Calabria
Crotone | Omicidio Ferrerio, chiesti 12 anni per madre ragazzina
Il procuratore Pasquale Festa di Crotone ha richiesto al Tribunale una condanna a dodici anni di reclusione per la donna accusata di concorso anomalo nel tentato omicidio di Davide Ferrerio, il giovane di Bologna gravemente ferito in un’aggressione avvenuta il 11 agosto 2022 nel centro di Crotone. Inoltre, ha chiesto una condanna a quattro anni e otto mesi per Andrei Gaiu, compagno della donna.
Il principale autore materiale dell’aggressione, Nicolò Passalacqua, è già stato condannato in primo grado con rito abbreviato a venti anni di reclusione, e il processo d’appello è attualmente in corso.
L’aggressione è avvenuta a causa di un errore di persona nel corso di una spedizione punitiva contro un uomo che stava infastidendo la figlia della donna sui social media. La figlia è stata messa in prova dal Tribunale dei Minorenni di Catanzaro, mentre per Alessandro Curto, che ha depistato il gruppo di Passalacqua inviando un messaggio ambiguo, è stata richiesta una citazione a giudizio.
Il procuratore Festa ha dichiarato che non si possono concedere attenuanti alla donna, che non ha mai chiesto scusa e ha dimostrato una spiccata pericolosità sociale. Riguardo a Gaiu, ha rilevato una condotta che suggerisce una volontà lesiva e che potrebbe essere un modello per altri comportamenti violenti.
Le parti civili hanno anche chiesto la condanna degli imputati e hanno richiesto un risarcimento danni di 1,8 milioni di euro da parte della famiglia di Ferrerio, mentre i Comuni di Crotone e Bologna e la Provincia di Crotone hanno richiesto 100.000 euro per danni d’immagine.
Calabria
Tentata Violenza a Montalto Uffugo (CS): Arrestato Pensionato di 74 Anni
Un pensionato di 74 anni è stato arrestato a Montalto Uffugo con l’accusa di aggressione e tentata violenza sessuale ai danni di una donna ucraina, rifugiata di guerra. L’arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri grazie all’intervento dei carabinieri della stazione cittadina, guidati dal maresciallo Giuseppe Motta.
Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia della vittima, che ha fornito un racconto dettagliato degli eventi. Secondo quanto emerso dagli accertamenti investigativi, il 17 giugno scorso la donna sarebbe stata prima aggredita fisicamente e poi bloccata nel tentativo di abusare sessualmente di lei. Durante l’aggressione, l’uomo avrebbe provocato alla vittima ferite al collo e alla spalla, costringendola a subire atti sessuali.
L’uomo, identificato con le iniziali E. P., è stato posto agli arresti domiciliari con l’ausilio di un braccialetto elettronico. Le autorità continuano a indagare sul caso per confermare tutte le circostanze e assicurare che giustizia venga fatta.
Attualità
Calabria | Piena e violenta attività dello Stromboli, allertati anche gli ospedali di Vibo Valentia e Reggio Calabria
Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha emesso un’ordinanza che impone diversi divieti a causa dell’attività intensa e violenta dello Stromboli. È stato vietato scalare il vulcano e avvicinarsi alle spiagge durante le ore notturne. È stato anche proibito l’approdo delle imbarcazioni turistiche non di linea che effettuano escursioni giornaliere, così come la sosta e l’ancoraggio vicino alla costa.
Per precauzione, sono stati allertati i servizi sanitari e ospedalieri nella città metropolitana di Messina, così come i sindaci dei Comuni costieri e le prefetture di Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Salerno. Attualmente, il Comitato operativo nazionale è riunito per monitorare gli sviluppi dell’emergenza. Sull’isola, la Guardia Costiera ha dispiegato motovedette, navi e mezzi aerei, mentre il numero dei vigili del fuoco è stato raddoppiato.
La Protezione Civile ha annunciato che sta verificando tutti i materiali, mezzi, risorse sanitarie, personale e basi logistiche, oltre a pianificare l’assistenza ai soggetti vulnerabili per garantire la piena prontezza operativa in caso di ulteriori sviluppi critici.
Calabria
Lamezia Terme (CZ) | Omicidio avvocato Pagliuso, confermato ergastolo per Luciano Scalise
La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dai legali di Luciano Scalise, Pino Scalise, Vincenzo Maria Domanico e Andrea Scalzo riguardo alla sentenza di secondo grado relativa all’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso. Al contrario, ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Angelo Rotella. Di conseguenza, le pene inflitte lo scorso giugno dalla Corte d’Appello di Catanzaro sono diventate definitive per i primi quattro imputati: ergastolo per Luciano Scalise, 23 anni e 10 mesi di reclusione per Pino Scalise, 6 anni e 8 mesi per Domanico e 7 anni per Scalzo. Per quanto riguarda Rotella, la Corte Suprema ha annullato parzialmente la condanna di 8 anni e 4 mesi, rinviando il caso ai giudici di secondo grado di Catanzaro.
Nel corso del lungo processo derivato dall’omicidio dell’avvocato avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2016, che ha visto imputati padre e figlio Pino e Luciano Scalise, tra gli altri, hanno difeso gli avvocati: Canzoniere, Chiodo, Vianello Accorretti, Larussa, Galati, Nimpo, Gigliotti, Mendicino, Penna. Le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Ferraro, Zofrea, Galeota, Staiano, Candido, Pietro e Gianfranco Agapito, Raimondi. Recentemente è stata emessa la sentenza di secondo grado per Marco Gallo, riconosciuto come l’autore materiale dell’omicidio, confermando l’ergastolo e includendo l’aggravante mafiosa precedentemente esclusa nella sentenza di primo grado.
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