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Campania

Napoli | Infermiera trascinata per i capelli e colpita con pugno in viso dai parenti di un malato.

Strattonata, trascinata per i capelli, sbattuta a terra e infine colpita con un violentissimo pugno al viso, tutto questo per aver chiesto ai parenti di un paziente, assistito nella sala dei codici gialli-rossi, di allontanarsi e spostarsi nella sala d’attesa per permettere ai medici di svolgere il proprio lavoro. Un nuovo episodio di violenza è stato perpetrato nei confronti del personale medico infermieristico, e questa volta la vittima è un’infermiera in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli).

L’aggressione ha avuto luogo ieri sera intorno alle 20:30, all’interno del pronto soccorso dell’ospedale stabiese. Le conseguenze sono gravi: frattura dell’incisivo superiore destro mediale, infrazione delle ossa nasali, ferita lacero contusa al labbro superiore, suturata con un punto riassorbibile, evidente tumefazione al lato destro del volto, lombalgia post-traumatica e uno stato di agitazione psicomotoria severo. La prognosi è di 25 giorni salvo complicazioni.

Attualmente, le immagini del sistema di videosorveglianza sono sotto l’attenzione degli inquirenti per identificare gli autori dell’aggressione. “Siamo stanchi delle violenze”, dichiara il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Giuseppe Russo, “chiediamo l’immediata attivazione del drappello di polizia all’interno del presidio. Arrivati a questo punto, la militarizzazione degli ospedali è l’unica strada percorribile. Ogni giorno gli operatori sanitari raggiungono il luogo di lavoro per curare e non certo per rischiare la vita. Naturalmente, come azienda, ci costituiremo parte civile nel percorso giudiziario che seguirà questo atto di violenza”.

Campania

Caserta | Carabinieri Sequestrano oltre 135.000 ordigni esplosivi, quattro arresti

In una mirata operazione notturna, i Carabinieri della Compagnia di Capua hanno scoperto e bloccato un’attività illegale di produzione e confezionamento di ordigni esplosivi in un immobile in costruzione di tre livelli, situato nell’agro del Comune di Francolise (CE). Quattro persone sono state arrestate: un 47enne di Calvizzano (NA), un 42enne di Sparanise (CE) e due donne nigeriane, una di 38 anni e una di 35 anni, entrambe residenti a Castel Volturno (CE).

Durante l’operazione, i militari hanno rinvenuto e sequestrato oltre 135.000 ordigni esplosivi e polveri da sparo per un peso complessivo di oltre 8.000 kg. Il valore commerciale stimato del materiale sequestrato supera i 2 milioni di euro. Gli esplosivi, tutti di tipo improvvisato e privi di qualsiasi autorizzazione, erano assemblati senza alcuna misura di sicurezza individuale o antincendio, aumentando notevolmente il rischio di incidenti.

Le attività di fabbricazione e manipolazione degli ordigni avvenivano su banchi di fortuna, con il caricamento dei cilindri eseguito tramite il riempimento manuale, causando la disseminazione di componenti esplosivi sul pavimento. Tra i materiali rinvenuti figurano sostanze estremamente pericolose come tritolo, T4 e pentrite, capaci di produrre potenti esplosioni con effetti distruttivi elevatissimi.

Data la pericolosità del materiale sequestrato, si è reso necessario l’intervento del Nucleo Artificieri Antisabotaggio di Napoli. Gli specialisti hanno proceduto con cautela alla catalogazione e al sequestro degli ordigni esplosivi.

Le quattro persone arrestate sono accusate di detenzione illegale di esplosivi e sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. Il sito è stato messo in sicurezza e rimarrà sotto sorveglianza dei Carabinieri fino al completamento delle operazioni di catalogazione e al trasferimento del materiale in un luogo sicuro.

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Campania

Caserta | Costringevano una ragazza alla prostituzione: Condannati due uomini

Nel corso di un’inchiesta scaturita dalla denuncia di una giovane nigeriana, si è giunta a una sentenza storica riguardante un caso di sfruttamento e violenza in Italia. La vittima, prima sottoposta al “rito juju” nel suo paese d’origine, è giunta in Italia con l’illusione di una nuova vita, solo per trovarsi presto costretta a prostituirsi su un marciapiede a Castel Volturno, provincia di Caserta.

Sonia Osazee e Sunday Ediorans sono stati identificati come i responsabili di questa brutale vicenda, accusati di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, violenza sessuale e tratta di esseri umani. La Corte d’Assise di Reggio Calabria ha emesso una sentenza severa: Sonia Osazee è stata condannata a 20 anni di carcere, mentre Sunday Ediorans a nove.

La storia della giovane è stata ricostruita nel corso del processo: arrivata in Italia nel 2016 con la speranza di studiare, è stata invece ingannata e costretta a vivere un incubo. Dopo aver denunciato nel 2020 gli abusi subiti, il processo ha portato alla luce le atrocità subite dalla ragazza, inclusi episodi di violenza e costrizione alla prostituzione.

Le motivazioni della sentenza verranno divulgate tra 90 giorni. La testimonianza della giovane ha contribuito a far luce su un caso di estrema gravità, mettendo in evidenza il lato oscuro della tratta di esseri umani in Europa.

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Campania

Napoli | Gratteri: “nonostante critiche, grazie a intercettazioni telefoniche trovato il bunker ‘milionario”

“Utilizzando le intercettazioni telefoniche, nonostante le critiche, la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza hanno sequestrato 48 orologi dal valore di 5 milioni di euro e 4 milioni di euro in contanti”, ha dichiarato il procuratore di Napoli Nicola Gratteri durante una conferenza stampa convocata in seguito all’operazione congiunta sul clan Contini.

“Questi orologi da collezione, alcuni di valore inestimabile, sono per me una novità assoluta. Alcuni sono pezzi unici e abbiamo chiesto a esperti di valutarli.” Secondo quanto riferito, gli orologi e il denaro contante sono stati trovati in un bunker scoperto durante una perquisizione avvenuta ieri.

L’individuazione del bunker e la successiva incursione che ha portato al rinvenimento del tesoro, composto da orologi di lusso per oltre 5 milioni di euro, contanti per 4 milioni e oggetti d’oro, tra cui un accendino con le iniziali del boss, sono avvenute nella serata di ieri con il coinvolgimento anche dell’Esercito, tramite i Cacciatori di Calabria.

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