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Cronaca

Milano | Ritrovato Edoardo Galli: era scomparso dal 21 marzo

Edoardo Galli, il giovane scomparso il 21 marzo scorso, è stato ritrovato presso la Stazione Centrale di Milano, mentre stava acquistando il biglietto per tornare a casa, a Colico, dopo essersi spinto fino al confine con il Montenegro. Il sedicenne è stato identificato da una coppia di viaggiatori, che ha immediatamente segnalato il suo avvistamento al personale di Fs Security, il quale ha poi richiesto l’intervento della polizia ferroviaria. La notizia è stata confermata dalla polizia.

Edoardo era già stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della Stazione Centrale nei giorni precedenti. Era salito su un treno diretto a Milano il giorno stesso della sua scomparsa e, una volta giunto in città, era stato filmato mentre passeggiava e mangiava un gelato vicino ai negozi, in compagnia di un’altra persona.

Secondo quanto riferito dai carabinieri del Comando provinciale di Lecco, dopo che tutti i canali di cooperazione internazionale di polizia erano stati attivati, il giovane era stato controllato dalla polizia croata nella notte del 27 marzo al confine di Karasovici-Sutorina con il Montenegro. Dopo essere stato scoperto, è tornato in Italia, dove è stato riconosciuto grazie alla diffusione delle immagini delle telecamere di sorveglianza. Edoardo è stato fermato dagli agenti in stazione alle 7:45 del 29 marzo, mentre stava acquistando il biglietto per il viaggio di ritorno a casa.

Prima del suo ritrovamento, gli investigatori avevano esplorato le amicizie, i contatti sui social media e le conoscenze di Edoardo a tutti i livelli. Se inizialmente le ricerche si erano concentrate soprattutto in montagna nell’Alta Valsassina, dove si temeva che il ragazzo potesse essersi avventurato, poiché mancava un sacco a pelo da casa, successivamente le indagini si erano spostate a Milano, con un particolare focus sulla Stazione Centrale. Il 21 marzo, anziché recarsi al liceo, come di consueto, Edoardo aveva preso un treno diretto a Milano. In stazione, era stato avvistato mentre camminava tranquillamente.

Cronaca

Brindisi | Scoperta associazione a delinquere: sette indagati per frodi e inquinamento ambientale

La Procura della Repubblica di Brindisi ha recentemente concluso un’importante indagine che ha portato alla luce una rete criminale coinvolta in reati di frode, attentato alla sicurezza dei trasporti e inquinamento ambientale. Sette persone e due società, attive nel settore aerospaziale, sono stati messi sotto accusa per aver perpetrato attività illecite ai danni di colossi come Leonardo e Boeing.

Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Brindisi, hanno rivelato che gli amministratori delle due aziende hanno utilizzato materiali non conformi per la produzione di componenti aeronautiche, compromettendo così la sicurezza degli aerei. In particolare, è stato accertato l’uso di titanio di qualità inferiore e leghe di alluminio non appropriate, con conseguenze potenzialmente gravi per l’integrità strutturale dei velivoli.

Parallelamente, un altro filone investigativo ha rivelato l’inquinamento di terreni nella zona industriale di Brindisi, dove sostanze chimiche pericolose sono state illecitamente sversate. Grazie all’intervento della Polizia di Stato, sono stati sequestrati numerosi contenitori di rifiuti tossici, evidenziando gravi violazioni ambientali da parte degli indagati.

Le indagini hanno coinvolto anche autorità statunitensi, grazie a un coordinamento internazionale che ha facilitato l’analisi dei componenti aeronautici non conformi e ha confermato il rischio per la sicurezza dei voli. I dettagli emersi dall’inchiesta pongono interrogativi sulla gestione delle forniture nel settore aerospaziale e sull’impatto ambientale delle attività industriali nella regione.

Le forze dell’ordine stanno ora portando avanti le notifiche agli indagati, mentre la Procura continua a monitorare la situazione. La presunzione di innocenza resta valida fino a un eventuale processo.

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Cronaca

Lecce | Operazione contro la pirateria audiovisiva: quattro persone denunciate

Le forze della Guardia di Finanza di Lecce hanno portato a termine un’importante indagine contro la pirateria audiovisiva, rivelando un sofisticato sistema di frode operato da quattro individui. Questi soggetti gestivano un servizio di streaming illegale, comunemente noto come “pezzotto”, attraverso il quale venivano diffusi contenuti protetti senza autorizzazione.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica locale e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno svelato che il principale indagato operava come rivenditore non autorizzato di servizi di pay-TV, offrendo accesso a contenuti criptati di piattaforme come Sky, Netflix e Dazn. Gli utenti finali, ignari dell’illegalità del servizio, pagavano somme significativamente inferiori rispetto ai costi ufficiali, ricaricando carte prepagate associate agli indagati.

L’operazione ha portato alla luce un giro d’affari illecito di oltre 500.000 euro, con proventi utilizzati per acquistare beni immobili e mobili al fine di nascondere la loro origine illecita. Su richiesta del Giudice per le Indagini Preliminari, sono stati sequestrati cinque beni immobili e due autovetture, compresa una d’epoca, riconducibili al principale indagato.

Le accuse mosse comprendono violazioni della legge sulla protezione dei diritti d’autore e autoriciclaggio. Le indagini sono ancora in fase preliminare, e la responsabilità degli indagati sarà confermata solo in seguito a una sentenza definitiva. Questa operazione evidenzia l’impatto negativo della pirateria audiovisiva, che rappresenta un’attività altamente redditizia per le organizzazioni criminali e comporta gravi danni all’economia legittima.

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Cronaca

Pordenone | Patente falsa scoperta durante controllo: denunciato autista

Nel corso di un controllo stradale di routine, la Guardia di Finanza di Pordenone ha fermato un furgone con a bordo alcuni lavoratori e ha identificato un’autorizzazione di guida contraffatta. Gli agenti, grazie a un accurato esame del documento presentato dal conducente, hanno riscontrato irregolarità rispetto ai modelli originali rilasciati dalle autorità competenti estere. La patente è stata immediatamente sequestrata e l’autista denunciato per guida senza regolare permesso, con l’avvio del procedimento presso la Procura della Repubblica di Pordenone.

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