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Cronaca

Trinitapoli (BAT) | Un altro colpo all’Atm. Sportelli bancomat pugliesi tra i più colpiti d’Italia

La banda, ormai nota in regione, ha colpito nuovamente, questa volta a tarda sera, intorno alle 22, a Trinitapoli nella BAT. L’esplosione, oltre a causare gravi danni alla struttura, ha consentito ai malviventi di portare a termine il colpo ma, al momento, è ancora da valutare l’entità del bottino.

Appena meno di un mese fa, sempre a Trinitapoli, criminali non ancora identificati hanno preso di mira la Banca Popolare di Milano di via Trinità, a quasi un anno esatto dal colpo da 80.000 euro presso lo stesso istituto bancario, oggetto di un tentativo di rapina anche nel dicembre scorso.

Lo scorso sabato, è stato fatto saltare in aria lo sportello bancomat della Bper di Orsara di Puglia. La notte del 6 aprile era toccato alla Bcc di Rignano Garganico.

Il colpo più eclatante è stato il furto di 500.000 euro compiuto la notte del 1° febbraio presso le Poste di Piazza Europa di San Marco in Lamis, quando i malviventi, utilizzando un escavatore rubato da un cantiere, sono riusciti a portare via la cassaforte dal caveau.

I carabinieri stanno indagando su numerosi furti con esplosivi, sia tentati che riusciti, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia.

Gli sportelli bancomat delle province di Foggia e Bat non sono operativi durante la fascia oraria che va dalle 23:30 alle 06:30 del mattino successivo. Questa decisione è stata presa per motivi di sicurezza a seguito dei numerosi e ripetuti furti, che rappresentano oltre il 40% del totale nazionale. Si tratta del dato più elevato nella regione della Capitanata. Circa 120 sportelli automatici delle province di Foggia e Bat sono dotati dei più moderni sistemi di protezione, come macchiatori di banconote, casseforti certificate secondo i più alti standard europei e sistemi di video analisi avanzati, che consentono di monitorare in tempo reale ogni evento e di segnalarlo immediatamente alle Forze dell’Ordine tramite gli operatori delle Security Room di Poste Italiane, attive 24 ore su 24.

Calabria

Crotone | Arrestato 46enne mentre tentatavi di disfarsi della cocaina che aveva negli slip

Gli operatori della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della locale Questura, hanno tratto in arresto un 46enne, crotonese, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli Agenti, durante un posto di controllo effettuato nel centro cittadino, dopo aver fermato un’autovettura con a bordo un soggetto già noto alle forze dell’ordine e con diversi precedenti, hanno deciso di effettuare una perquisizione a carico dello stesso in quanto insospettiti dal comportamento elusivo posto in essere dall’uomo.

Dopo aver rinvenuto un bilancino di precisione sotto il sedile del guidatore, gli agenti hanno notato l’uomo che, con fare lesto, e convinto di non essere visto, estraeva dai pantaloni tre buste in cellophane trasparente lanciandole in una aiuola.

Immediatamente recuperate dagli Agenti, le bustine contenevano 31 dosi di cocaina per un totale di circa 17 grammi.

Inoltre, l’uomo è stato trovato in possesso di diverse banconote di piccolo taglio per un totale di circa 300 euro di cui non riusciva a giustificare la provenienza.

Tutto il materiale rinvenuto e le banconote sono state sottoposte al vincolo del sequestro penale e l’uomo è stato tratto in arresto e posto a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.

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Cronaca

Milano | Violenza su ragazzo 22enne: medico di base (recidivo) arrestato

Un medico di base di 59 anni, con uno studio nell’hinterland milanese, è stato recentemente arrestato con l’accusa di violenza sessuale. L’inchiesta, condotta dalla Procura di Milano, ha portato all’arresto dell’uomo, già noto per precedenti condanne legate ad abusi sessuali su pazienti, l’ultima ad aprile.

Il caso attuale riguarda un episodio che sarebbe avvenuto il 19 luglio, quando un giovane di 22 anni si sarebbe recato dallo specialista per ottenere un certificato medico necessario per l’attività sportiva. Durante la visita, il medico è accusato di aver compiuto pesanti palpeggiamenti. L’accusa ha documentato l’episodio, che ha portato all’arresto del 59enne il 2 agosto, con trasferimento presso la casa circondariale di Milano San Vittore.

Questa non è la prima volta che il medico è coinvolto in casi di abuso. A aprile, era stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione per abusi sessuali su un altro giovane paziente. A seguito di quella condanna, gli era stata imposta una misura interdittiva dalla professione, che però era scaduta prima del nuovo episodio.

Le autorità stanno ora indagando ulteriormente, poiché la questura sospetta che potrebbero esserci altre vittime a causa dell’elevata utenza della struttura medica gestita dal professionista. L’inchiesta è ancora in corso, e le forze dell’ordine stanno cercando di raccogliere ulteriori testimonianze e prove per accertare l’estensione dei crimini e garantire che eventuali altre vittime possano ricevere giustizia.

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Cronaca

Lecce | Case vacanza affittate in nero: ricavi occultati al fisco per oltre 100 mila euro

Proseguono senza sosta i controlli delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce, mirati a contrastare il fenomeno degli affitti in nero e l’abusivismo delle locazioni di immobili per fini turistici, particolarmente diffuso nel periodo estivo.

In particolare, i Finanzieri della Tenenza di Tricase hanno recentemente concluso una serie di approfondite verifiche e controlli incrociati nei confronti di proprietari di unità immobiliari, tra cui villette, appartamenti e case vacanza, molto richieste dai turisti. Questi controlli, volti a contrastare l’evasione fiscale nel settore delle locazioni brevi, sono stati effettuati anche a seguito di segnalazioni ricevute al numero di pubblica utilità “117”.

Dai controlli è emerso che i proprietari degli immobili oggetto di verifica avevano omesso di dichiarare al Fisco i redditi derivanti dalle locazioni turistiche, in particolare nelle zone costiere. Le indagini bancarie, utilizzate per ricostruire il volume dei ricavi in nero, hanno evidenziato un ammontare superiore ai 100 mila euro.

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