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Calabria

La ‘Ndrangheta Cosentina, l’escalation delle donne.

La provincia calabrese è stata teatro di una serie di eventi che evidenziano il ruolo delle donne all’interno della ‘Ndrangheta, la potente organizzazione criminale radicata nel territorio. Da omicidi a promozioni a “cape” di cosche, passando per collaborazioni con la giustizia, le donne hanno giocato ruoli chiave in diversi contesti legati al crimine organizzato.

Negli ultimi anni, tre donne sono state assassinate in agguati di stampo mafioso nella provincia. Idriss Taoussa a Cassano, Hanene Hendli a Castrovillari e Antonella Lopardo a Sibari sono diventate tristemente note come vittime di questa violenza.

Ma non sono solo vittime. Le indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro hanno rivelato come due donne siano diventate “cape” di importanti cosche. A Paola, Nella Serpa è stata condannata all’ergastolo per il suo ruolo di comando, mentre a Cosenza, Edytha Kopaczinska è stata la prima e unica polacca condannata per associazione mafiosa in Italia.

Questi casi sollevano interrogativi sul cambiamento della ‘Ndrangheta e del ruolo delle donne al suo interno. Abbiamo intervistato Sabrina Garofalo, ricercatrice universitaria e autrice del libro “Donne, violenza e ‘ndrangheta”, per una prospettiva più approfondita.

“È importante comprendere come l’immaginario legato alla ‘Ndrangheta sia cambiato nel tempo”, afferma Garofalo. “Le dinamiche organizzative, le narrazioni e la percezione del fenomeno hanno subito trasformazioni significative, influenzando anche i ruoli di genere all’interno delle famiglie mafiose”.

Garofalo sottolinea che nonostante i cambiamenti, il potere della ‘Ndrangheta rimane profondamente radicato nella vita delle donne, condizionando le loro scelte e le loro vite. “È necessario approfondire il modo in cui la ‘Ndrangheta influisce sui ruoli, sulle biografie e sulle scelte delle donne, per comprendere appieno la complessità di questa realtà criminale”.

La presenza delle donne nella ‘Ndrangheta è dunque un fenomeno complesso e in continua evoluzione, che richiede una riflessione approfondita e un impegno costante nella lotta contro il crimine organizzato.

Calabria

Tentata Violenza a Montalto Uffugo (CS): Arrestato Pensionato di 74 Anni

Un pensionato di 74 anni è stato arrestato a Montalto Uffugo con l’accusa di aggressione e tentata violenza sessuale ai danni di una donna ucraina, rifugiata di guerra. L’arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri grazie all’intervento dei carabinieri della stazione cittadina, guidati dal maresciallo Giuseppe Motta.

Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia della vittima, che ha fornito un racconto dettagliato degli eventi. Secondo quanto emerso dagli accertamenti investigativi, il 17 giugno scorso la donna sarebbe stata prima aggredita fisicamente e poi bloccata nel tentativo di abusare sessualmente di lei. Durante l’aggressione, l’uomo avrebbe provocato alla vittima ferite al collo e alla spalla, costringendola a subire atti sessuali.

L’uomo, identificato con le iniziali E. P., è stato posto agli arresti domiciliari con l’ausilio di un braccialetto elettronico. Le autorità continuano a indagare sul caso per confermare tutte le circostanze e assicurare che giustizia venga fatta.

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Attualità

Calabria | Piena e violenta attività dello Stromboli, allertati anche gli ospedali di Vibo Valentia e Reggio Calabria

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha emesso un’ordinanza che impone diversi divieti a causa dell’attività intensa e violenta dello Stromboli. È stato vietato scalare il vulcano e avvicinarsi alle spiagge durante le ore notturne. È stato anche proibito l’approdo delle imbarcazioni turistiche non di linea che effettuano escursioni giornaliere, così come la sosta e l’ancoraggio vicino alla costa.

Per precauzione, sono stati allertati i servizi sanitari e ospedalieri nella città metropolitana di Messina, così come i sindaci dei Comuni costieri e le prefetture di Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Salerno. Attualmente, il Comitato operativo nazionale è riunito per monitorare gli sviluppi dell’emergenza. Sull’isola, la Guardia Costiera ha dispiegato motovedette, navi e mezzi aerei, mentre il numero dei vigili del fuoco è stato raddoppiato.

La Protezione Civile ha annunciato che sta verificando tutti i materiali, mezzi, risorse sanitarie, personale e basi logistiche, oltre a pianificare l’assistenza ai soggetti vulnerabili per garantire la piena prontezza operativa in caso di ulteriori sviluppi critici.

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Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Omicidio avvocato Pagliuso, confermato ergastolo per Luciano Scalise

La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dai legali di Luciano Scalise, Pino Scalise, Vincenzo Maria Domanico e Andrea Scalzo riguardo alla sentenza di secondo grado relativa all’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso. Al contrario, ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Angelo Rotella. Di conseguenza, le pene inflitte lo scorso giugno dalla Corte d’Appello di Catanzaro sono diventate definitive per i primi quattro imputati: ergastolo per Luciano Scalise, 23 anni e 10 mesi di reclusione per Pino Scalise, 6 anni e 8 mesi per Domanico e 7 anni per Scalzo. Per quanto riguarda Rotella, la Corte Suprema ha annullato parzialmente la condanna di 8 anni e 4 mesi, rinviando il caso ai giudici di secondo grado di Catanzaro.

Nel corso del lungo processo derivato dall’omicidio dell’avvocato avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2016, che ha visto imputati padre e figlio Pino e Luciano Scalise, tra gli altri, hanno difeso gli avvocati: Canzoniere, Chiodo, Vianello Accorretti, Larussa, Galati, Nimpo, Gigliotti, Mendicino, Penna. Le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Ferraro, Zofrea, Galeota, Staiano, Candido, Pietro e Gianfranco Agapito, Raimondi. Recentemente è stata emessa la sentenza di secondo grado per Marco Gallo, riconosciuto come l’autore materiale dell’omicidio, confermando l’ergastolo e includendo l’aggravante mafiosa precedentemente esclusa nella sentenza di primo grado.

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