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Cronaca

Caso Sharon Verzeni | Proseguono gli interrogatori, ieri erano stati sentiti i genitori

Le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni proseguono senza sosta al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, con una serie di interrogatori che coinvolgono persone vicine alla vittima. Questa mattina, poco dopo le 9:30, Maria Rosa Sabadini, madre di Sergio Ruocco, il compagno di Sharon, è stata convocata in caserma e ha trascorso circa tre ore con i militari, lasciando la struttura intorno alle 12:30.

Nei giorni scorsi, gli inquirenti hanno ascoltato per sette ore i genitori della trentatreenne, mentre lunedì sono stati interrogati anche il fratello, la sorella e il cognato. L’obiettivo è chiarire i dettagli che potrebbero portare a identificare l’assassino della giovane, uccisa brutalmente in via Castegnate, a Bergamo, nella notte del 30 luglio.

Un elemento chiave nelle indagini potrebbe essere un residente della zona, che è stato sentito dai carabinieri in due occasioni. L’uomo aveva inizialmente dichiarato di essere a letto al momento dell’omicidio, ma le riprese di una telecamera di sorveglianza lo hanno immortalato sul balcone mentre fumava una sigaretta. In quel momento, una persona in bicicletta, che potrebbe avere informazioni cruciali, passava nella stessa strada. Nonostante il testimone abbia affermato di non ricordare, la sua testimonianza potrebbe essere decisiva per identificare il ciclista.

L’omicidio di Sharon è avvenuto in modo fulmineo: quattro coltellate, tre delle quali alla schiena e una al torace, che non le hanno lasciato scampo. Nonostante la precisione dell’aggressione, gli investigatori non hanno ancora trovato tracce di DNA dell’assassino sul corpo o sugli abiti della vittima. Inoltre, l’autopsia non ha fornito indicazioni definitive sul tipo di arma utilizzata o sulla dinamica esatta dell’attacco, rendendo difficile determinare se Sharon sia stata colpita prima alla schiena o al torace, o se l’aggressore sia stato un uomo o una donna.

Un particolare che la famiglia ha riferito agli investigatori riguarda l’orario insolito in cui Sharon è uscita quella sera, più tardi del solito, un dettaglio che potrebbe avere rilevanza nel contesto dell’indagine. La comunità resta in attesa di ulteriori sviluppi, mentre le forze dell’ordine continuano a raccogliere ogni possibile indizio per risolvere questo tragico caso.

Campania

Giugliano in Campania | 4 misure cautelari per associazione di tipo mafioso

I Carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno arrestato quattro persone in un’operazione contro la criminalità organizzata, in particolare contro il clan Mallardo, attivo nel territorio di Giugliano in Campania. L’operazione è stata effettuata in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

I soggetti arrestati sono accusati di associazione di tipo mafioso e di tentate estorsioni aggravate, mirate a intimidire imprenditori per garantirsi pagamenti illeciti, consentendo loro di continuare a operare senza subire ritorsioni.

È importante notare che il provvedimento è una misura cautelare nell’ambito delle indagini preliminari. Gli arrestati sono considerati presunti innocenti fino a una eventuale condanna definitiva e hanno la possibilità di impugnare l’ordinanza.

Questa operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le attività mafiose e tutelare la legalità e la sicurezza economica nella regione, sostenendo le imprese oneste e riducendo l’influenza delle organizzazioni criminali sul territorio.

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Cronaca

Padova | Scoperta frode sul Reddito di Cittadinanza

GdF Padova

Un’importante operazione della Guardia di Finanza di Padova ha portato alla luce un caso di indebita percezione del reddito di cittadinanza, con un ammontare di oltre 130.000 euro. I militari, in collaborazione con l’INPS, hanno avviato indagini su diversi residenti dell’Alta padovana che, tra il 2021 e il 2023, hanno usufruito di questo sostegno economico.

Le indagini hanno rivelato irregolarità significative, tra cui la mancata comunicazione di informazioni cruciali necessarie per la corretta erogazione del beneficio. In alcuni casi, è emerso il possesso di beni di valore, come autoveicoli di grossa cilindrata, che avrebbero dovuto essere dichiarati.

Di conseguenza, 17 individui sono stati segnalati alla Procura di Padova per possibili violazioni. L’operazione sottolinea l’impegno della Guardia di Finanza nel monitorare l’uso delle risorse pubbliche e combattere le frodi ai danni dei cittadini bisognosi. Si precisa che gli indagati sono presunti innocenti fino a eventuale condanna definitiva.

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Calabria

Calabria | ‘Ndrangheta: Operazione nel crotonese, 31 misure

I Carabinieri del Comando provinciale di Crotone, supportati da unità provenienti da altre province calabresi, hanno eseguito un’operazione di vasta portata che ha portato all’arresto di 31 individui legati a cosche mafiose del territorio. Il provvedimento, richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e convalidato dal Gip, prevede 15 custodie in carcere, 7 arresti domiciliari e 9 obblighi di dimora.

Le indagini sono iniziate dopo un episodio estorsivo ai danni di un imprenditore di Cutro, rivelando una rete complessa di attività illegali tra cui estorsione, usura e traffico di stupefacenti. Questo scenario si è delineato dopo l’arresto del boss Nicolino Grande Aracri e ha messo in luce la rivalità tra la famiglia Martino, già legata a Grande Aracri, e un’altra cosca locale.

L’inchiesta, condotta attraverso intercettazioni e attività di osservazione, ha fatto emergere la capacità della famiglia Martino di esercitare il controllo sul territorio mediante intimidazioni, estorsioni e traffico di droga. Inoltre, i militari hanno documentato la disponibilità di armi da parte degli indagati, confermando l’operatività dell’associazione mafiosa in questione.

La scoperta di danneggiamenti a veicoli appartenenti a membri di spicco della famiglia Martino ha fornito ulteriori elementi per comprendere le dinamiche interne e le relazioni tra le varie cosche della provincia. Questo intervento dei Carabinieri rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione.

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