Cronaca
Monza | Fuochi d’artificio pericolosi, maxi sequestro
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Monza ha effettuato una serie di controlli in tutta la provincia, che hanno portato al sequestro di cinque quintali di fuochi d’artificio e petardi, oltre a oltre 100 mila prodotti natalizi contraffatti.
In particolare, presso un emporio a Brugherio (Monza), sono stati sequestrati tre quintali di fuochi d’artificio, tra cui bengala, raudi e fontane luminose. Questi pericolosi prodotti erano stoccati in un magazzino privo delle necessarie misure di sicurezza. Nel medesimo locale erano anche presenti 94 mila giocattoli e addobbi natalizi non conformi alle normative vigenti.
Il titolare dell’emporio è stato denunciato per detenzione illecita di materiale esplodente e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Inoltre, è stato segnalato alla Camera di Commercio di Milano, Monza e Lodi per le relative sanzioni amministrative.
Nel centro di Monza, i finanzieri hanno proceduto al sequestro di circa 1,5 quintali di articoli pirotecnici rinvenuti presso l’abitazione di un uomo di 44 anni, il quale è stato anch’esso denunciato per illecita detenzione di materiale esplodente.
Infine, le Fiamme Gialle hanno eseguito il sequestro di vari casalinghi non conformi alle norme presso un negozio di Cesano Maderno (Monza).
Cronaca
Brindisi | Volo Ryanair: evacuati 184 passeggeri a causa di un principio di incendio
Un episodio di emergenza ha coinvolto un volo Ryanair all’aeroporto di Brindisi, dove 184 passeggeri, insieme ai membri dell’equipaggio, sono stati evacuati a causa di un principio di incendio sul velivolo, diretto a Torino. L’incidente si è verificato durante la fase di rullaggio, quando il aereo era già in fase di decollo.
Fortunatamente, nessuno ha riportato ferite. Aeroporti di Puglia ha comunicato che, a seguito del problema riscontrato, è stata disposta la chiusura temporanea dello scalo pugliese, con conseguenti sospensioni dei voli in arrivo e in partenza. L’evacuazione dei passeggeri è avvenuta tramite gli scivoli di emergenza, e tutte le operazioni sono state gestite in condizioni di massima sicurezza.
Le autorità aeroportuali stanno monitorando la situazione per garantire il ripristino delle normali operazioni.
Campania
Napoli: Arresti per 60 Sospetti di Camorra
Napoli si trova nuovamente al centro di un’importante operazione contro la criminalità organizzata. Questa mattina, un’ampia operazione di polizia ha portato all’arresto di 60 individui accusati di gravi crimini legati alla camorra, inclusi tentativi di omicidio, estorsione e traffico di droga.
Circa 350 agenti hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare nella zona orientale della città, con un focus particolare sui clan De Micco e De Martino. L’operazione, guidata dalla Direzione distrettuale antimafia, è stata autorizzata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli.
Le accuse rivolte agli arrestati sono molteplici e includono associazione di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, possesso illegale di armi e ordigni esplosivi, furto e ricettazione. Questo blitz rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione, evidenziando l’impegno delle autorità nel combattere l’influenza della camorra e garantire la sicurezza dei cittadini.
Cronaca
Arrestato un Hacker Siciliano: Breccia nei Sistemi del Ministero della Giustizia
Un hacker originario della Sicilia è stato arrestato dalla Polizia Postale dopo un’indagine durata anni, durante la quale è riuscito a compromettere i sistemi informatici del Ministero della Giustizia, accedendo a informazioni sensibili e documenti riservati. Il giovane, quasi 24enne, è stato fermato nell’ambito dell’“Operazione Dominio”, un’azione coordinata dalla Procura di Napoli e dalla Procura Nazionale Antimafia.
Le indagini hanno rivelato che il sospetto non si limitava solo all’accesso non autorizzato ai dati del ministero. Era coinvolto in attività criminali più ampie, compreso il controllo di mercati neri sul dark web, da cui avrebbe drenato circa 3 milioni di euro in criptovalute. Per nascondere la sua attività illecita, utilizzava sofisticati metodi di anonimizzazione, come server esteri e meccanismi di cifratura.
L’hacker si era infiltrato nei sistemi attraverso tecniche avanzate, tra cui phishing mirato e la compromissione di credenziali di accesso. Questo gli ha permesso di accedere a dati critici non solo del Ministero della Giustizia, ma anche di importanti aziende italiane. Gli investigatori hanno sequestrato terabyte di dati, alcuni dei quali coperti da segreto investigativo, dislocati anche su server all’estero.
Un aspetto interessante di questa vicenda è che le manovre dell’hacker hanno costretto gli inquirenti a tornare a metodi investigativi tradizionali, rinunciando a comunicazioni digitali per timore di intercettazioni. Al momento, oltre al principale indagato, sono sotto esame altre tre persone, e le indagini continuano per comprendere l’estensione della rete criminale e i suoi legami con altri gruppi di hacker sia italiani che internazionali.
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