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Motori

Al via gli ordini di Renault Rafale E-Tech 4×4 300 cavalli

Svelato a Maggio 2024 Rafale E-Tech 4×4 300 cv inaugura una motorizzazione top di gamma, con l’inedito motore E-Tech Hybrid plug-in da 300 cv. La maggior potenza è ottenuta, in particolare, con l’aggiunta di un motore elettrico sul retrotreno. Abbinato al sistema 4Control Advanced a 4 ruote sterzanti, Rafale è dotato di un sistema a 4 ruote motrici sempre attivo, per una maggiore aderenza e una tenuta di strada ottimali in ogni circostanza. L’allestimento Atelier Alpine si spinge oltre il livello di eccellenza in termini di piacere di guida, con settaggi più sportivi del telaio ed una sospensione attiva intelligente in grado di adattare costantemente gli ammortizzatori in funzione degli ostacoli che si incontrano sulla strada. La motorizzazione di Rafale E-Tech 4×4 300 cv è progettata sulla base tecnica del gruppo motopropulsore E-Tech Hybrid 200 cv. Sotto il cofano, il motore termico a 3 cilindri da 1,2 litri si dota di un nuovo turbocompressore che porta la potenza a 110 kW (150 cv) e la coppia a 230 Nm. La trasmissione multimode con innesto a denti, invece, è ottimizzata per adattarsi a queste evoluzioni.
Alla base termica sono associati tre motori elettrici (2 principali e 1 secondario) per una potenza massima totale di 300 cv. L’aggiunta di un secondo motore elettrico principale, sempre collegato al retrotreno, consente di offrire una potenza di 100 kW (136 cv) e una coppia di 195 Nm. Il sistema è alimentato da una batteria agli ioni di litio da 22 kWh/400V per garantire fino a 100 km di guida in modalità elettrica e fino a 1.000 km con un pieno benzina, grazie al serbatoio da 55 litri.
Oltre alla motorizzazione ad alte prestazioni, Rafale E-Tech 4×4 300 cv è disponibile nell’inedita versione Atelier Alpine. Oltre alle caratteristiche stilistiche specifiche – tinta carrozzeria Blu Sommit, spoiler flottante color Nero Etoilè, cerchi “Chicane” da 21″ con pneumatici Continental e moquette che ricopre il pianale riprendendo il blu iconico della Marca – questa versione dal nome eloquente racchiude tutto il know-how degli ingegneri di Alpine Cars per offrire “l’esperienza Alpine” al volante di Renault Rafale.
Concretamente, il telaio è stato oggetto di settaggi specifici (ammortizzatori, molle, tamponi di finecorsa, barra stabilizzatrice) e attraverso il dynamic driving system è possibile regolare il telaio in tre modalità (Comfort/ Dynamic/ Sport) per adattare la guida in base ai desideri del conducente. Infine, Rafale E-Tech 4×4 300 cv Atelier Alpine si arricchisce di sospensione attiva intelligente, per un comfort a bordo ancora maggiore. Riccamente equipaggiato di serie, Rafale E-Tech 4×4 300 cv offre una gamma semplice, con due livelli di allestimenti: Esprit Alpine da 52.700 euro ed Atelier Alpine da 57.200 euro.

foto: ufficio stampa Renault Group Italia

Motori

Negli showroom Jeep tutti i modelli con tecnologia e-Hybrid

Per assecondare l’interesse degli automobilisti italiani verso la gamma di SUV Jeep che prosegue il proprio percorso verso la libertà a zero emissioni, tutti gli showroom Jeep in Italia aprono le porte nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 settembre. Sarà l’occasione per conoscere più da vicino la tecnologia e-Hybrid che ha debuttato recentemente su Avenger, completandone la gamma in attesa della versione 4xe, il cui arrivo è imminente. La nuova Jeep Avenger e-Hybrid è concepita per diventare il punto di passaggio e di accesso dei clienti al mondo 100% elettrico ed è equipaggiata con un powertrain basato su un sistema mild-hybrid a 48 Volt in grado di offrire un’esperienza quasi analoga a un motore full-hybrid.

Un motore termico da 100 CV abbinato a un motorino elettrico da 21 kW è integrato in un cambio automatico a doppia frizione a 6 rapporti e a un generatore di avviamento azionato a cinghia a 48 Volt, per una transizione fluida alla trazione elettrica che assicura anche un’ulteriore riduzione delle emissioni di CO2. La batteria agli ioni di litio da 0,9 kWh è alloggiata sotto il sedile del guidatore, senza alcuna riduzione dello spazio nell’abitacolo, che rimane identico a quello della Jeep Avenger a benzina.

Il passaggio tra i vari tipi di propulsione avviene in base a fattori come stato di carica della batteria da 48V (raffreddata a liquido e con capacità di 17,5Ah), condizioni di guida in tempo reale e altri parametri monitorati. Un sistema intelligente che garantisce prestazioni eccezionali in diversi scenari di guida. Questi veicoli si adattano perciò con estrema fluidità alle esigenze della strada. Ciò vale nel caso della propulsione 100% elettrica, fluida e silenziosa durante l’avviamento, dell’efficiente modalità ibrida in velocità di crociera o del potente motore a combustione interna per l’accelerazione.

Il powertrain e-Hybrid gestisce il sistema di propulsione senza soluzione di continuità, alternando in maniera automatica motore 100% elettrico, ibrido e a combustione interna anche sulle rinnovate Renegade e Compass MY24. I due SUV, dotati di propulsore turbo GSE T4 da 1500 cm3, integrano un gran numero di funzionalità e componenti innovativi, pensati per migliorare efficienza e prestazioni. Il fulcro è rappresentato dal motore GSE T4, un quattro cilindri turbobenzina con ciclo di funzionamento Miller che genera 130 CV e 240 Nm di coppia massima, assicurando potenza ma anche risparmio di carburante.

Un altro elemento fondamentale è costituito dal sistema ibrido. Questo integra un meccanismo di frenata intelligente che consente di sfruttare l’energia in fase di decelerazione grazie alla frenata rigenerativa.
Il motore è completato da un meccanismo di generazione dell’avviamento azionato a cinghia (Belt Starter Generator, BSG). Questo componente facilita la ripartenza del propulsore a combustione interna (ICE) a basse velocità, assicurando emissioni ridotte e funzionamento senza interruzioni. Inoltre, la trasmissione prevede un motore P2.5, che fornisce 15 kW di propulsione elettrica extra, abbinati strategicamente alle marce pari per un’efficienza ottimale. L’alimentazione è fornita da un pacco batteria compatto da 48V raffreddato ad aria, con una capacità di 17,5Ah e 0,8kWh, che garantisce grande accumulo di energia per le manovre in ibrido. Il sistema di controllo ibrido, alloggiato in un’unità separata, coordina l’alternanza delle varie propulsioni, ottimizzando le prestazioni in differenti condizioni di guida.

Compass continua ad affascinare il pubblico con il suo equilibrio tra sostenibilità e potenza. Questo modello, cuore della gamma Jeep in Europa, rappresenta una delle scelte più apprezzate dai clienti grazie alla sua capacità di combinare efficienza energetica e versatilità.
Renegade MY24 fa un grande passo in avanti in termini di multimedialità grazie al rinnovato cluster digitale TFT da 10,25 pollici e al nuovo sistema di infotainment da 10,1 pollici, con una potenza di elaborazione cinque volte superiore alla generazione precedente. Da sottolineare, inoltre, il volante ridisegnato, oltre che la nuova telecamera posteriore ad alta risoluzione e la connettività Apple Carplay e Android Auto, ora wireless. Tutte queste caratteristiche diventano di serie sull’intera gamma. Queste nuove proposte arricchiscono ulteriormente l’offerta di Jeep, all’insegna della più ampia libertà di scelta, grazie a propulsori termici evoluti, 100% elettrici, ibridi e ibridi plug-in, oltre che a trazione anteriore o integrale e trasmissioni automatiche e manuali: una gamma di SUV in cui ogni automobilista può trovare il modello più idoneo per le proprie esigenze.

Un punto di contatto fondamentale per orientarsi verso la scelta migliore è proprio la rete dei concessionari italiani, gli interlocutori ideali per accompagnare i clienti verso la transizione energetica.
Transizione che Jeep guida forte dei risultati commerciali ottenuti in questo primo scorcio del 2024: Jeep Avenger, ad esempio, è il SUV più venduto in Italia nei primi otto mesi dell’anno, e Renegade è sempre leader tra i B-SUV ibridi plug-in con la proposta 4xe.

foto: ufficio stampa Stellantis

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Economia

Passaggio di testimone al vertice di Maserati Corse

Cambio al vertice di Maserati Corse effettivo dal 1° ottobre. Maserati ringrazia sinceramente Giovanni Sgro per aver guidato con grande impegno e dedizione le attività del Brand in ambito sportivo negli ultimi due anni.
Sgro ha avuto il compito di riportare Maserati nel suo ambiente naturale, la pista, e ha diretto tutte le operazioni nell’ambito dell’ABB FIA Formula E World Championship e del Fanatec GT2 European Series. Giovanni ha anche seguito, sin dai primi passi, lo sviluppo e il lancio dell’esclusiva halo car Maserati MCXtrema. A partire dal 1° ottobre, Maria Conti assume la posizione di Head of Maserati Corse, riportando direttamente a Davide Grasso, CEO di Maserati, e funzionalmente a Jean-Marc Finot, Senior VP, Stellantis Motorsport.
Maria Conti ha una consolidata esperienza in Comunicazione nel settore automotive e lifestyle in ambito internazionale da oltre vent’anni.

In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Chief Communication Officer per la Casa del Tridente, dopo un percorso professionale presso marchi iconici, premium e luxury. Ora, al rientro dal congedo per maternità, Maria Conti è la prima donna a capo delle attività motosport di Maserati. Le auto e la comunicazione fanno parte del suo DNA: tra le sue parole d’ordine competenza, creatività e tanto entusiasmo che porterà anche tra i cordoli, contribuendo a rinnovare lo spirito competitivo del Brand.

“Ringrazio Giovanni per la passione con la quale ha sostenuto il ritorno di Maserati in pista e per aver contribuito a far diventare Maserati Corse realtà. Abbiamo iniziato a scrivere una nuova pagina importante dei 110 anni di storia del nostro Marchio, che è tornato lì dove è nato, collezionando vittorie, soddisfazioni e importanti risultati nei circuiti di tutto il mondo. Auguro a Giovanni il meglio per le prossime sfide professionali che lo vedranno protagonista.
Maria fa parte della Maserati Family. Sono particolarmente orgoglioso che in questo momento sia una donna a guidare le attività in pista per il nostro Brand e a portare la sua competenza, la sua energia e il suo entusiasmo nelle competizioni” ha dichiarato Davide Grasso, CEO di Maserati.

foto: ufficio stampa Maserati

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Food

Il 5 novembre a Modena sarà svelata la 70^ edizione della Guida Michelin

Continua l’avvicinamento alla presentazione della settantesima edizione della guida Michelin Italia che si terrà il 5 novembre al Teatro Luciano Pavarotti di Modena. L’annuncio ufficiale è stato dato in occasione dell’evento “Road to 70” organizzato dalla Michelin alla Nuvola Lavazza di Torino, una cena di gala con alcuni piatti ideati e preparati dagli chef italiani premiati con le 3 stelle della celebre guida gastronomica. “Questa sera – ha dichiarato Marco Do, direttore Comunicazione e Relazioni esterne Michelin Italia – abbiamo voluto organizzare una festa speciale, una cena che non esiste in natura, con tutti i 13 chef italiani con 3 stelle che hanno cucinato 26 piatti: praticamente una cena con 29 stelle”.

Dalla star televisiva Antonino Cannavacciuolo al decano Massimo Bottura, passando per la giovane promessa Fabrizio Mellino, che ha riportato le tre stelle al sud Italia nel suo ristorante “Quattro Passi”, i cuochi hanno dato vita a un viaggio tra i sapori che celebra l’importanza che la guida Michelin rappresenta per tutto il movimento della ristorazione di qualità in Italia e nel mondo. “In occasione dei 70 anni della guida Michelin – ha continuato Marco Do – abbiamo voluto approfondire l’argomento del taste tourism, cioè il turismo enogastronomico. Parliamo di un flusso di denaro che, nel 2023, ammonta a 438 milioni di euro e si stima che per quest’anno arrivi a mezzo miliardo”.

La serata è stata, infatti, anche l’occasione per presentare alcuni risultati dello studio che Michelin ha realizzato con JFC, società che si occupa di marketing territoriale, per capire quale sia l’impatto dei flussi turistici generati dalla presenza dei ristoranti stellati. Ogni ristorante con una stella genera benefici diretti sul territorio per oltre 800mila euro che diventano oltre due milioni di euro in presenza di un ristorante con due stelle. I ristoranti che vantano le tre stelle, invece, generano un risultato pari a 6,5 milioni di euro ciascuno. Quasi il 70 percento dei gestori di hotel di qualità localizzati nei pressi di un’insegna stellata Michelin, inoltre, dichiara di avere clienti giunti in albergo proprio per recarsi in uno specifico ristorante. Lombardia, Campania e Piemonte sono le regioni che beneficiano maggiormente della presenza dei ristoranti stellati, mentre a livello provinciale Napoli precede Roma e Milano.

“Noi non vogliano appropriarci dei meriti che sono tutti dei ristoratori – spiega ancora Marco Do – ma è lecito pensare che la nostra guida, con il suo sistema delle stelle e con il suo linguaggio ormai di uso comune, influenzi buona parte di questi flussi turistici che si muovono per andare a provare ristoranti di livello grazie ai nostri consigli. Noi siamo dei fotografi: i nostri ispettori, tutti dipendenti di Michelin, provano i ristoranti in assoluto anonimato, pagano i conti e giudicano in assoluta indipendenza. La fotografia che viene fuori per il nostro Paese è estremamente interessante visto che la guida Michelin Italia ormai da anni è la seconda guida più stellata al mondo”. Oltre ai già citati chef, alla serata torinese erano presenti anche Massimiliano Alajmo, Chicco e Bobo Cerea, Mauro Uliassi, Nadia e Giovanni Santini, Heinz Beck, Riccardo Monco, Enrico Bartolini, Norbert Niederkofler, Enrico Crippa, Niko Romito.

foto: xb4/Italpress

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