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Calabria

Vibo Valentia | Peculato e Gestione Illecita di Fondi Pubblici: 5 Indagati e sequestro per oltre 230 mila euro.

Premesso che i provvedimenti adottati durante le fasi investigative e dibattimentali non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini o imputati, e che tali informazioni sono fornite per chiarire la fase procedurale e garantire il diritto alla presunzione di innocenza fino a sentenza irrevocabile: il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, insieme alla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota G. di F. – della Procura della Repubblica di Vibo Valentia e alla Polizia Locale, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura, riguarda cinque soggetti accusati di peculato. Due degli indagati sono stati posti agli arresti domiciliari e sono stati sequestrati beni per un valore di € 230.110,22.

Le Indagini

Le indagini hanno rivelato che due dirigenti di un servizio pubblico locale, finanziato dalla Regione Calabria, si sono appropriati di ingenti somme di denaro, destinandole anche a propri congiunti attraverso l’assegnazione diretta di incarichi in palese conflitto di interesse. Questi incarichi sono stati conferiti eludendo le normative sull’accesso al pubblico impiego.

Gli accertamenti hanno mostrato che l’ente, per realizzare i propri progetti, si è avvalso, oltre che del personale regolarmente assunto, anche di altri soggetti tramite contratti di lavoro autonomo. Questi contratti, conferiti attraverso lettere di incarico, non specificavano la tipologia di selezione utilizzata e non davano atto della pubblicazione della ricerca di personale.

La reiterata assegnazione di incarichi a familiari dei dirigenti coinvolti indica l’esistenza di esigenze ordinarie e perduranti, che l’amministrazione avrebbe dovuto gestire tramite una corretta programmazione dei fabbisogni di personale e aggiornamento dei profili professionali interni.

Irregolarità nei Bilanci

L’analisi della documentazione amministrativa ha inoltre accertato che l’ente ha approvato bilanci senza il vaglio di un Revisore dei Conti, figura mai nominata. I bilanci risultavano essere manipolati per fornire false informazioni economico-finanziarie, rappresentando in modo fuorviante la situazione reale. Questa gestione illecita ha portato l’ente al dissesto, con una situazione debitoria di circa € 700.000,00.

Calabria

Vittorio Feltri Chiede scusa alla Città di Catanzaro

Un evento più unico che raro. Durante la trasmissione radiofonica “La Zanzara”, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio24, il direttore del Giornale, Vittorio Feltri, ha chiesto scusa alla città di Catanzaro per una battutaccia rivolta a Ilaria Salis. Commentando una foto che ritraeva la neo eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra insieme a Mimmo Lucano e Carola Rackete, il vulcanico giornalista aveva detto su TikTok: “La Salis vestita come una cameriera di Catanzaro, proprio la cosa più bassa che si possa immaginare”.

La Minaccia del Sindaco: “Lo Porteremo in Tribunale”

Le parole di Feltri avevano suscitato l’indignazione del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, che aveva replicato duramente: “Vittorio Feltri, il vero volto della Padania. Lo porteremo in tribunale per le sue inaccettabili offese alla nostra città e per le sue frasi razziste. Questi sono i campioni dell’autonomia differenziata”. Fiorita aveva aggiunto: “Si vergogni e se ha un minimo di decenza chieda scusa a Catanzaro e alle donne che sgobbano nei bar e nei ristoranti con grande dignità. Sempre più deciso alla resistenza contro la prepotenza e l’arroganza dei padani”.

Le Scuse di Feltri

Le scuse di Feltri sono arrivate durante la trasmissione e il primo cittadino di Catanzaro le ha apprezzate, pur lanciando qualche frecciata: “Avere ricevuto le scuse da Vittorio Feltri in diretta dai microfoni de ‘La Zanzara’ di Cruciani e Parenzo – ha spiegato Fiorita – considerata la spigolosità del personaggio, non cancella l’amarezza e l’indignazione ma quanto meno le attenua. Feltri non chiede mai scusa, ne sa qualcosa Virginia Raggi; e se ha ritenuto di farlo, sia pure a denti stretti, vuole dire che ha capito di averla fatta grossa. Mi basta. Ma non dobbiamo commettere l’errore di abbassare la guardia nella difesa della nostra terra e dei nostri figli”.

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Calabria

Malasanità | Due Morti Sospette nei Pronto Soccorso di Locri e Tropea: Addio a Christian Guarnieri e Fabio Cisotto

Gli ospedali calabresi sono nell’occhio del ciclone a causa di due morti sospette avvenute nei pronto soccorso di Locri e Tropea.

Morte di Christian Guarnieri a Locri

Il primo tragico episodio si è verificato il 30 giugno all’ospedale di Locri. Christian Guarnieri, 34 anni, si è recato al pronto soccorso per forti dolori addominali. Dopo aver atteso per diverse ore, è stato sottoposto a controlli e poi dimesso. Tornato a casa, è morto poche ore dopo. I genitori di Guarnieri hanno immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri, e la Procura ha sequestrato la salma per effettuare un’autopsia.

La morte di Guarnieri, un ex magazziniere dell’A.C. Locri, ha scatenato un’ondata di commozione e indignazione nella cittadina. L’assessore regionale al Lavoro e alla formazione, Giovanni Calabrese, ha espresso il suo cordoglio alla famiglia e ha fatto visita ai genitori del defunto. “La città di Locri è provata da questa tragedia che vede una giovane vita spezzata,” ha dichiarato Calabrese. “La comunità locrese perde un ragazzo buono, voluto bene da tutti, e che per cause ancora da accertare, oggi piange.”

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha ordinato un’indagine interna per verificare le procedure cliniche eseguite nei confronti di Guarnieri dall’arrivo in ospedale fino al suo decesso. Nonostante gli investimenti in sanità e il potenziamento di risorse e servizi, questa morte rimane inspiegabile.

Morte di Fabio Cisotto a Tropea

La Procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo sulla morte di Fabio Cisotto, 54 anni, avvenuta al pronto soccorso dell’ospedale di Tropea il 27 giugno. Cisotto, un turista romano in vacanza con la famiglia, è deceduto a causa di una crisi respiratoria.

Il giorno prima del decesso, Cisotto aveva lamentato un forte mal di gola. Nonostante le rassicurazioni ricevute dai sanitari del 118, le sue condizioni si sono aggravate, portando al trasferimento al pronto soccorso. Cisotto, ancora vigile, aveva riferito di sentirsi la gola chiusa e di aver assunto un farmaco antinfiammatorio senza ottenere sollievo.

Dopo essere stato preso in carico dai sanitari per gli esami, Cisotto ha subito uno shock anafilattico, che ha causato il decesso. Non si esclude che l’antifiammatorio possa aver scatenato l’evento fatale, poiché l’uomo potrebbe essere stato allergico al farmaco senza saperlo. La moglie di Cisotto ha ipotizzato una possibile sottovalutazione del problema da parte dei sanitari.

L’autopsia sarà cruciale per chiarire le cause della morte e determinare eventuali responsabilità.

Le due tragedie hanno sollevato preoccupazioni sulla qualità delle cure nei pronto soccorso calabresi. Le autorità regionali e le procure sono al lavoro per fare luce su questi eventi e garantire che episodi simili non si ripetano, nel tentativo di ripristinare la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario regionale.

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Attualità

Lamezia Terme (CZ) | Uomo cammina nudo per strada

Nel pomeriggio di oggi a Lamezia Terme, un individuo ha deciso di passeggiare per le vie della città completamente privo di vestiti, causando grande sconcerto tra i residenti locali.

La scena insolita ha attirato l’attenzione di numerosi passanti che si sono trovati di fronte a una situazione inusuale e imbarazzante.

L’uomo è stato fermato dopo le numerose le segnalazioni arrivate a Carabinieri e Polizia con richieste di intervento.

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