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Cronaca

Brescia | Incendiato un locale di bikers per rivalità tra bande, un arresto

Un recente sviluppo nelle indagini ha portato a un arresto legato all’incendio del Gasoline di Castegnato, un locale frequentato da motociclisti e distrutto dalle fiamme lo scorso ottobre, in provincia di Brescia. Il 42enne Cristian Maffeis è stato arrestato dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di essere il presunto autore dell’incendio avvenuto nella notte del 20 ottobre.

Secondo quanto emerso dalle indagini, dietro l’incendio potrebbe esserci una rivalità tra bande di motociclisti, inclusi vari “Motorcycle Club” bresciani, che avevano avuto attriti in passato.

Le indagini hanno permesso di ricostruire le fasi di preparazione ed esecuzione dell’incendio, suggerendo che Maffeis potrebbe aver agito insieme a un complice non identificato. Questa ipotesi è stata confermata da un testimone oculare e dall’analisi delle immagini a disposizione delle autorità, che hanno individuato la presenza di due persone a bordo dell’autovettura utilizzata dagli autori.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip riflette queste informazioni, stabilendo che Maffeis potrebbe essere uno dei responsabili dell’incendio.

Cronaca

Mazara del Vallo | Fermata Donna ricercata in Venezuela per truffa aggravata e riciclaggio

I militari della Compagnia di Alcamo hanno arrestato una donna ricercata dalle Autorità Venezuelane da quasi otto mesi. La donna, parte di un’associazione criminale dedita alle truffe aggravate e al riciclaggio, è stata fermata dopo aver partecipato a una festa di compleanno, davanti alla camera di un elegante albergo a Mazara del Vallo.

Identificata grazie a una red notice di Interpol, è stata portata alla Questura di Trapani per i rilievi fotodattiloscopici e successivamente alla Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo. La donna, venezuelana residente nei Paesi Bassi, è accusata di aver truffato un imprenditore interessato all’acquisto di 50 chilogrammi d’oro, trasferendo il pagamento di circa 300.000 euro su conti di società a lei riconducibili senza mai consegnare l’oro.

Il suo ex compagno, co-indagato, è stato arrestato all’inizio dell’anno in Spagna. Le pene previste per queste accuse possono arrivare fino a 15 anni di reclusione. Questa operazione dimostra l’impegno delle autorità nel contrastare l’illegalità economico-finanziaria a livello internazionale.

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Cronaca

Trieste | Rivolta nel carcere: detenuti denunciano condizioni disumane e sovraffollamento

La rivolta nel carcere Ernesto Mari di Trieste evidenzia le gravi problematiche che affliggono il sistema penitenziario italiano, con particolare enfasi sulle condizioni detentive precarie e il sovraffollamento. Durante l’insurrezione, che ha visto coinvolti circa 100 dei 260 detenuti, si sono verificati scontri tra detenuti e forze dell’ordine, che sono intervenute con gas lacrimogeni. Diversi detenuti sono stati portati via in ambulanza, e alcune aree del carcere sono state danneggiate da incendi appiccati dagli stessi detenuti.

Il tentativo di mediazione da parte del responsabile del carcere della Camera penale, Enrico Miscia, e della garante per i detenuti, Elisabetta Burla, non ha avuto successo. La protesta ha portato alla luce le condizioni disumane all’interno del carcere, con detenuti costretti a dormire a terra su materassi infestati da cimici. Questa situazione, aggravata dal caldo estivo e dal sovraffollamento, ha portato alcuni detenuti a malori, con quattro persone ricoverate al Pronto soccorso, tra cui due detenuti cardiopatici trasferiti all’esterno del carcere per sicurezza.

Il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, tramite il segretario generale Aldo Di Giacomo, ha denunciato l’abbandono del sistema penitenziario da parte dello Stato, chiedendo al governo e al ministro competenti di intervenire con soluzioni concrete e tempestive. Di Giacomo ha sottolineato la necessità di migliorare le condizioni sia per i detenuti che per il personale di polizia penitenziaria, al fine di evitare ulteriori rivolte e garantire la sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie.

La rivolta si è conclusa dopo ore di tensione, ma ha messo in luce ancora una volta la necessità urgente di riforme nel sistema carcerario italiano, con interventi che possano garantire condizioni di detenzione dignitose e rispettose dei diritti umani.

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Cronaca

Torino | Smantellata una banda di rapinatori in villa: arrestati 3 Piemontesi e 2 Napoletani

I Carabinieri di Pinerolo (TO) e di Poggioreale (NA), insieme al Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino, hanno eseguito cinque misure cautelari nei confronti di persone gravemente indiziate di “rapina pluriaggravata in concorso”. Le misure sono state disposte dal Tribunale di Torino a seguito di un’indagine nata da una rapina avvenuta nel febbraio 2024 in una villa del Pinerolese.

L’episodio criminoso ha visto coinvolti quattro presunti malfattori, un 63enne, un 66enne (attualmente detenuto per altri reati a Forlì) di Pinerolo, un 60enne e un 29enne (Napoletani), con il supporto di un 53enne locale. La banda attese la vittima, una donna, fuori dalla sua abitazione e, approfittando dell’apertura del cancello automatico, entrò nel cortile mentre la donna stava parcheggiando. Uno dei rapinatori, armato di pistola, costrinse la vittima a entrare in casa. Un quinto complice rimase all’esterno della villa per fare da copertura in attesa del rientro del coniuge, che fu anch’egli bloccato e trattenuto insieme alla moglie. Durante la rapina, furono rubate 78 borse da donna, sette orologi di vari marchi pregiati e diversi monili in oro, per un valore complessivo superiore ai cinquantamila euro.

Le indagini sono state sviluppate in stretta collaborazione tra Carabinieri e Guardia di Finanza, rilevando convergenze significative tra questa rapina e altri contesti criminali. L’analisi, il monitoraggio e l’approfondimento condotti dal Reparto torinese della Guardia di Finanza hanno contribuito a delineare i profili di specifico interesse istituzionale.

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