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Liguria

Albenga (SV) | Quattro ladri seriali arrestati dai carabinieri

I carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Savona nei confronti di quattro persone, tre uomini e una donna di età compresa tra i trenta e i quarant’anni, tutti italiani, dimoranti nella piana ingauna e con precedenti penali per reati contro il patrimonio, gravemente indiziati per aver compiuto numerosi furti nella Provincia negli ultimi mesi.

All’esito di una complessa ed articolata attività d’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Albenga, in stretta collaborazione con le Stazioni Carabinieri di Borghetto Santo Spirito e Loano, sono stati raccolti gravi indizi a carico degli indagati per una lunga serie di “spaccate” notturne, commesse dallo scorso marzo agli ultimi giorni, in danno di noti locali del ponente ligure, che hanno destato non poco allarme tra la popolazione. Come risulta dal provvedimento del GIP, adottato allo stato degli atti nella fase delle indagini preliminari, si procede a carico degli indagati per ventotto episodi.

Il primo episodio vede quale vittima la pizzeria-kebab “Ottomani” di Albenga, depredata lo scorso 06 marzo del fondo cassa e di numerose bottiglie di alcolici per un valore piuttosto ingente. Pochi giorni dopo è stato colpito anche lo stabilimento balneare “Bagni Italia” di Albenga, anche in questo caso i ladri, oltre a causare ingenti danni agli infissi, hanno asportato numerose bottiglie di alcolici e generi alimentari per un valore complessivo di circa 2000 euro.

La notte successiva la banda ha rivolto le sue attenzioni sul lungomare di Borghetto Santo Spirito, tentando di colpire, fortunatamente senza riuscirci, all’interno dello stabilimento balneare “Bagni Roby”. Pur non riuscendo nel loro intento, anche in questa circostanza i ladri hanno procurato vari danni agli infissi. La stessa sera è stato poi preso di mira lo stabilimento balneare “Playa Bianca” di Borghetto, dove i ladri sono entrati ben tre volte a distanza di pochi giorni, impossessandosi di vari generi alimentari, bottiglie di alcolici, strumenti elettronici e numerosi utensili per un ingente valore complessivo.

Nella notte del 26 marzo scorso la banda è entrata all’interno della “Ferramenta Enzo s.a.s.”di Borghetto, mandandone in frantumi la vetrata ed impossessandosi di cinque smerigliatrici, un avvitatore e materiale elettrico vario per un valore complessivo di circa 6000 euro 

Nei giorni successivi i malviventisono tornati a colpire a Borghetto Santo Spirito, in particolare presso il “Cafè Torino”, dove i ladri hanno infierito nel giro di pochi giorni per ben quattro volte, asportando vari generi alimentari e denaro contante e causando in ogni circostanza ingenti danni agli infissi.

Il primo aprile scorso è poi toccato allo stabilimento balneare “Royal Lido”sempre di Borghetto Santo Spirito; anche in questo caso l’attenzione dei ladri si è concentrata sui generi alimentari, in particolare salumi e prosciutti, nonché bottiglie di alcolici e superalcolici ed un telefono cellulare. Materiale piuttosto ingombrante che è stato portato via all’interno di due bidoni per rifiuti trovati all’interno dello stabilimento.

Il giorno successivo è stato compiuto un furto nello stabilimento balneare “Bagni Ceriale”, all’interno del quale è stato sottratto il fondo cassa. In particolare, mentre uno degli autori faceva da palo, un altro, dopo aver spostato una telecamera di videosorveglianza privata che inquadrava la spiaggia, ha sfondato con due grossi massi la vetrata della porta della cucina, facendo anche scattare l’allarme anti intrusione. 

Nei giorni successivi proseguiva senza sosta l’attività illecita dei ladri, che colpivano in rapida successione, sempre in tarda nottata e causando ingenti danni agli infissi e alle vetrate, presso il panificio “Il Fornaio”, il bar “Karma Cafè”, lapasticceria “Il Capriccio”, la pizzeria “Il Campione”,lo stabilimento balneare “Sole e Mare” e in due distinte circostanze presso il “Piccolo Bistrot Bella Vita” di Loano. Era poi la volta dei bar “Il Baretto” e “In & Out” di Pietra Ligure, nonché degli esercizi commerciali di Borghetto Santo Spirito: pasticceria “Tiramisù”, bar pizzeria “Crystal”, edicola di via Roma nr. 17, pizzeria “Pat Pizza”,“Bar Tipotà”e panificioOxilia”. Il modus operandi dei malviventi è sempre lo stesso, ogni volta che i ladri riescono ad accedere all’interno degli esercizi commerciali, portano a termine l’azione criminosa asportando il fondo cassa, generi alimentari e pregiate bottiglie di alcolici e superalcolici.

Particolarmente complessa ed articolata è stata l’attività di indagine dei Carabinieri della Compagnia di Albenga che, attraverso meticolosi sopralluoghi e la paziente analisi di svariate ore di registrazione delle telecamere di sicurezza cittadine, ha permesso di identificare tutti i componenti della banda e, soprattutto, a definire la partecipazione e i ruoli di ognuno degli indagati nei singoli episodi: i quattro, infatti, si sono divisi i compiti tra chi effettua un primo sopralluogo, chi assume il ruolo di vedetta e chi, con gli strumenti idonei, tra cui pietre e tombini reperiti sul posto, realizza materialmente lo sfondamento delle vetrate o l’apertura delle porte.

Nonostante cercassero di evitare le zone maggiormente coperte dai sistemi di video sorveglianza e tentassero di celare i volti, le indagini sono state indirizzate, sin dalle prime battute, sui quattro indagati che sono tutti riconosciuti ed identificati dai carabinieri ingauni, grazie soprattutto all’approfondita conoscenza del territorio e dei suoi abitanti. Di fondamentale importanza anche i servizi di pedinamento e le perquisizioni compiute dai militari nei giorni successivi ai furti, che hanno consentito di riconoscere con certezza che gli abiti indossati dai quattro erano gli stessi utilizzati durante i colpi. 

A completare il quadro accusatorio le numerose tracce che sono state isolate e raccolte nel corso dei sopralluoghi effettuati sui luoghi dei reati da parte dei militari specializzati della Compagnia di Albenga, anche per accertare se i quattro siano responsabili di altri episodi di furti commessi col medesimo modus operandi.

La prevenzione e la repressione del fenomeno dei reati predatori, in particolare contro le abitazioni e le attività commerciali, è una delle priorità dell’Arma locale che, proprio per evitare che episodi similari possano ripetersi, invita i cittadini in caso di necessità o situazioni sospette, reali o presunte, a chiamare il “112” senza esitare. L’Arma è sempre prontaper aiutarvi.

Il procedimento è attualmente nella fase preliminare, i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria.

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Imperia | Davanti alle coste della Riviera avvistato un capodoglio

Un esemplare di capodoglio è stato avvistato al largo delle coste di Imperia dai biologi dell’associazione Delfini del Ponente. Il team di ricercatori ha condiviso l’entusiasmo per l’avvistamento, ringraziando Golfo Paradiso Whale Watching per la segnalazione. Si tratta di un avvistamento che si è verificato durante la prima uscita di monitoraggio del mese di settembre. “Grazie alle fotografie della coda, saremo in grado di identificare questo esemplare e verificare se si tratti di un nuovo individuo o di un animale già registrato nel nostro catalogo – spiegano da Delfini del Ponente –  Questi dati aiuteranno il team a valutare se sia un animale nuovo oppure già avvistato dall’associazione negli anni precedenti”.

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Corsica Sardinia Ferries, cucina di qualità con lo chef stellato Filippo Chiappini Dattilo

Corsica Sardinia Ferries porta la qualità della ristorazione a un nuovo livello grazie alla collaborazione con lo chef stellato Filippo Chiappini Dattilo. Da oltre cinque anni, lo chef si occupa della creazione dei menu a bordo delle famose Navi Gialle, della formazione del personale di cucina e della sperimentazione di nuovi piatti, mescolando tradizione e innovazione.

Filippo Chiappini Dattilo, noto per essere stato titolare dell’Antica Osteria del Teatro di Piacenza e per aver conquistato due stelle Michelin, ha alle spalle una lunga carriera nelle cucine d’oltralpe, lavorando con icone della gastronomia francese come Georges Blanc, Émile Jung e Paul Haeberlin. Prendendo ispirazione dal maestro Georges Cogny, Dattilo si è affermato come uno degli chef italiani più apprezzati per la sua competenza nella tecnica di lavorazione dei cibi, la passione per la cultura delle materie prime e la sua attenzione alla valorizzazione degli ingredienti.

Oltre a essere autore di numerosi libri, Chiappini Dattilo porta la sua esperienza nelle cucine delle Navi Gialle con un approccio che combina garbo e dedizione, coinvolgendo attivamente il personale di bordo. “Da 5 anni vivo questa esperienza di formatore a bordo delle Navi Gialle e la considero sorprendente e stimolante, poiché alla didattica più frontale si alternano momenti di scambio e familiarità e credo che potrebbe essere il contesto ideale di approccio alla cucina, per i giovani che vogliono intraprendere questa carriera”.

Uno dei punti di forza della ristorazione a bordo è l’equilibrio tra innovazione e rispetto per la tradizione. I passeggeri delle Navi Gialle troveranno nel menu non solo piatti creativi e moderni, ma anche ricette che omaggiano la cultura culinaria di Corsica e Sardegna, terre servite tutto l’anno dai collegamenti di Corsica Sardinia Ferries. Grazie alla collaborazione di Chiappini Dattilo, la compagnia garantisce una cucina che utilizza materie prime fresche e di stagione, sempre attenta alla qualità e alla sostenibilità.

“La nostra cucina a bordo è basata su prodotti freschi e rigorosamente stagionali. Ogni piatto è preparato a bordo per assicurare qualità e freschezza, e prestiamo molta attenzione a ridurre gli sprechi e a rispettare l’ambiente”, sottolinea Sebastien Romani, Chief Sales Officer di Corsica Sardinia Ferries.

La sostenibilità è un pilastro dell’offerta gastronomica della compagnia, che si impegna a selezionare fornitori responsabili e a utilizzare cibi biologici e a basso impatto ambientale.

Un aspetto fondamentale del lavoro di Chiappini Dattilo è la formazione del personale di bordo, un elemento distintivo di Corsica Sardinia Ferries. La compagnia ha anche istituito una vera e propria “nave scuola” per giovani aspiranti chef. “Abbiamo creato un progetto in collaborazione con il reparto che permette ai ragazzi di venire a bordo per settimane, immergendosi nel mondo della cucina navale e scoprendo se questa carriera può fare per loro”, aggiunge Romani.

Corsica Sardinia Ferries è l’unica compagnia di navigazione passeggeri in Italia che gestisce la ristorazione interamente in proprio, senza appaltare il servizio a terzi. “Questo ci permette di avere un controllo totale su ogni aspetto della ristorazione a bordo: dagli acquisti delle materie prime alla creazione dei menu, fino alla formazione del personale – precisa Romani -. Questo approccio consente alla compagnia di garantire un’esperienza culinaria di altissimo livello, con piatti che sorprendono i passeggeri per la loro qualità”.

La collaborazione con cuochi di altissimo livello, come Chiappini Dattilo, ha consolidato la reputazione di Corsica Sardinia Ferries come modello da seguire nel settore. Negli ultimi dieci anni, la compagnia ha collaborato con diversi chef stellati, ma Chiappini Dattilo è il quarto e ha portato avanti questo percorso con successo per sei anni consecutivi.

Grazie alla sua flotta di 13 navi e una gestione che copre ogni aspetto dell’esperienza a bordo, Corsica Sardinia Ferries continua a essere un punto di riferimento nella navigazione verso Corsica e Sardegna, offrendo ai suoi passeggeri un viaggio all’insegna della qualità, non solo per i servizi, ma anche per l’esperienza culinaria, rendendo ogni traversata un’esperienza gastronomica unica.

Per scoprire tutti i traghetti per Sardegna, Elba, Baleari e Corsica di Sardinia Ferries clicca qui.

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Genova | Dimesso 3 volte dall’ospedale: morto. Era zio di Alice D’Amato. Pm: processate i medici

Dimesso tre volte dall’ospedale con la diagnosi di una lombosciatalgia è morto otto giorni dopo per una dissezione aortica. La vittima di quella che per la Procura di Genova è una colpa medica era Daniele D’Amato, 48 anni, zio della 21enne genovese Alice D’Amato, vincitrice della medaglia d’oro alla trave alle Olimpiadi di Parigi 2024. Per quella morte, il pm oggi ha chiesto il rinvio a giudizio per due medici rispettivamente dell’ospedale di Novi Ligure e del San Martino di Genova. La vicenda risale al 2021. D’Amato, secondo quanto denunciato dai famigliari, si era presentato il 23 maggio in ospedale con forti dolori e la pressione molto alta.

Sarebbe stato visitato da un medico che non sarebbe riuscito ad accedere al sistema informatico. Il paziente avrebbe poi firmato per le dimissioni ed era andato via alle 7. Un paio d’ore dopo, però, era tornato nello stesso ospedale, con l’elicottero, lamentando un “dolore lombare dopo sforzo nella giornata precedente in ernia discale”. Al secondo accesso, ha spiegato il pm nella sua richiesta di rinvio a giudizio, il medico avrebbe omesso “di completare la raccolta anamnestica e l’esame obiettivo del paziente non eseguiti esaustivamente al precedente accesso per agitazione del paziente, omette altresì di eseguire ulteriori accertamenti e di ripetere gli esami del sangue, fissando erroneamente la diagnosi in lombalgia muscolo scheletrica senza approfondire il caso mediante osservazione clinica e l’esecuzione di ulteriori esami”.

Inoltre, sempre a parere della pubblica accusa, non lo aveva trattenuto in osservazione, ma lo aveva dimesso poco prima delle 14. Quattro ore più tardi D’Amato era andato al Pronto soccorso del San Martino sempre lamentando una “lombosciatalgia acuta”.

Era stato quindi preso in carico da un medico che gli aveva prescritto una radiografia alla colonna lombosacrale. A quel punto, era subentrato un secondo medico che aveva controllato i risultati, effettuato una visita ortopedica e, sempre secondo il pm, aveva fissato “erroneamente la diagnosi in lombalgia muscolo scheletrica senza approfondire il caso e omettendo di trattenere il paziente in ospedale per adeguato monitoraggio”, dimettendolo poco dopo le 21.

Tre giorni dopo lo zio della campionessa genovese era tornato di nuovo in ospedale, dove erano stati fatti accertamenti più completi. Il 28 maggio gli era stata diagnosticata una “dissecazione aortica” ed era stato deciso per un intervento chirurgico d’urgenza. Daniele D’Amato era poi deceduto il 1° giugno.

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