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Campania

Afragola (NA) | Rapina per coprire abusi sessuali, arrestati due frati, spuntano chat imbarazzanti

Un’inchiesta condotta dai carabinieri di Afragola ha portato all’arresto di sei persone, tra cui due frati, in relazione a una rapina avvenuta lo scorso 26 aprile. Gli arrestati sono accusati di aver organizzato il furto di cellulari appartenenti a due uomini che erano stati vittime di abusi sessuali da parte di due dei frati coinvolti.

I due religiosi arrestati sono padre Domenico Silvestro, parroco della basilica di Sant’Antonio di Afragola, e padre Nicola Gildi, ex membro della stessa parrocchia e ora residente presso il convento “Santa Maria Occorrevole” a Piedimonte Matese. Secondo le indagini della Procura di Napoli Nord, con il pm Cesare Sirignano e il procuratore Maria Antonietta Troncone, padre Domenico è accusato di essere il mandante della rapina.

L’obiettivo del furto era ottenere i cellulari delle vittime, i quali contenevano immagini e conversazioni imbarazzanti che avrebbero potuto rivelare gli abusi subiti e compromettere gravemente la posizione dei frati coinvolti. L’inchiesta ha rivelato che la rapina era stata orchestrata per distruggere le prove degli abusi e prevenire ulteriori problematiche per i religiosi coinvolti.

L’arresto dei sei individui segna un importante passo avanti nelle indagini su un caso che ha suscitato grande attenzione e preoccupazione nella comunità locale. Le autorità continuano a indagare per chiarire ulteriori dettagli e garantire che giustizia venga fatta per le vittime degli abusi.

Attualità

Al via G7 della Cultura a Napoli, Giuli “Pilastro della convivenza civile”

Al via il G7 della Cultura a Napoli. “L’Italia crede che… la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile”. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo i lavori.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Campania

Avellino | Foglio di Via obbligatorio nei confronti di 3 pregiudicati

Nell’ambito delle operazioni volte a prevenire la criminalità, il Questore della provincia di Avellino ha recentemente adottato tre provvedimenti di allontanamento nei confronti di soggetti con precedenti penali. Questi provvedimenti mirano a garantire una maggiore sicurezza sul territorio, in particolare nel comune di San’Angelo dei Lombardi.

Grazie a mirati servizi di controllo, gli agenti del Commissariato locale hanno identificato un cinquantasettenne e un ventiduenne di Napoli, entrambi a bordo di una Fiat Punto. Alla vista della polizia, i due hanno tentato di fuggire, ma sono stati fermati per un controllo. Non essendo in grado di fornire motivazioni valide per la loro presenza nella zona, sono stati segnalati per ulteriori provvedimenti.

Un altro provvedimento è stato emesso nei confronti di un ventiseienne rumeno, la cui presenza era stata segnalata da residenti preoccupati. Il giovane si era comportato in modo sospetto, cercando di cambiare un gran numero di banconote e aggirandosi per vari negozi senza un apparente motivo.

Queste azioni sottolineano l’importanza del monitoraggio attivo e della collaborazione tra forze dell’ordine e comunità. La segnalazione dei cittadini è fondamentale per garantire un ambiente più sicuro e prevenire potenziali atti criminali. L’impegno della polizia è costante e orientato a tutelare la tranquillità dei cittadini, rendendo così le strade di San’Angelo dei Lombardi più sicure per tutti.

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Campania

Giugliano in Campania | 4 misure cautelari per associazione di tipo mafioso

I Carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno arrestato quattro persone in un’operazione contro la criminalità organizzata, in particolare contro il clan Mallardo, attivo nel territorio di Giugliano in Campania. L’operazione è stata effettuata in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

I soggetti arrestati sono accusati di associazione di tipo mafioso e di tentate estorsioni aggravate, mirate a intimidire imprenditori per garantirsi pagamenti illeciti, consentendo loro di continuare a operare senza subire ritorsioni.

È importante notare che il provvedimento è una misura cautelare nell’ambito delle indagini preliminari. Gli arrestati sono considerati presunti innocenti fino a una eventuale condanna definitiva e hanno la possibilità di impugnare l’ordinanza.

Questa operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le attività mafiose e tutelare la legalità e la sicurezza economica nella regione, sostenendo le imprese oneste e riducendo l’influenza delle organizzazioni criminali sul territorio.

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