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Calabria

Catanzaro | Regione assegna scorta al Presidente Roberto Occhiuto


Dal mese di agosto, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, si sposta accompagnato dalla sua scorta. Questa precauzione è stata deliberata dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ha deciso di garantire la protezione del presidente, rafforzando le misure di sicurezza comunemente adottate per i governatori.

Questa situazione non è un episodio inedito in Calabria. In passato, Agazio Loiero e Giuseppe Scopelliti hanno vissuto simili circostanze, a seguito di minacce subite poco dopo le rispettive elezioni. Scopelliti, in particolare, aveva già una scorta sin dai tempi in cui era sindaco di Reggio; durante quel periodo, furono rinvenuti esplosivi e detonatori nei bagni del Comune. Nel caso attuale del presidente Occhiuto, non sono chiare le ragioni che hanno portato alla decisione di assegnargli una scorta, poiché non sono emerse denunce o segnalazioni da parte del governatore. Si ipotizza che dietro questa scelta delle forze dell’ordine possano esserci elementi investigativi, non escludendo che la decisione sia collegata alle attività di governo e alle decisioni assunte dallo stesso governatore. Tra queste decisioni, si annoverano la determinazione nella “Operazione Mare Pulito” con tolleranza zero e l’impegno nella lotta contro i piromani mediante l’utilizzo di droni. In un periodo prossimo alla decisione di assegnare la scorta al governatore calabrese, Occhiuto aveva denunciato ai carabinieri l’incendio di una porzione della sua residenza estiva sul Tirreno. Durante tale evento, le fiamme, originate in prossimità dell’abitazione, avevano coinvolto il patio della casa estiva a Belvedere Marittimo. Nonostante la probabile casualità di quell’incendio – poiché Belvedere e la vicina Sangineto erano già stati colpiti da un vasto incendio che aveva devastato un’area con ulivi e querce – Occhiuto aveva commentato la situazione in un video pubblicato sul suo profilo Instagram. Egli aveva espresso la singolarità del fatto che l’incendio fosse stato appiccato così vicino alla sua abitazione, ragionando sul suo essere probabilmente un atto provocatorio da parte di chi, in modo intenzionale o negligente, dà il via a roghi. Nonostante le sfide, Occhiuto aveva dichiarato la sua determinazione nel continuare la campagna di prevenzione e contrasto agli incendi, respingendo ogni forma di intimidazione.

Calabria

Tentata Violenza a Montalto Uffugo (CS): Arrestato Pensionato di 74 Anni

Un pensionato di 74 anni è stato arrestato a Montalto Uffugo con l’accusa di aggressione e tentata violenza sessuale ai danni di una donna ucraina, rifugiata di guerra. L’arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri grazie all’intervento dei carabinieri della stazione cittadina, guidati dal maresciallo Giuseppe Motta.

Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia della vittima, che ha fornito un racconto dettagliato degli eventi. Secondo quanto emerso dagli accertamenti investigativi, il 17 giugno scorso la donna sarebbe stata prima aggredita fisicamente e poi bloccata nel tentativo di abusare sessualmente di lei. Durante l’aggressione, l’uomo avrebbe provocato alla vittima ferite al collo e alla spalla, costringendola a subire atti sessuali.

L’uomo, identificato con le iniziali E. P., è stato posto agli arresti domiciliari con l’ausilio di un braccialetto elettronico. Le autorità continuano a indagare sul caso per confermare tutte le circostanze e assicurare che giustizia venga fatta.

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Attualità

Calabria | Piena e violenta attività dello Stromboli, allertati anche gli ospedali di Vibo Valentia e Reggio Calabria

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha emesso un’ordinanza che impone diversi divieti a causa dell’attività intensa e violenta dello Stromboli. È stato vietato scalare il vulcano e avvicinarsi alle spiagge durante le ore notturne. È stato anche proibito l’approdo delle imbarcazioni turistiche non di linea che effettuano escursioni giornaliere, così come la sosta e l’ancoraggio vicino alla costa.

Per precauzione, sono stati allertati i servizi sanitari e ospedalieri nella città metropolitana di Messina, così come i sindaci dei Comuni costieri e le prefetture di Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Salerno. Attualmente, il Comitato operativo nazionale è riunito per monitorare gli sviluppi dell’emergenza. Sull’isola, la Guardia Costiera ha dispiegato motovedette, navi e mezzi aerei, mentre il numero dei vigili del fuoco è stato raddoppiato.

La Protezione Civile ha annunciato che sta verificando tutti i materiali, mezzi, risorse sanitarie, personale e basi logistiche, oltre a pianificare l’assistenza ai soggetti vulnerabili per garantire la piena prontezza operativa in caso di ulteriori sviluppi critici.

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Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Omicidio avvocato Pagliuso, confermato ergastolo per Luciano Scalise

La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dai legali di Luciano Scalise, Pino Scalise, Vincenzo Maria Domanico e Andrea Scalzo riguardo alla sentenza di secondo grado relativa all’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso. Al contrario, ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Angelo Rotella. Di conseguenza, le pene inflitte lo scorso giugno dalla Corte d’Appello di Catanzaro sono diventate definitive per i primi quattro imputati: ergastolo per Luciano Scalise, 23 anni e 10 mesi di reclusione per Pino Scalise, 6 anni e 8 mesi per Domanico e 7 anni per Scalzo. Per quanto riguarda Rotella, la Corte Suprema ha annullato parzialmente la condanna di 8 anni e 4 mesi, rinviando il caso ai giudici di secondo grado di Catanzaro.

Nel corso del lungo processo derivato dall’omicidio dell’avvocato avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2016, che ha visto imputati padre e figlio Pino e Luciano Scalise, tra gli altri, hanno difeso gli avvocati: Canzoniere, Chiodo, Vianello Accorretti, Larussa, Galati, Nimpo, Gigliotti, Mendicino, Penna. Le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Ferraro, Zofrea, Galeota, Staiano, Candido, Pietro e Gianfranco Agapito, Raimondi. Recentemente è stata emessa la sentenza di secondo grado per Marco Gallo, riconosciuto come l’autore materiale dell’omicidio, confermando l’ergastolo e includendo l’aggravante mafiosa precedentemente esclusa nella sentenza di primo grado.

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