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Cronaca

Guasto al Freccia Rossa per Venezia: a bordo anche il Ministro Franceschini

Il Frecciarossa 9422, partito alle 13.35 del 21 giugno da Roma e diretto a Venezia, si è trasformato in un incubo per i passeggeri. Poco fuori dalla Capitale, all’altezza di Settebagni, il treno si è fermato a causa di un guasto, rimanendo bloccato per oltre due ore. All’interno tutto era spento, compresa l’aria condizionata, e le carrozze hanno raggiunto temperature torride di circa 50 gradi. Passeggeri anziani, bambini e una donna incinta sono scesi sui binari in attesa di aiuto. Solo alle 16.30 un altro Frecciarossa è arrivato sul binario, accolto dagli applausi dei passeggeri.

Franceschini (PD): “Per alcuni passeggeri un’esperienza drammatica”

Il treno, proveniente da Napoli, ha smesso di funzionare poco dopo essere ripartito dalla stazione di Roma Termini. I passeggeri inizialmente hanno pensato a una rapida soluzione del problema, ma con il passare del tempo e con il calore soffocante, hanno iniziato ad affollare la carrozza ristorante in cerca di acqua, che però è finita presto. Con la situazione insostenibile, il capotreno ha deciso di aprire le porte, permettendo ai passeggeri di scendere. “Non riuscivamo a respirare”, ha detto Lidia Fersuoch di Italia Nostra Venezia, che viaggiava sul treno.

A bordo c’era anche l’ex ministro della Cultura e senatore del Partito Democratico, Dario Franceschini, che ha commentato: “Non accuso nessuno. Per me è stata una brutta esperienza, per altri drammatica. Spero che quanto successo oggi aiuti a migliorare gli interventi in casi di emergenza”. Trenitalia ha comunicato ai passeggeri, trasportati dall’altro treno alla stazione Roma Tiburtina e poi caricati su un nuovo convoglio, che il biglietto verrà rimborsato. Il guasto del Frecciarossa 9422 ha provocato ritardi su tutta la linea Roma-Firenze, con accumuli di oltre due ore, ben oltre i 70 minuti comunicati in una nota da Rfi.

Cronaca

Padova | Inseguimento: arrestato 39enne fuggito dal CPR di Gorizia

Questura di Padova

Un 39enne marocchino, già noto alle forze dell’ordine e irregolare sul territorio italiano, è stato arrestato giovedì 19 settembre dalla Squadra Mobile di Padova dopo un tentativo di fuga drammatico e violento. L’uomo, precedentemente evaso dal Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Gradisca d’Isonzo, è tornato a Padova per minacciare l’ex compagna, nonostante su di lui pendesse il divieto di avvicinamento.

Gli agenti, durante un controllo, hanno individuato il fuggitivo a bordo di un’auto nel parcheggio di un supermercato, in compagnia della donna già vittima di precedenti aggressioni. Quando gli agenti si sono avvicinati per procedere all’identificazione, il 39enne ha reagito tentando di speronare l’auto della polizia e darsi alla fuga. Ne è scaturito un inseguimento per le strade della zona industriale, durante il quale l’uomo ha ripetutamente cercato di speronare le auto degli agenti.

Non riuscendo a sfuggire in auto, il fuggitivo ha tentato la fuga a piedi, ma è stato raggiunto dagli agenti che, nonostante la resistenza violenta, sono riusciti a bloccarlo. L’uomo ha opposto forte resistenza colpendo gli agenti con calci e pugni, causando ferite a tre poliziotti, refertati con prognosi variabili tra i 7 e i 12 giorni.

L’uomo, già noto per reati contro la persona e il patrimonio, era fuggito dal CPR di Gorizia pochi giorni prima, dopo un arresto legato a episodi di violenza contro l’ex compagna. Dopo l’udienza di convalida, il Giudice ha disposto il divieto di dimora a Padova e provincia, e il 39enne è stato trasferito nel CPR di Ponte Galeria a Roma per ulteriori misure di controllo.

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Cronaca

Padova | Chiuso temporaneamente un bar di via Beato Pellegrino: minore trovato a consumare alcolici

Questura di Padova

Un bar situato in via Beato Pellegrino a Padova è stato chiuso per 30 giorni su disposizione del Questore, in seguito a diverse irregolarità e problematiche emerse nel tempo. La sospensione della licenza è stata notificata dalle autorità competenti, in particolare dalla Squadra Amministrativa della Questura, con il supporto dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.

Il provvedimento è scattato a seguito di un controllo avvenuto il 13 settembre, quando gli agenti hanno trovato un minore intento a bere una birra all’interno del locale. L’episodio ha sollevato gravi preoccupazioni, anche perché in passato il bar era già stato oggetto di altre verifiche che avevano portato alla scoperta di simili irregolarità. Già nel 2021, infatti, era stato accertato che il gestore aveva somministrato alcolici a minorenni.

Oltre all’episodio più recente, altri interventi delle forze dell’ordine, tra cui una lite notturna verificatasi lo scorso giugno, hanno evidenziato la presenza di frequentatori con precedenti penali, aumentando la percezione di insicurezza tra i residenti della zona. In particolare, sono stati identificati diversi individui con precedenti per reati legati alla droga e contro la persona e il patrimonio.

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Cronaca

Lecce | Maxi sequestro di merce contraffatta e pericolosa a Porto Cesareo

GdF Lecce

Le autorità della Guardia di Finanza di Lecce hanno recentemente effettuato un importante intervento volto alla lotta contro la contraffazione e alla protezione della sicurezza dei consumatori. Nel corso di una serie di controlli mirati lungo la costa di Porto Cesareo, le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre 400 articoli, tra cui capi di abbigliamento, calzature e accessori di noti marchi, ritenuti falsi.

L’operazione, eseguita dai Baschi Verdi e dalla Tenenza di Porto Cesareo, si inserisce in una più ampia strategia di controllo economico del territorio, mirata a tutelare le aziende che operano legalmente e rispettano le normative di mercato. La merce sequestrata comprendeva marchi di alto profilo come Prada, Gucci, Nike e Louis Vuitton, tra gli altri.

Oltre al maxi sequestro, tre persone sono state denunciate per commercio di prodotti contraffatti e ricettazione. Parallelamente, nel centro di Lecce, sono stati ritirati dal commercio circa 4.000 articoli di bigiotteria privi dei requisiti di sicurezza, evidenziando così un’ulteriore attività di prevenzione contro la diffusione di prodotti potenzialmente pericolosi per i consumatori.

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