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Cronaca

Palermo | Provvedimento cautelare per pestaggio di vigili urbani figlio di boss di porta nuova in carcere

La Procura di Palermo ha ottenuto dal gip la misura cautelare per quattro persone, tra cui Salvatore Di Giovanni, figlio del boss di Porta Nuova Tommaso Di Giovanni, accusate del pestaggio di due vigili urbani nel mercato storico della Vucciria il 25 novembre scorso. Salvatore Di Giovanni, 32 anni e con una condanna pregressa per lesioni, è stato incarcerato, mentre due indagati sono ai domiciliari e un quarto è ricercato. Gli indagati sono accusati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. I vigili stavano effettuando controlli quando sono stati circondati da un gruppo di uomini, e uno di loro è stato colpito con una bottiglia in faccia e preso a calci e pugni. L’indagine è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia.

Cronaca

Strage di Bologna | Confermato l’Ergastolo per Paolo Bellini

La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato la condanna all’ergastolo per Paolo Bellini, ex terrorista di Avanguardia Nazionale, nel processo relativo alla strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La sentenza è stata emessa dopo sei ore di camera di consiglio.

Bellini era accusato di concorso nell’attentato insieme agli ex membri dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) già condannati: Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini. Inoltre, sono stati considerati come mandanti, finanziatori o organizzatori dell’attentato Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, tutti deceduti e quindi non più imputabili.

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Cronaca

Bolzano | Donna vittima di stalking e minacce dall’ex: arrestato un 47enne

Una donna di Bolzano è stata vittima di una terribile vicenda di stalking e minacce da parte del suo ex compagno, un uomo di 47 anni che è stato arrestato dalla polizia.

L’incubo della donna è iniziato circa due anni fa, quando durante la loro relazione l’uomo, a sua insaputa, l’aveva filmata durante alcuni rapporti intimi. L’uomo ha poi usato queste immagini per ricattarla, minacciandola di diffondere i video se lei avesse messo fine alla loro relazione.

Per paura delle minacce, la donna ha continuato per oltre un anno a subire i soprusi del suo ex, pur di evitare che le immagini venissero diffuse. Ma la situazione è precipitata quando l’uomo ha mostrato i video ad alcuni conoscenti.

Scoperto il tradimento, la donna ha trovato la forza di lasciare il suo aguzzino e di denunciarlo. L’uomo, non rassegnandosi alla fine della relazione, ha iniziato a perseguitarla con telefonate, messaggi, biglietti amorosi, fiori, pedinamenti e appostamenti.

La donna, ormai allo stremo delle forze e in preda a un forte stato di ansia e agitazione, si è rivolta alla polizia per chiedere aiuto. Questo gesto ha fatto infuriare l’uomo, che ha iniziato a minacciarla di morte e ha danneggiato la sua bicicletta e l’auto.

L’ultimo episodio è avvenuto domenica 7 luglio, quando la donna è stata inseguita, minacciata e insultata dall’ex compagno mentre era in bicicletta per le vie di Bolzano.

Dopo la denuncia della donna, la polizia è intervenuta e ha arrestato l’uomo. Su disposizione del questore, l’uomo è ora sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

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Cronaca

Marbella (Spagna) | Giacomo Bozzoli ripreso dalle telecamere di un resort

La polizia spagnola ha informato le autorità italiane di possedere fotogrammi di un video ripreso dalle telecamere interne di un resort a Marbella, in cui si vede Giacomo Bozzoli. Le immagini, datate 30 giugno, sono attese dalla procura di Brescia, che ha richiesto l’acquisizione attraverso rogatorie, per essere visionate. Questo potrebbe rappresentare la prima prova concreta dopo la testimonianza della receptionist del resort, che ha dichiarato alle forze dell’ordine di aver riconosciuto il 39enne bresciano, latitante da una settimana e condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’imprenditore scomparso l’8 ottobre 2015 nella sua fonderia a Marcheno.

L’Interpol, che coordina le rogatorie della magistratura italiana alla ricerca del latitante, ha esteso le ricerche anche in Sud America. Si ipotizza che Bozzoli potrebbe essersi rifugiato lì sotto falsa identità con un passaporto contraffatto. Le indagini della procura di Brescia e dei carabinieri si sviluppano su due fronti: uno internazionale, mirato alla cattura di Bozzoli, e uno nazionale, focalizzato sulla criminalità dell’Est Europa per scoprire chi potrebbe avergli fornito il falso documento per espatriare. Gli investigatori stanno inoltre monitorando il giro dei rottamai di etnia sinti, che si rivolgevano a Bozzoli per fondere l’ottone e che potrebbero aver facilitato l’ottenimento del passaporto falso.

Gli inquirenti ritengono che l’imprenditore disponga delle risorse economiche necessarie per vivere da latitante all’estero.

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