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Calabria

Reggio Calabria | Confiscati Beni per 7 Milioni di Euro a Imprenditore Legato alla ‘Ndrangheta VIDEO

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Reggio Calabria, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno confiscato beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro. Il destinatario del provvedimento è un imprenditore di Rosarno, ritenuto vicino alla nota cosca di ‘ndrangheta della famiglia “Pesce”.

L’operazione, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri, ha visto l’esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria. L’imprenditore, considerato un esponente di spicco della cosca Pesce, è emerso nelle recenti operazioni “HANDOVER-PECUNIA OLET” e “FAUST” come figura centrale nell’organizzazione criminale di Rosarno.

Operazione “HANDOVER-PECUNIA OLET”

Nell’aprile 2021, la Guardia di Finanza e il R.O.S. dei Carabinieri di Reggio Calabria hanno eseguito un’operazione contro la cosca Pesce, rivelando un accordo che permetteva alla consorteria di gestire in monopolio i settori della grande distribuzione alimentare e del trasporto merci su gomma. L’imprenditore arrestato aveva ideato un sistema di intestazioni fittizie per nascondere i beni illeciti accumulati, con l’assistenza di un commercialista che curava gli aspetti contabili e fiscali.

Operazione “FAUST”

Nel gennaio 2021, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Calabria hanno smantellato la cosca Pisano di Rosarno, parte della “società di Polistena” e della locale di ‘ndrangheta di Anoia. L’operazione ha rivelato un’attività di narcotraffico che dal porto di Gioia Tauro si estendeva in Campania, Puglia, Basilicata e Lombardia, e il reimpiego di denaro proveniente dal narcotraffico in attività usurarie e di estorsione. L’imprenditore è stato rinviato a giudizio per associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori aggravato dall’intento di agevolare l’organizzazione mafiosa.

Le indagini economico-patrimoniali, svolte dal G.I.C.O. del Nucleo P.E.F. di Reggio Calabria, hanno portato alla confisca di beni per un valore stimato di circa 7 milioni di euro. Tra i beni sequestrati: una cooperativa agricola, due terreni, un immobile commerciale/industriale, quattro fabbricati a Rosarno e Tropea, un’autovettura, e vari rapporti bancari e finanziari.

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Procura di Castrovillari | Bergamini, il calciatore del Cosenza morto nel 1989, chiesti 23 anni di reclusione per l’ex fidanzata

I pubblici ministeri della Procura di Castrovillari hanno chiesto una condanna a 23 anni di reclusione per Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza tragicamente scomparso il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico. La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti e il caso è attualmente sotto esame presso la Corte d’Assise di Cosenza.

La richiesta di condanna è stata presentata dal pm Luca Primicerio, supportato dal procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, al termine di una requisitoria che ha avuto inizio ieri. È importante notare che Isabella Internò non era presente in aula durante la formulazione della richiesta. La vicenda, avvolta da un lungo mistero e controversie, continua a suscitare grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media.

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Cutro (KR) | Accusato di aggressione sessuale era ricercato in Inghilterra, arrestato iracheno

Un cittadino iracheno di 49 anni, residente a Cutro, è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Crotone, poiché ricercato a livello internazionale per reati di aggressione e violenza sessuale. Le accuse risalgono a episodi avvenuti nel 2018 e nel 2019 in Inghilterra, in particolare a Liverpool e Loughborough, dove l’uomo sarebbe stato responsabile di aggressioni nei confronti di due donne.

La cattura è avvenuta a seguito di una segnalazione da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha attivato le indagini necessarie. Grazie a un’attenta attività investigativa, gli agenti sono riusciti a rintracciare l’individuo, che aveva recentemente fatto ingresso in Italia viaggiando in autobus. L’arresto rappresenta un’importante operazione per la sicurezza e il contrasto alla criminalità internazionale, dimostrando l’efficacia della cooperazione tra le forze di polizia nazionali e internazionali.

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Calabria | ‘Ndrangheta: Operazione nel crotonese, 31 misure

I Carabinieri del Comando provinciale di Crotone, supportati da unità provenienti da altre province calabresi, hanno eseguito un’operazione di vasta portata che ha portato all’arresto di 31 individui legati a cosche mafiose del territorio. Il provvedimento, richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e convalidato dal Gip, prevede 15 custodie in carcere, 7 arresti domiciliari e 9 obblighi di dimora.

Le indagini sono iniziate dopo un episodio estorsivo ai danni di un imprenditore di Cutro, rivelando una rete complessa di attività illegali tra cui estorsione, usura e traffico di stupefacenti. Questo scenario si è delineato dopo l’arresto del boss Nicolino Grande Aracri e ha messo in luce la rivalità tra la famiglia Martino, già legata a Grande Aracri, e un’altra cosca locale.

L’inchiesta, condotta attraverso intercettazioni e attività di osservazione, ha fatto emergere la capacità della famiglia Martino di esercitare il controllo sul territorio mediante intimidazioni, estorsioni e traffico di droga. Inoltre, i militari hanno documentato la disponibilità di armi da parte degli indagati, confermando l’operatività dell’associazione mafiosa in questione.

La scoperta di danneggiamenti a veicoli appartenenti a membri di spicco della famiglia Martino ha fornito ulteriori elementi per comprendere le dinamiche interne e le relazioni tra le varie cosche della provincia. Questo intervento dei Carabinieri rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione.

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