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Abruzzo

Chieti | Tre mosse dell’ Asl per carenza medici

La Asl Lanciano Vasto Chieti ha delineato un piano in tre fasi per affrontare la carenza di medici di medicina generale nell’Alto Vastese. La prima mossa prevede un temporaneo aumento del massimale a 1.800 pazienti per ogni medico di assistenza primaria, accompagnato dalla richiesta ai medici della continuità assistenziale di estendere il servizio anche durante il giorno nei giorni feriali, con un totale di 38 ore settimanali.

Inoltre, si invita i medici già attivi nell’Alto Vastese ad aprire uno studio secondario in alcuni comuni della zona. Questo piano è stato comunicato ai sindaci dei comuni interessati, che hanno manifestato preoccupazione per la prossima cessazione dell’attività del medico convenzionato di Celenza, temendo una carenza di assistenza soprattutto per gli anziani residenti nei paesi vicini.

Il Direttore generale della Asl, Thomas Schael, ha sottolineato l’impegno dell’azienda nel trovare soluzioni concrete per affrontare le carenze assistenziali, anche oltre le competenze dell’azienda stessa. Si è deciso di aumentare il massimale per i medici convenzionati e di offrire una remunerazione aggiuntiva ai medici della continuità assistenziale, nonostante ciò possa incidere sui budget dell’assistenza primaria.

Schael ha anche dichiarato che i medici della continuità assistenziale hanno quattro giorni di tempo per rispondere e comunicare la loro disponibilità all’ampliamento orario, con l’auspicio di un’adesione da parte loro, considerando l’offerta di adeguata remunerazione.

Per risolvere a lungo termine il problema, l’Asl si impegna a assegnare incarichi ai medici che risponderanno alle carenze, con l’obiettivo di pubblicare i relativi bandi e di provvedere rapidamente all’assegnazione degli incarichi.

Infine, Schael ha assicurato che i sindaci interessati sono stati informati tempestivamente delle misure adottate e si è dichiarato disponibile a incontrarli per discutere della situazione.

Abruzzo

Pescara | Sigilli a impianto chimico, sversamento di sostanze pericolose: 2 denunciati

Il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro preventivo dello stabilimento di una società situata all’interno del polo chimico. Lo stabilimento è accusato di aver inquinato il suolo sottostante dal 2015 in poi attraverso la sua attività produttiva.

Sono indagati due soggetti, ritenuti responsabili della compromissione e del deterioramento delle acque interne e di falda, nonché del terreno circostante. A questi individui viene contestato il mancato intervento per prevenire lo sversamento di sostanze altamente inquinanti, pericolose per la salute pubblica e per gli organismi acquatici, con effetti potenzialmente permanenti.

La condotta illecita ha causato una grave alterazione dell’integrità ambientale, nonostante le ripetute sollecitazioni delle Autorità di controllo. La Procura della Repubblica di Pescara, che da anni segue attentamente le fasi di bonifica del Sito d’Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino, mantiene un’alta attenzione per evitare ulteriori complicazioni nella bonifica di un’area di oltre 236 ettari, sede di numerose attività economiche.

Nonostante la società abbia prontamente denunciato l’inquinamento, le ripetute azioni di campionamento e le analisi effettuate dai vari Organi di controllo e da consulenti ambientali hanno dimostrato una persistente inadempienza nella messa in atto di misure specifiche per contenere l’inquinamento.

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Abruzzo

Teramo | Arresti e operazioni di sicurezza: 2 arresti e 1 espulsione

Venerdì mattina, la Squadra Mobile della Questura di Teramo ha condotto una serie di operazioni mirate a contrastare l’illegalità nella provincia, culminando con l’arresto di due cittadini albanesi e l’espulsione di un cittadino indiano irregolare.

Il primo arresto ha riguardato un cittadino albanese di 56 anni, condannato per reingresso illegale nel territorio dello Stato dopo un’espulsione. L’uomo, noto per numerosi precedenti, era risultato irreperibile in Italia fino a quando non è stato rintracciato a Nereto durante una visita alla sorella. Dopo le procedure legali, è stato trasferito alla Casa Circondariale di Teramo.

Nel corso della stessa operazione, la Squadra Mobile ha arrestato un altro cittadino albanese di 47 anni, residente a Pordenone. L’uomo, accusato di lesioni aggravate e atti persecutori contro la moglie, è stato trovato in una struttura ricettiva di Silvi e successivamente condotto anch’egli alla Casa Circondariale di Teramo.

Parallelamente, le iniziative di rimpatrio per cittadini stranieri irregolari hanno visto il rimpatrio di un cittadino indiano. Dopo un’attenta istruttoria dell’Ufficio Immigrazione, l’uomo è stato accompagnato alla frontiera aerea di Milano per l’espulsione amministrativa.

Inoltre, negli ultimi due giorni, il personale dell’U.P.G.S.P. della Questura di Teramo ha identificato 211 persone e 122 veicoli, nell’ambito delle attività di controllo del territorio.

In risposta a casi di violenza domestica, il Questore di Teramo ha emesso due ammonimenti nei confronti di uomini italiani per comportamenti vessatori verso le ex compagne. Un ulteriore provvedimento di Avviso Orale è stato emesso nei confronti di un altro cittadino italiano, come misura preventiva contro possibili atti criminali.

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Abruzzo

Pescara | Anna ottiene giustizia: bullizzata per anni, la scuola che ignorò dovrà risarcirla

Dopo anni di sofferenza e paura, Anna, una ventenne di Pescara, può finalmente sorridere. La Corte d’appello dell’Aquila ha condannato la sua ex scuola per non aver vigilato adeguatamente e aver permesso che subisse bullismo, assegnandole un risarcimento di 60mila euro. Questo verdetto ha segnato una svolta nella vita di Anna, che ora è pronta a condividere la sua storia per incoraggiare altre vittime a denunciare il bullismo.

La Storia di Anna

Nel 2015, Anna aveva solo 12 anni e frequentava la seconda media a Pescara. Durante quel periodo, ha dovuto sopportare gli insulti e le vessazioni di un suo compagno di classe. “Mi diceva sei una ragazza sporca. Sei brutta, grassa,” ha raccontato Anna al Corriere della Sera. Gli abusi avvenivano in classe, durante la ricreazione e per i corridoi della scuola. Questa situazione le ha causato un forte disagio psicologico, facendola sentire isolata e vulnerabile.

Per anni, Anna ha cercato di sopportare in silenzio, sperando che le violenze verbali cessassero. Tuttavia, la situazione peggiorava giorno dopo giorno. Alla fine, dopo un ennesimo insulto, ha deciso di agire. “Ho buttato i libri che erano sul banco per terra e sono corsa dal preside,” ha ricordato Anna. Accompagnata dalla sua unica amica, si è recata in presidenza per chiedere aiuto, ma le sue segnalazioni sono state ignorate o minimizzate dai professori.

L’esperienza del bullismo ha avuto gravi ripercussioni sulla salute e sul benessere di Anna. Ha perso 20 chili, ha cambiato scuola e ha perso un anno di studi. “Avevo tutta la classe contro, mi sentivo lo zimbello di tutti,” ha spiegato, sottolineando come il bullismo l’avesse portata a isolarsi completamente. Anna ha dovuto imparare a chiedere aiuto, rivolgendosi ai genitori e agli psicologi, e ha capito che non era lei quella sbagliata.

Dopo otto anni di battaglie legali, la sentenza della Corte d’appello ha rappresentato una vittoria importante per Anna. “La sentenza mi ha aiutata,” ha affermato. Ora, Anna vuole usare la sua esperienza per incoraggiare altre vittime di bullismo a denunciare senza paura. “A chi subisce bullismo dico: denunciate senza paura,” è il suo messaggio di speranza.

Il Bullismo deve essere segnalato

La storia di Anna è un potente promemoria dell’importanza di prendere sul serio le segnalazioni di bullismo e di fornire il supporto necessario alle vittime. La sentenza contro la scuola di Pescara non solo ha dato giustizia ad Anna, ma serve anche da monito per tutte le istituzioni educative affinché vigilino e intervengano tempestivamente in situazioni di bullismo. Anna, con il suo coraggio e la sua resilienza, è diventata un simbolo di speranza e forza per tutti coloro che subiscono abusi e vessazioni.

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