Cronaca

Parma | Sequestrati 170.000 Euro a Ex Mafioso Condannato

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Parma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di una persona fisica, già condannata per il reato di associazione di tipo mafioso.

Con il decreto è stato disposto il sequestro di una somma di denaro, nonché di beni e altre utilità nella disponibilità dell’indagato, per un importo di oltre 170.000 euro. Il provvedimento è scaturito da accertamenti svolti d’iniziativa dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Parma circa il rispetto della normativa antimafia da parte dei soggetti aventi precedenti penali specifici e residenti in provincia.

L’attuale normativa antimafia impone alle persone condannate con sentenza definitiva per reati di particolare gravità l’obbligo di comunicare tutte le variazioni nella composizione del patrimonio che riguardano elementi di valore non inferiore a 10 mila euro.

I preliminari approfondimenti dei finanzieri hanno rilevato che l’indagato era stato condannato in via definitiva nel 2014 dalla Corte di Assise d’Appello di Catanzaro alla pena della reclusione (3 anni, 1 mese e 10 giorni), con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, per associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto ritenuto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta Vrenna-Corigliano-Bonaventura.

Le successive indagini finanziarie delle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno permesso di ricostruire, mediante l’analisi di conti correnti e carte prepagate in uso all’indagato, ingenti flussi finanziari in entrata nel periodo compreso dal 2017 al 2021. L’indagato ha omesso di comunicare tali flussi al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Parma, competente in ragione della sua residenza, in violazione della normativa antimafia sopra descritta.

Pertanto, all’indagato è contestata l’ipotesi di reato di cui all’art. 31 della Legge n. 646/1982 (nota come legge “Rognoni-La Torre”).

Le ulteriori investigazioni dei finanzieri di Parma, svolte allo scopo di ricostruire il reale patrimonio dell’indagato, hanno consentito di ipotizzare che lo stesso, pur risultando lavoratore dipendente a tempo determinato, sia il reale amministratore di una società di Parma, titolare di un’attività di bar dell’Oltretorrente, solo formalmente intestata alla moglie.

Pertanto, il provvedimento di sequestro preventivo eseguito nella scorsa serata ha riguardato, oltre ai conti correnti e ai rapporti finanziari personali dell’indagato, anche la totalità delle quote della società e i beni strumentali all’esercizio dell’attività di bar.

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