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Economia

Roma | Sciopero lunedì 9 ottobre mette a rischio bus, metro e tram per 24 ore. | INFO

Il 9 ottobre 2023, la città di Roma sarà interessata da uno sciopero dei mezzi pubblici, il che comporterà notevoli disagi per i cittadini. A rischio a causa di questa protesta di 24 ore ci saranno i servizi gestiti dalla rete Atac, tra cui autobus, tram e metropolitana, i bus periferici gestiti dalla società Roma Tpl, i mezzi Cotral e le ferrovie ex concesse Roma Lido e Roma Viterbo. Martedì 10 ottobre, invece, i taxi si uniranno allo sciopero. Quindi, la Capitale si prepara a un inizio di settimana caratterizzato da problemi nei trasporti.

Per quanto riguarda la giornata di domani, saranno interessate le corse nelle fasce orarie dalle 08:30 alle 17:00 e dalle 20:00 fino alla fine del servizio. Le corse saranno garantite solo nelle fasce di garanzia, ossia da inizio servizio alle 08:30 e dalle 17:00 alle 20:00. Durante lo sciopero, non sarà possibile utilizzare il servizio di scale mobili, ascensori e montascale nelle stazioni della metropolitana, mentre le biglietterie saranno chiuse (quelli online continueranno a funzionare). L’unico bike box aperto sarà quello della stazione Jonio. Per quanto concerne Cotral e le ferrovie Metromare e Roma-Civitacastellana-Viterbo, ci saranno interruzioni dalle 24:00 alle 05:29, dalle 08:30 alle 16:59 e dalle 20:00 alle 23:59.

Inoltre, questa notte, non sarà garantito il servizio delle linee bus notturne e delle seguenti linee di bus: 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980, nonché delle linee 314-404-444 gestite dalla società RomaTpl.

Le ragioni alla base dello sciopero di domani (inizialmente programmato per lo scorso venerdì) sono varie e non sono strettamente legate al settore dei trasporti. Il sindacato Usb ha comunicato che tra le motivazioni dello sciopero ci sono il blocco delle spese militari e l’invio di armi in Ucraina, l’obiettivo di superare i penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo-assunti e la richiesta di maggiore sicurezza per i lavoratori e per il servizio tramite l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, oltre al libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.

Economia

Erc Assegna 15 Milioni di Euro per Progetti Innovativi: Italia Terza per Numero di Finanziamenti

Il Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) ha recentemente stanziato 15 milioni di euro per finanziare progetti ‘Proof of Concept’, mirati a facilitare la trasformazione delle scoperte scientifiche in applicazioni pratiche e commerciali. Questi finanziamenti, distribuiti in grant di 150.000 euro ciascuno, sono stati assegnati a un totale di 100 progetti selezionati.

L’Italia si è posizionata al terzo posto con 12 progetti finanziati, seguendo il Regno Unito con 15 e i Paesi Bassi con 14. Francia, Spagna e Germania sono invece a pari merito al quarto posto, con 10 progetti ciascuno.

Da quando il programma è iniziato nel 2011, i beneficiari dei finanziamenti ERC ‘Proof of Concept’ hanno ricevuto oltre 300 milioni di euro, contribuendo significativamente alla trasformazione delle scoperte scientifiche in innovazioni commerciali. Iliana Ivanova, commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, ha sottolineato l’importanza di questi finanziamenti nel supportare i ricercatori nell’evoluzione delle loro idee verso applicazioni di successo sul mercato.

Maria Leptin, presidente del Consiglio Europeo della Ricerca, ha commentato: “Questo traguardo ci ricorda l’importanza di trasformare le scoperte della ricerca di frontiera in innovazioni concrete. L’ERC continua a investire per mantenere l’Europa al vertice dell’innovazione globale.”

Le sovvenzioni ‘Proof of Concept’ sono riservate ai ricercatori che hanno precedentemente ottenuto finanziamenti ERC per studi di frontiera, promuovendo così l’innovazione derivata dalla ricerca avanzata.

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Economia

Rimborsi Irpef del modello 730/2024 in busta paga ad agosto: tutte le spese incluse

Con l’arrivo del cedolino di agosto 2024, i pensionati inizieranno a ricevere i primi rimborsi relativi al modello 730/2024, corrispondenti alle detrazioni fiscali per le spese sostenute nel 2023. L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta, procederà con i conguagli delle dichiarazioni a partire dal prossimo mese, con una possibilità di rateizzazione fino a quattro mesi.

Il processo di accredito delle somme dipende dall’elaborazione della dichiarazione dei redditi, la cui tempistica varia a seconda se il modello 730/2024 è stato trasmesso autonomamente, tramite professionisti abilitati o dal sostituto di imposta. I primi pagamenti sono previsti ad agosto, seguiti da ulteriori accredita a novembre per coloro che presenteranno il modello 730 verso la fine di settembre.

I rimborsi sono calcolati in base alle diverse detrazioni fiscali, che includono spese mediche, interessi passivi sui mutui, ristrutturazioni edilizie, efficientamento energetico, spese veterinarie e sanitarie per disabili. Le deduzioni comprendono anche le spese per assistenza personale di persone non autosufficienti, con un massimo di 2.100 euro per contribuente, a condizione che il reddito complessivo non superi i 40.000 euro.

Per verificare l’accredito del rimborso, i pensionati possono accedere al servizio online dedicato sul sito dell’INPS, consultando il proprio cassetto previdenziale.

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Economia

Assegno di inclusione: divario Nord-Sud persiste, dati Inps

L’Assegno di Inclusione (AdI) è una misura fondamentale per contrastare la povertà e promuovere l’inclusione sociale in Italia. Secondo i dati dell’Inps, la maggioranza dei beneficiari risiede nel Sud e nelle Regioni del Mezzogiorno, dove il sussidio medio è più elevato rispetto a quello erogato nelle famiglie del Nord.

L’AdI è stato al centro di recenti aggiornamenti normativi che hanno introdotto sanzioni severe per chi non rispetta i requisiti o le condizioni stabilite. La guida ministeriale ha chiarito che la sospensione o la decadenza dell’assegno implica una perdita del beneficio per tutta la famiglia.

Secondo il primo Osservatorio sull’AdI e il Supporto Formazione Lavoro (Sfl) pubblicato dall’Inps, a maggio erano circa 624.712 le famiglie che ricevevano l’AdI, con un importo medio di 617 euro per nucleo, coinvolgendo oltre 1,5 milioni di persone. Nel primo semestre dell’anno, sono stati accolti 697.640 nuclei.

Nel dettaglio, a maggio la maggior parte delle famiglie beneficiarie si trovava nel Sud (69,82% del totale), dove il sussidio medio era di 631 euro, superiore ai 578 euro medi nel Nord. Questo sottolinea la distribuzione regionale e l’impatto differenziato dell’AdI sul territorio nazionale.

Parallelamente, il Supporto Formazione Lavoro ha avuto una partenza più lenta, con 56.796 indennità erogate a maggio per partecipanti a progetti di formazione e qualificazione professionale. Questa misura mira a preparare i partecipanti per l’ingresso nel mercato del lavoro attraverso un approccio integrato tra formazione e occupazione.

L’Inps ha anche fornito una panoramica dettagliata dei nuclei familiari coinvolti, evidenziando la presenza significativa di minori, disabili, anziani e persone in condizioni di svantaggio tra i beneficiari dell’AdI e del Sfl.

Questi programmi rappresentano quindi non solo sussidi economici, ma anche strumenti essenziali per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa, riflettendo l’impegno del governo nel supportare le fasce più vulnerabili della popolazione italiana.

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