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Lombardia

Europa League | Atalanta-Liverpool 0-1: La Dea vola in semifinale

L’Atalanta subisce una sconfitta leggera in Europa League contro il Liverpool nel ritorno dei quarti di finale, ma grazie alla vittoria decisiva dell’andata ad Anfield, la squadra di Gasperini si assicura un posto in semifinale. Al Gewiss Stadium, nel primo tempo, i Reds prendono il controllo e segnano il gol con un rigore di Salah (7′), anche se lo stesso egiziano manca un’occasione per raddoppiare e Musso para i tentativi di Luis Diaz e Szoboszlai. Nella seconda metà, i nerazzurri alzano il ritmo, controllando la partita senza problemi e assicurandosi il passaggio del turno senza rischi.

Con ancora fresca nella memoria la serata magica di Anfield e la necessità di gestire una vittoria importante, Gasperini opta per una formazione più conservativa per il secondo confronto con il Liverpool. Accanto a Scamacca in attacco, Miranchuk si unisce a Koopmeiners invece di De Ketelaere sulla trequarti, con De Roon ed Ederson davanti alla difesa. Dall’altra parte, Klopp cambia sette giocatori rispetto alla partita precedente. L’atteggiamento dei Reds e l’inizio del match sono influenzati dalle scelte tattiche. L’alto pressing e l’aggressività del Liverpool portano subito alla rete, con Salah che segna su rigore dopo un fallo di mano di Ruggeri, poi la partita si trasforma in una battaglia aperta.

Nel secondo tempo, con pochi spazi per ragionare, Atalanta e Liverpool si affidano alle giocate individuali. Le pressioni tattiche spostano il focus sulle abilità individuali e sottolineano l’organizzazione dei nerazzurri. Nonostante diverse occasioni da entrambe le parti, il risultato non cambia. Klopp apporta cambiamenti nel suo schieramento, ma non riesce a ribaltare la situazione. Gasperini, a sua volta, introduce alcune variazioni, ma la Dea mantiene il controllo della partita. Alla fine, nonostante la leggera sconfitta, l’Atalanta si qualifica per una semifinale storica, la seconda in Europa dopo quella di Coppa delle Coppe contro il Malines nel 1988.

Cronaca

Monza | Prima chiede il viagra e poi rapina la farmacia del sindaco: un ferito

Oggi pomeriggio, intorno alle 15:00, una farmacia situata in viale Trento a Barlassina, nella provincia di Monza Brianza, è stata teatro di una rapina violenta. Il negozio è di proprietà del sindaco di Barlassina, Paolo Vintani, che è stato coinvolto direttamente nell’incidente.

Secondo le prime ricostruzioni, il rapinatore si è avvicinato al farmacista chiedendo una confezione di Viagra. Approfittando di un momento di distrazione, l’uomo ha estratto un coltello e ha minacciato il farmacista, costringendolo a consegnare tutto il denaro presente in cassa. Durante la rapina, il coltello è caduto accidentalmente e il sindaco Vintani ha tentato di intervenire per allontanare l’aggressore. Tuttavia, il rapinatore è riuscito a recuperare l’arma e ha inferto una lieve ferita al braccio del farmacista prima di fuggire.

Le autorità locali, in particolare i carabinieri, sono intervenute prontamente sul luogo dell’incidente. Attualmente, le forze dell’ordine stanno indagando sull’episodio e stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza della farmacia e delle aree circostanti per identificare e rintracciare il rapinatore.

Il sindaco Paolo Vintani, sebbene ferito, non ha riportato gravi danni. L’episodio ha scosso la comunità locale e ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza nelle aree pubbliche. Le autorità stanno lavorando per garantire che il responsabile venga presto catturato e che giustizia sia fatta.

Le indagini proseguono con l’obiettivo di chiarire ogni aspetto della rapina e di fornire risposte rapide e efficaci alla comunità. L’incidente sottolinea l’importanza di rafforzare le misure di sicurezza e di sostenere le vittime di crimini violenti, anche quando queste sono figure pubbliche come il sindaco di un comune.

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Cronaca

Milano | Indagate otto persone, di cui due minorenni, dopo una lite in un negozio

La Polizia di Stato di Busto Arsizio, a seguito di attività di indagine, ha indagato sei uomini di cui due minorenni e due donne ciascuno a vario titolo per i reati di tentato furto, lesioni personali aggravate e detenzione di congegni micidiali portati in luogo pubblico.

L’indagine è partita quando il 23 luglio è stata segnalata una lite in un esercizio commerciale tra i dipendenti e alcuni clienti. Sul posto gli Agenti hanno trovato i dipendenti del negozio bisognosi di urgenti cure mediche, tanto da far intervenire due ambulanze.

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che tre ragazzi, che avevano tentato di rubare un profumo di poco valore, erano stati sopresi dai dipendenti dell’esercizio commerciale ed erano stati quindi allontanati.

Poco dopo si era presentato nello stesso negozio il padre di uno dei ragazzi, minorenne, contestando un comportamento eccessivamente aggressivo avuto nei confronti del figlio.

Ne scaturiva una violenta lite con percosse e pugni tra i dipendenti del negozio e l’uomo, raggiunto nel frattempo dal figlio e dai suoi amici.

Questi ultimi abbandonavano poi il negozio contro il quale veniva scagliata una bottiglia incendiata piena di benzina, che si infrangeva sul marciapiede all’esterno e le cui fiamme si estinguevano in pochi secondi, senza raggiungere oggetti infiammabili e senza danni a persone.

Il giorno successivo il dipendente e uno dei ragazzi minorenni hanno sporto le rispettive querele nel Commissariato di P.S. per le lesioni subite.

Ricevute le querele, gli agenti dell’ufficio investigativo hanno approfondito la vicenda ricostruendo dettagliatamente i fatti oggettivamente accaduti, anche grazie alla visione dei filmati della sorveglianza interna del negozio.

All’esito sono emerse chiare responsabilità per reati procedibili d’ufficio nei confronti di ciascuno dei sei adulti coinvolti, che dovranno rispondere al Tribunale di Busto Arsizio per i reati di tentato furto, lesioni personali aggravate e detenzione di congegni micidiali portati in luogo pubblico.

I due ragazzi minorenni, invece, saranno giudicati dal Tribunale per i Minorenni di Milano.

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Cronaca

Milano | Violenza su ragazzo 22enne: medico di base (recidivo) arrestato

Un medico di base di 59 anni, con uno studio nell’hinterland milanese, è stato recentemente arrestato con l’accusa di violenza sessuale. L’inchiesta, condotta dalla Procura di Milano, ha portato all’arresto dell’uomo, già noto per precedenti condanne legate ad abusi sessuali su pazienti, l’ultima ad aprile.

Il caso attuale riguarda un episodio che sarebbe avvenuto il 19 luglio, quando un giovane di 22 anni si sarebbe recato dallo specialista per ottenere un certificato medico necessario per l’attività sportiva. Durante la visita, il medico è accusato di aver compiuto pesanti palpeggiamenti. L’accusa ha documentato l’episodio, che ha portato all’arresto del 59enne il 2 agosto, con trasferimento presso la casa circondariale di Milano San Vittore.

Questa non è la prima volta che il medico è coinvolto in casi di abuso. A aprile, era stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione per abusi sessuali su un altro giovane paziente. A seguito di quella condanna, gli era stata imposta una misura interdittiva dalla professione, che però era scaduta prima del nuovo episodio.

Le autorità stanno ora indagando ulteriormente, poiché la questura sospetta che potrebbero esserci altre vittime a causa dell’elevata utenza della struttura medica gestita dal professionista. L’inchiesta è ancora in corso, e le forze dell’ordine stanno cercando di raccogliere ulteriori testimonianze e prove per accertare l’estensione dei crimini e garantire che eventuali altre vittime possano ricevere giustizia.

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