Gioia Tauro (RC) | Giorgia Meloni alla firma dell’accordo per lo sviluppo e la coesione tra Governo e Regione Calabria

Il decreto Sud ha rivoluzionato la distribuzione dei fondi di coesione, introducendo accordi che coinvolgono le regioni nella proposta dei progetti, successivamente condivisi con il Governo nazionale. Questo ha suscitato qualche malcontento, non tanto perché si intende limitare l’autonomia territoriale, bensì perché si ritiene fondamentale inserire tali progetti in una strategia più ampia. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la firma dell’accordo tra il governo e la Regione Calabria per lo sviluppo e la coesione, ha sottolineato l’importanza dei fondi di sviluppo e coesione nel contrastare le disparità territoriali, sia tra Nord e Sud che all’interno dei singoli territori.

Meloni ha ringraziato i presidenti regionali per la collaborazione nella gestione dei fondi di coesione, notando però una mancanza di collaborazione da parte di uno di loro. Ha evidenziato il ritardo nella spesa delle risorse, sottolineando che sarebbe essenziale concentrarsi sul lavoro anziché sulle manifestazioni per ottenere risultati concreti. Riguardo ai fondi destinati alla Calabria, Meloni ha citato i 300 milioni di euro per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, ribadendo la sua convinzione che nulla è impossibile per coloro che hanno il coraggio e la volontà di lavorare. La presidente del Consiglio ha sottolineato che l’autonomia differenziata mira a rafforzare, non a indebolire, le regioni, consapevoli del potenziale del Mezzogiorno. Ha espresso solidarietà ai cittadini delle regioni meridionali, sottolineando la necessità di affrontare la responsabilità senza timori.

Meloni ha inoltre evidenziato l’importanza dell’Africa come continente ricco di risorse, criticando coloro che le depredano e sottolineando l’importanza di una presenza italiana strategica nell’area. Infine, ha annunciato un aumento delle risorse per l’agricoltura con la revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, evidenziando l’attenzione del governo alle difficoltà degli agricoltori senza dover ricorrere a proteste pubbliche.