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Curiosità

Apple chiede scusa per lo spot realizzato per il lancio degli iPad Pro M4

Il lancio dei nuovi iPad Pro M4, i più sottili mai realizzati e i primi di Apple ad avere display OLED, ha suscitato notevole interesse tra gli utenti, soprattutto tra i creativi che potranno sfruttarne appieno le potenzialità per il lavoro o la passione. Tuttavia, è stato lo spot “Crush”, realizzato internamente dalla divisione comunicazioni di marketing di Apple per presentare i nuovi prodotti, a suscitare dure critiche, in particolare da parte della comunità creativa.

Lo spot mostra un pianoforte, una batteria, una tromba e altri oggetti simbolici sotto una pressa che, al ritmo di “All I Ever Need Is You” di Sonny & Cher, li distrugge facendoli esplodere in una nuvola di fumo, per poi comprimerli in un iPad Pro. Sebbene l’intento fosse metaforico, molti spettatori lo hanno interpretato come una rappresentazione oscura della tecnologia che sovrasta la creatività umana, un tema che preoccupa l’industria creativa data la rapida avanzata dell’intelligenza artificiale.

Le critiche sono state così numerose che Apple ha pubblicamente chiesto scusa per l’effetto negativo generato dallo spot, dichiarando che non era sua intenzione offendere la sua base di utenti creativi. Tor Myhren, vicepresidente delle comunicazioni di marketing di Apple, ha affermato:

“La creatività è nel nostro DNA in Apple, ed è incredibilmente importante per noi progettare prodotti che diano potere ai creativi di tutto il mondo. Abbiamo mancato il bersaglio con questo video e ci dispiace”.

Sebbene lo spot “Crush” sia ancora presente sul sito YouTube di Apple, l’azienda ha deciso di non trasmetterlo in televisione, come inizialmente previsto, a seguito delle numerose critiche ricevute. Questo è stato un raro passo falso per Apple, nota per le sue campagne pubblicitarie generalmente apprezzate dalla comunità creativa, come “1984”, “Think Different” e “Get a Mac”. La decisione di ritirare lo spot televisivo riflette l’impegno di Apple nel rispettare le aspettative del suo pubblico e celebrare la creatività in tutte le sue forme.

Curiosità

L’amore ai tempi dell’intelligenza artificiale: l’uomo che s’innamorò di un chatbot

Nel mondo frenetico di oggi, dove la tecnologia permea ogni aspetto della nostra vita, non sorprende che l’intelligenza artificiale stia facendo il suo ingresso anche nel regno delle relazioni intime. Sherry Turkle, ricercatrice del Massachusetts Institute of Technology (MIT), è una delle studiose più attente a questo fenomeno emergente.

Turkle è particolarmente interessata all’impatto dei chatbot, programmi di intelligenza artificiale in grado di simulare conversazioni con esseri umani, sulle relazioni umane. In particolare, la studiosa si focalizza sulle relazioni sentimentali parallele che si sviluppano online, anche all’interno di matrimoni consolidati.

Secondo Turkle, gli esseri umani hanno sempre avuto la tendenza a sviluppare legami intimi con oggetti inanimati. Già negli anni ’90, la studiosa aveva analizzato fenomeni simili, studiando l’interazione con giocattoli come Tamagotchi e Furby. Tuttavia, i recenti progressi tecnologici hanno portato le relazioni con l’IA a un livello completamente nuovo.

Turkle sostiene che i sentimenti che le persone provano per i loro compagni virtuali rappresentano un enigma psicosociale. L’intelligenza artificiale offre uno spazio privo delle frizioni tipiche delle relazioni umane. Fornisce l’illusione di intimità senza richiedere nulla in cambio. Ed è proprio questa caratteristica che rende la tecnologia così pericolosa.

La studiosa sottolinea che quando cerchiamo relazioni prive di vulnerabilità, dimentichiamo che proprio dalla vulnerabilità nasce l’empatia. “L’avatar è a metà strada tra una persona e una fantasia”, conclude Turkle.

Per illustrare il suo punto di vista, Turkle racconta la storia di un uomo sposato che ha trovato conforto in un chatbot. Nonostante amasse e rispettasse la moglie, l’uomo lamentava un allontanamento dovuto all’arrivo dei figli e alla conseguente attenzione della moglie verso di loro.

Dopo aver iniziato a chattare con un’intelligenza artificiale, confidando i suoi pensieri e le sue ansie, l’uomo si è sentito finalmente valorizzato, soprattutto per via del presunto interesse sessuale che il chatbot gli manifestava.

Il caso dell’uomo e della sua “fidanzata virtuale” solleva interrogativi complessi sulla natura delle relazioni umane e sul ruolo che la tecnologia sta assumendo nella nostra vita. Se da un lato i chatbot possono offrire supporto e compagnia, è importante ricordare che non sono persone reali e non possono sostituire l’empatia e la connessione emotiva che solo le relazioni umane possono offrire.

Come sottolinea Turkle, è fondamentale essere consapevoli dei rischi e dei limiti delle relazioni artificiali e non dimenticare che la vera intimità nasce dalla vulnerabilità e dalla connessione reciproca.

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Curiosità

LO SAI CHE… l’auto ti protegge dai fulmini?

Trovarsi all’interno di un’auto durante un temporale è uno dei modi più sicuri per ripararsi dai fulmini. Questo perché la struttura metallica dell’auto agisce come una gabbia di Faraday, isolando l’abitacolo dal campo elettrico esterno.

Come funziona la gabbia di Faraday?

Una gabbia di Faraday è un contenitore metallico in grado di bloccare i campi elettrici. Quando un campo elettrico colpisce la gabbia, la carica si distribuisce sulla sua superficie esterna, annullando il campo all’interno.

Nel caso di un’auto, la carrozzeria metallica funge da gabbia di Faraday. Quando un fulmine colpisce l’auto, la carica elettrica si distribuisce sulla carrozzeria, evitando che passi attraverso l’abitacolo.

La corrente elettrica viene quindi scaricata a terra attraverso la carrozzeria, proteggendo i passeggeri all’interno.

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Curiosità

Cosa succede se mettiamo benzina in un motore diesel e viceversa

Fare un errore di rifornimento, inserendo benzina in un motore diesel, può avere conseguenze gravissime e costose. In particolare, se si avvia il motore, i danni possono essere irreparabili.

  • La benzina, a differenza del gasolio, non ha potere lubrificante. Questo provoca un’usura accelerata e un surriscaldamento delle componenti del motore, come iniettori, valvole, pistoni e filtri.
  • Il motore inizia a fare rumori strani, come ticchettii e contraccolpi violenti.
  • In casi gravi, il motore può gripparsi, con danni irreparabili.

Cosa fare se si è commesso l’errore:

  • Non avviare il motore assolutamente.
  • Chiamare un carro attrezzi per portare l’auto in officina.
  • Un meccanico specializzato provvederà a svuotare e pulire il serbatoio, oltre a verificare eventuali danni al motore.

Il costo dell’intervento varia a seconda dell’entità dei danni, ma può essere molto elevato.

Prevenire è meglio che curare:

  • Prestare massima attenzione al momento del rifornimento, verificando di stare utilizzando la pompa giusta.
  • Molti distributori di benzina sono dotati di bocchettoni incompatibili con i serbatoi dei diesel, rendendo l’errore più difficile.
  • In caso di dubbio, non esitare a chiedere aiuto al personale del distributore.

Mettere gasolio in un motore a benzina: i rischi

Invertire l’errore, mettendo gasolio in un motore a benzina, è meno grave, ma non è comunque privo di rischi. Se si interviene tempestivamente, i danni possono essere contenuti.

Cosa succede:

  • Il gasolio può imbrattare le candele di accensione, causando difficoltà all’avviamento del motore.
  • Può anche danneggiare la marmitta catalitica e la sonda lambda.

Cosa fare se si è commesso l’errore:

  • Non avviare il motore.
  • Contattare un carro attrezzi per portare l’auto in officina.
  • Un meccanico provvederà a svuotare il serbatoio e a pulire le componenti del sistema di alimentazione.

Anche in questo caso, il costo dell’intervento può variare a seconda dei danni.

In ogni caso, è fondamentale evitare di fare errori di rifornimento. Prestare attenzione e seguire le precauzioni indicate può evitare danni seri al proprio veicolo.

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