?

I vetri delle automobili, a differenza di quelli comuni, sono progettati per rompersi in modo da minimizzare la formazione di schegge pericolose in caso di incidente. Questo grazie a particolari trattamenti chimici e meccanici che conferiscono al vetro proprietà specifiche.

I tre tipi principali di “vetri di sicurezza” per auto:

  1. Vetri armati:
    • Una rete metallica viene inserita durante la produzione per trattenere i frammenti in caso di rottura.
    • Vantaggi: mantiene l’integrità strutturale e ritarda la propagazione del calore (ad esempio in caso di incendio).
  2. Vetri stratificati o laminati:
    • Due lastre di vetro vengono unite da uno strato di plastica.
    • In caso di rottura, la plastica trattiene i frammenti e il vetro mantiene parzialmente la sua integrità.
    • Vantaggi: maggiore sicurezza in caso di rottura e migliore isolamento acustico.
  3. Vetri temprati:
    • Riscaldati a circa 700°C e poi raffreddati rapidamente, creando tensioni interne che aumentano la resistenza.
    • Se si rompono, lo fanno in frammenti piccoli e privi di spigoli vivi.
    • Vantaggi: maggiore resistenza agli urti e rottura in frammenti meno pericolosi.

Parabrezza e finestrini:

  • Solitamente in vetro stratificato (per legge in molti Paesi) per garantire l’integrità anche in caso di forti urti.
  • Il parabrezza è spesso composto da due lastre di vetro stratificato con una pellicola in PVB (polivinilbutirrale) tra di esse.
  • I finestrini laterali possono essere in vetro temprato o stratificato a seconda delle esigenze di sicurezza.

Processo di tempra del vetro:

  • La lastra di vetro viene riscaldata a circa 700°C.
  • La lastra viene poi rapidamente raffreddata, creando tensioni interne che migliorano la resistenza.
  • Questo processo rende il vetro più resistente agli urti e lo fa rompere in frammenti più piccoli e meno pericolosi in caso di rottura.

In sintesi:

I vetri delle auto non si sbriciolano perché sono realizzati con speciali trattamenti che li rendono più resistenti agli urti e li fanno rompere in modo da minimizzare la formazione di schegge pericolose. I tre tipi principali di vetri di sicurezza per auto sono: armati, stratificati e temprati. Ogni tipo ha i suoi vantaggi e viene utilizzato in base alle specifiche esigenze di sicurezza. Il parabrezza e i finestrini laterali sono solitamente realizzati in vetro stratificato, mentre altri componenti possono essere in vetro temprato o stratificato a seconda dei casi.

Curiosità

SAI PERCHE’… Gli occhiali da sole contraffatti fanno male alla vista?

Gli occhiali da sole, sebbene sembrino un accessorio semplice, sono fondamentali per la protezione degli occhi dai danni causati dai raggi ultravioletti (UV). Tuttavia, gli occhiali contraffatti o “tarocchi”, che si trovano spesso a basso costo e in posti poco affidabili, non solo non offrono la protezione necessaria, ma possono addirittura aumentare il rischio di danni oculari.

Perché gli Occhiali Contraffatti Sono Pericolosi?

  1. Lenti Scure Senza Protezione UV La scurità delle lenti non garantisce la protezione dai raggi UV. Mentre le lenti scure riducono l’intensità della luce visibile, senza filtri UV specifici, non proteggono efficacemente dai raggi ultravioletti. Questi raggi invisibili possono danneggiare i tessuti oculari, accelerare l’invecchiamento della retina e aumentare il rischio di cataratta e degenerazione maculare.
  2. Effetto della Pupilla Dilatata Gli occhiali contraffatti spesso presentano lenti scure che fanno percepire un ambiente più scuro all’occhio, causando la dilatazione della pupilla. Questo meccanismo, sebbene naturale e utile in condizioni di scarsa illuminazione, diventa pericoloso quando si indossano occhiali che non schermano i raggi UV. La pupilla dilatata consente l’ingresso di una maggiore quantità di luce e raggi UV, che può provocare danni superiori rispetto a non indossare alcun occhiale.

Come Riconoscere Occhiali da Sole Certificati

Per garantire la protezione adeguata, è importante scegliere occhiali da sole certificati che soddisfino gli standard di sicurezza. Ecco alcuni suggerimenti per riconoscere occhiali da sole affidabili:

  1. Marcatura CE Gli occhiali da sole certificati per la protezione UV sono marcati con il simbolo CE (Conformité Européenne) sulla montatura. Questo marchio indica che il prodotto rispetta le normative europee per la sicurezza e la protezione degli occhi. Inoltre, il codice sul lato della montatura può fornire informazioni sul tipo di filtro UV, che varia dalla categoria 0-1 (meno schermante) alla categoria 4 (adatta per condizioni di forte illuminazione, ma non per la guida).
  2. Verifica del Marchio Fai attenzione alle contraffazioni del marchio CE. Confronta il marchio con quello ufficiale e verifica sempre le informazioni del modello attraverso fonti affidabili.
  3. Controlla le Specifiche del Prodotto Gli occhiali da sole di qualità devono avere specifiche dettagliate che confermino la protezione UV. Queste informazioni dovrebbero essere disponibili attraverso il produttore o il rivenditore autorizzato.
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Curiosità

Belgio | Uomo accumula multe per 6 milioni di euro: La Storia

Può capitare di ricevere una multa stradale e lasciarla in sospeso per un po’, magari in attesa di avere qualche risorsa extra per saldarla. Ma in Belgio, c’è stato un caso che ha decisamente superato le soglie della normalità. Secondo quanto riportato da vari quotidiani locali, durante un controllo della polizia stradale nella regione meridionale del Limburgo il 24 aprile scorso, è stato fermato un automobilista con multe non pagate per un incredibile totale di 6 milioni di euro (per la precisione, 6,23 milioni).

Questo importo straordinario è stato confermato anche dalla polizia federale belga, e si riferisce a un periodo di tempo specifico. Prima di rendere pubblica la notizia, il Servizio Pubblico Federale delle Finanze ha esaminato attentamente il caso, considerando la cifra estremamente elevata. Gli agenti hanno prima sequestrato il veicolo dell’automobilista, che ha dichiarato di non essere in grado di pagare l’intera somma delle multe accumulate. Al momento, non sono stati divulgati né l’identità del conducente coinvolto, né il tipo di infrazioni che hanno portato all’accumulo di un così elevato numero di multe stradali. Questo insolito episodio è emerso durante un’ampia operazione della polizia belga, che ha portato anche al recupero di 18.000 euro in multe e al sequestro di diversi veicoli guidati da persone senza patente o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti.

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Curiosità

SAI da dove vengon i nomi dei giorni della settimana?

I nomi dei giorni della settimana in italiano e in inglese offrono uno spaccato affascinante della nostra storia culturale e religiosa. Questi nomi sono il risultato di millenni di influenze astronomiche, mitologiche e religiose che hanno plasmato la nostra percezione del tempo. Vediamo come, da antiche civiltà a moderne tradizioni, si è formata la settimana di sette giorni che conosciamo oggi.

Le Radici Babilonesi e Greche

La divisione della settimana in sette giorni ha origine probabilmente tra i babilonesi, una civiltà mesopotamica che osservava il ciclo lunare di circa 29,5 giorni. Essi suddividevano questo ciclo in quattro settimane di sette giorni, associando ciascun giorno a uno dei sette corpi celesti visibili a occhio nudo: il Sole, la Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere e Saturno. Questa suddivisione influenzò profondamente le culture successive, inclusi i Greci e i Romani.

Il concetto di associare i giorni della settimana ai corpi celesti fu formalizzato da Vettio Valente, un astrologo greco del II secolo d.C. Gli antichi Greci credevano che ogni giorno fosse governato da un corpo celeste specifico, e questo schema si diffuse a Roma, dove fu adattato con le proprie divinità.

L’Influenza Romana e Cristiana

Durante l’Impero Romano, i nomi dei giorni della settimana furono stabiliti in base alle divinità romane, riflettendo una forte influenza del pantheon greco e latino. I Romani adottarono la settimana di sette giorni nel I secolo a.C., e i nomi dei giorni erano associati a divinità specifiche e ai corpi celesti che esse rappresentavano. Questa tradizione fu successivamente integrata nel cristianesimo, che adottò la settimana di sette giorni, con il sabato come giorno di riposo, come descritto nel libro della Genesi della Bibbia.

Con l’espansione del cristianesimo e l’adozione della settimana di sette giorni da parte dell’Impero Romano nel IV secolo d.C., questi nomi si diffusero in gran parte dell’Europa, consolidando la loro presenza in molte lingue e culture.

L’Influenza delle Divinità Nordeuropee

Quando le tribù germaniche e anglosassoni vennero a contatto con la cultura romana, adattarono i nomi dei giorni della settimana alle loro divinità nordiche. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei nomi inglesi dei giorni, che riflettono la mitologia norrena.

  • Monday (Lunedì) deriva da Moon’s day (giorno della Luna), riflettendo la tradizione romana.
  • Tuesday (Martedì) proviene da Tiw’s day, dedicato a Tiw (o Tyr), dio nordico della guerra.
  • Wednesday (Mercoledì) è Woden’s day, dedicato a Woden (o Odino), principale dio della mitologia nordica.
  • Thursday (Giovedì) viene da Thor’s day, il giorno di Thor, dio del tuono.
  • Friday (Venerdì) si riferisce a Frigg’s day, in onore di Frigg, dea dell’amore e della bellezza.

I Nomi dei Giorni in Italiano

In italiano, i nomi dei giorni riflettono l’influenza romana e, quindi, le divinità del pantheon romano e i corpi celesti:

  • Lunedì (Lunae dies) è il giorno dedicato alla Luna.
  • Martedì (Martis dies) è il giorno di Marte, dio della guerra.
  • Mercoledì (Mercurii dies) è il giorno di Mercurio, messaggero degli dei.
  • Giovedì (Iovis dies) è dedicato a Giove, il dio supremo.
  • Venerdì (Veneris dies) è il giorno di Venere, dea dell’amore e della bellezza.
  • Sabato (Shabbat) deriva dall’ebraico, riflettendo il giorno di riposo biblico.
  • Domenica (Dies Solis/Dies Dominicus) inizialmente era il giorno del Sole, ma con il cristianesimo divenne il “giorno del Signore”.

Conclusioni

La settimana di sette giorni è il risultato di una complessa interazione tra culture antiche e moderne. Le sue origini babilonesi e greche, l’adattamento romano e cristiano, e l’influenza delle divinità nordiche hanno plasmato i nomi dei giorni che oggi usiamo. Questi nomi non sono solo etichette per i giorni, ma riflettono una ricca storia di mitologia, religione e astronomia che continua a influenzare le nostre vite quotidiane.

Per approfondire questo affascinante viaggio attraverso la storia e la mitologia, potete visitare Geopop.

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