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La storia dello squalo che ha percorso 30 mila km

Lo squalo seta è diffuso nelle acque tropicali e tende a vivere vicino alle piattaforme continentali, con abitudini migratorie poco conosciute fino ad ora. Recentemente, uno studio pubblicato sul Journal of Fish Biology ha rivelato che Genie, una femmina di squalo seta nella riserva marina delle Galápagos, ha compiuto un viaggio straordinario di 27.666 km in un anno e mezzo. Questo è un record significativo, considerando che gli squali di questa regione di solito restano nelle acque locali ricche di cibo.

Genie ha nuotato per 546 giorni, coprendo circa 50 km al giorno e allontanandosi fino a quasi 5.000 km dalla sua zona di partenza. Questa scoperta ha sorpreso gli scienziati non solo per la lunghezza del viaggio, ma anche perché dimostra che gli squali seta possono migrare su lunghe distanze, una conoscenza cruciale per la loro conservazione.

Gli squali seta sono considerati vulnerabili dall’IUCN e sono tra le specie più cacciate al mondo. La migrazione di Genie è avvenuta principalmente in acque internazionali, esponendola al rischio di catture da parte dei pescatori o al danneggiamento da reti da pesca. Il monitoraggio delle rotte migratorie di queste creature è essenziale per proteggerle efficacemente, richiedendo un coordinamento internazionale per preservare queste specie minacciate.

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Fomo: Ecco perchè i gatti odiano le porte chiuse

Perché i Gatti Odiano le Porte Chiuse: Una Questione di FOMO

Se avete un gatto, saprete bene che uno dei loro comportamenti più comuni e frustranti è l’odio per le porte chiuse. I felini si trovano a fronteggiare queste barriere in modo decisamente energico, graffiando e miagolando per tentare di entrare o uscire. Ma qual è la spiegazione dietro a questa reazione apparentemente inspiegabile?

La Paura di Perdere Qualcosa

Secondo esperti di comportamento felino intervistati da Live Science, il comportamento dei gatti può essere compreso attraverso il concetto di FOMO, ovvero “fear of missing out”, che tradotto significa “paura di perdere un’opportunità”. Sebbene questo termine sia comunemente usato per descrivere gli esseri umani, si applica anche ai nostri amici a quattro zampe. I gatti temono di perdersi eventi importanti o interessanti che accadono al di là della porta.

I Tre Fattori Chiave: Controllo, Scelta e Cambiamento

Jane Ehrlich, una comportamentista felina, sottolinea che i gatti odiano tre elementi fondamentali che iniziano con la lettera C: scelta, controllo e cambiamento. Quando una porta è chiusa, i gatti si sentono privati della possibilità di decidere di entrare o uscire, perdendo quindi il controllo sul loro ambiente. Inoltre, una porta chiusa rappresenta un cambiamento rispetto alla situazione precedente, in cui la porta era aperta e il gatto poteva muoversi liberamente.

L’importanza del Controllo Territoriale

Ingrid Johnson, un’altra esperta, spiega che i gatti desiderano avere il controllo sull’accesso al loro territorio. Essendo sia predatori che prede, necessitano di libertà di movimento per cacciare, ma al contempo vogliono sentirsi al sicuro. Chiudere una porta significa limitare il loro accesso a una parte del territorio, creando stress e frustrazione.

Consigli per i Proprietari di Gatti

Per mantenere i gatti sereni, è consigliabile permettere loro di avere accesso a tutte le aree della casa. Se ciò non è possibile, è utile essere coerenti: se si desidera tenere una porta chiusa, questa dovrebbe rimanere tale in modo costante. In questo modo, il gatto impara a comprendere che quella stanza non fa parte del suo territorio e può gestire meglio la presenza di porte chiuse.

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SAI CHE…anche gli Animali Ridono?

Secondo un recente studio condotto dal primatologo Sasha Winkler e dall’esperto di comunicazione Greg Bryant della University of California, ben 65 specie animali possono emettere vocalizzi simili alla risata in situazioni di gioco o divertimento condiviso. La ricerca, pubblicata nella rivista Bioacoustics Journal, ha messo in discussione l’idea che solo le grandi scimmie e i topi siano in grado di ridere come gli esseri umani.

Un Nuovo Elenco di Animali Ridenti

Dopo aver esaminato la letteratura scientifica esistente, Winkler e Bryant hanno scoperto che il numero di specie capaci di esprimere una forma di risata è molto più ampio di quanto precedentemente pensato. Oltre a scimpanzé e topi, nel nuovo elenco figurano animali come mucche, cani, foche, manguste, volpi e persino alcune specie di uccelli, come parrocchetti e gazze australiane.

La Sfida di Ascoltare le Risate Animali

Tuttavia, c’è un problema: molte di queste risate sono difficili da udire per gli esseri umani. Ad esempio, mentre le risate degli scimpanzé sono simili a quelle umane, altre specie producono vocalizzazioni ultrasoniche che sfuggono alla nostra percezione uditiva. Questo rende complesso il riconoscimento di queste manifestazioni di gioia nel regno animale, lasciando aperta la questione di quanto siano diffuse realmente le “risate” tra le varie specie.

Implicazioni della Ricerca

Questi risultati offrono un’importante prospettiva sull’intelligenza e la socialità degli animali, suggerendo che il divertimento e il gioco possano avere un ruolo fondamentale nel loro comportamento. La ricerca di Winkler e Bryant invita a riflettere sull’importanza delle emozioni nel mondo animale e sulla nostra capacità di comprenderle.

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Avvistamento di una rara volpe nera in Liguria: studi in corso per determinarne il pigmento

Il 4 settembre scorso è stato segnalato un raro avvistamento di una volpe melanotica, conosciuta anche come volpe argentata, nell’entroterra della Liguria. Questo esemplare, caratterizzato dal suo manto nero, ha mostrato comportamenti che suggeriscono una possibile abituazione alla presenza umana, stazionando per due giorni nei pressi di un’abitazione senza essere alimentato direttamente dai proprietari o da altri osservatori. Tuttavia, la volpe si sarebbe avvicinata a zone dove solitamente vengono foraggiati gatti, probabilmente alla ricerca di cibo.

Per preservare l’integrità dell’ambiente e garantire la sicurezza dell’animale, le immagini dell’esemplare sono state pubblicate senza indicare la posizione precisa e sono state elaborate per rimuovere qualsiasi riferimento strutturale all’abitazione.

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Un’analisi approfondita condotta su queste immagini ha confermato che l’animale è effettivamente di colore nero, senza alcun dubbio. La comparazione con 42 video precedenti di volpi notturne ha permesso di certificare questa unicità cromatica. In passato, altre segnalazioni di volpi “nere” si sono rivelate essere aberrazioni cromatiche dovute alla muta o a immagini di scarsa qualità, che una volta analizzate hanno mostrato tratti di rogna sarcoptica.

Le ricerche su questa rara volpe continuano, con l’obiettivo di raccogliere dati sufficienti per identificare scientificamente il pigmento responsabile del suo particolare manto.

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