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Attualità

Fabrizio Corona condannato per diffamazione ai danni di Wanda Nara, Icardi e Brozovic

Fabrizio Corona è stato condannato dal Tribunale di Milano per diffamazione aggravata ai danni di Wanda Nara, Mauro Icardi e Marcelo Brozovic. La vicenda riguarda un articolo del febbraio 2019 pubblicato su un sito di Corona, che suggeriva un presunto flirt tra Wanda Nara e Marcelo Brozovic, compagno di squadra di Icardi all’Inter.

Il giudice Angela Scalise della quarta sezione penale ha stabilito una multa di 1.500 euro per Corona e risarcimenti pecuniari immediati di 7.500 euro per Icardi e Nara ciascuno, e 5.000 euro per Brozovic. Questi risarcimenti sono considerati provvisionali, mentre la valutazione completa dei danni non patrimoniali sarà oggetto di una causa civile. Inoltre, Corona è stato condannato alla “riparazione del danno” a Nara e Icardi, la cui quantificazione sarà stabilita in un “separato giudizio”.

Nel corso del processo, Wanda Nara ha testimoniato come parte civile, sostenendo che l’articolo di Corona avesse influenzato negativamente il rapporto tra Icardi e l’Inter, portando alla sua separazione dal club al termine della stagione 2018-2019. Secondo Nara, l’Inter avrebbe criticato il comportamento mediatico della moglie riguardo al rinnovo del contratto di Icardi.

Gli avvocati di Brozovic si sono detti soddisfatti della sentenza, definendo la diffamazione un fatto molto grave e annunciando ulteriori azioni legali per i danni subiti. Dall’altra parte, l’avvocato di Corona ha annunciato l’intenzione di fare appello, sottolineando che la pena pecuniaria è stata ridotta rispetto alle richieste della procura.

Infine, sebbene la procura inizialmente avesse chiesto l’archiviazione dell’indagine, l’opposizione di Brozovic ha portato al processo contro Corona, il quale ora valuterà le opzioni per continuare la battaglia legale.

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“Inchiesta Gioventù Meloniana: Procura di Roma richiede girato integrale

La Procura di Roma ha richiesto integralmente il girato dell’inchiesta giornalistica “Gioventù Meloniana” realizzata da Fanpage.it, senza alcun taglio o oscuramento. L’inchiesta ha svelato comportamenti antisemiti, razzisti e nostalgici del Ventennio fascista all’interno dell’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia.

Una giornalista infiltrata ha documentato militanti di Gioventù Nazionale, alcuni vicini a figure politiche di rilievo, compiere il saluto romano, intonare cori in onore di Hitler e Mussolini, cantare inni fascisti e fare apologia del terrorismo nero. Inoltre, si è sollevato il sospetto di un uso illegittimo dei fondi del servizio civile per sostenere le attività del movimento giovanile, come testimoniato da Flaminia Pace, responsabile di uno dei circoli romani, nel girato dell’inchiesta.

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L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò Scomunicato dopo gli attacchi a Papa Francesco

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò è stato scomunicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede a seguito di ripetuti attacchi al Papa Francesco e al Concilio Vaticano II, dei quali ha rifiutato l’autorità. La Congregazione ha emesso una dichiarazione ufficiale in cui accusa Viganò di scisma, sottolineando le sue dichiarazioni pubbliche contrarie alla comunione con il Papa e alla legittimità dell’autorità ecclesiastica.

Carlo Maria Viganò, 83 anni, noto per le sue posizioni conservative, è stato nominato arcivescovo da Giovanni Paolo II nel 1992 e ha ricoperto incarichi importanti, tra cui nunzio apostolico in Nigeria e negli Stati Uniti. La sentenza di scomunica è stata emessa nonostante il suo rifiuto di comparire davanti alla Congregazione per rispondere alle accuse.

Le tensioni tra Viganò e Papa Francesco sono esplose pubblicamente, con l’arcivescovo che ha accusato il Papa di eresia e ha criticato apertamente le sue decisioni ecclesiastiche, inclusa la gestione degli abusi sessuali nella Chiesa e il documento sulla benedizione delle coppie omosessuali.

Viganò ha definito il Concilio Vaticano II come un “cancro ideologico” e ha descritto la Chiesa sotto Papa Francesco come una “metastasi”. La sua opposizione al Papa e alle riforme del Concilio Vaticano II ha portato alla sua condanna per scisma da parte della Santa Sede.

L’arcivescovo ha reagito alle accuse dichiarando che considera un onore essere processato per le sue convinzioni e ha criticato il processo canonico come “extragiudiziale”.

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Calabria | Piena e violenta attività dello Stromboli, allertati anche gli ospedali di Vibo Valentia e Reggio Calabria

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha emesso un’ordinanza che impone diversi divieti a causa dell’attività intensa e violenta dello Stromboli. È stato vietato scalare il vulcano e avvicinarsi alle spiagge durante le ore notturne. È stato anche proibito l’approdo delle imbarcazioni turistiche non di linea che effettuano escursioni giornaliere, così come la sosta e l’ancoraggio vicino alla costa.

Per precauzione, sono stati allertati i servizi sanitari e ospedalieri nella città metropolitana di Messina, così come i sindaci dei Comuni costieri e le prefetture di Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Salerno. Attualmente, il Comitato operativo nazionale è riunito per monitorare gli sviluppi dell’emergenza. Sull’isola, la Guardia Costiera ha dispiegato motovedette, navi e mezzi aerei, mentre il numero dei vigili del fuoco è stato raddoppiato.

La Protezione Civile ha annunciato che sta verificando tutti i materiali, mezzi, risorse sanitarie, personale e basi logistiche, oltre a pianificare l’assistenza ai soggetti vulnerabili per garantire la piena prontezza operativa in caso di ulteriori sviluppi critici.

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