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Liguria

Liguria | Sono oltre 50mila al mese gli articoli e le news che parlano di dipendenze

Sono oltre 50mila al mese gli articoli, le news e i messaggi social che parlano di dipendenze (droga, alcol, gioco d’azzardo patologico); nel 37% dei casi sono carichi di negatività, di rabbia, di malessere e, esaminandone più a fondo i contenuti, l’ansia per il coinvolgimento giovanile è prevalente e crescente. Sempre i minori sono protagonisti delle preoccupazioni più dichiarate parlando di immigrati e di accoglienza (più di 90mila messaggi al mese, in media 3mila ogni giorno). Si tratta di un volume enorme che ha due caratteristiche: da un lato la spontaneità (oltre il 70% avviene tramite social – ed è un dato parziale per via delle norme sulla privacy) e dall’altro la criticità e la paura (il sentiment negativo assegnato dagli algoritmi dell’Intelligenza Artificiale oscilla mediamente intorno al 50% e per alcuni casi di cronaca ha toccato punte di estrema gravità).

Sono tutti dati che misurano la crescente sensibilità ai problemi sociali anche nella nostra città, che pure ha una storia da raccontare sulla loro gestione che risale addirittura al 1600 (una sorta di “metodo Genova”, diremmo oggi) in cui determinazione capacità, coraggio e una visione pratica orientata al problema ne erano il leitmotiv: lo stesso spirito che nel 1974 ha portato Bianca Costa a creare il Ceis Genova, oggi guidata dal figlio Enrico Costa.
Nell’opera del Ceis Genova, sin dalle sue origini, tutti gli interventi rivolti sia a persone con problemi di dipendenza che a migranti accolti adulti e minori, sono ispirati alla filosofia del Progetto Uomo che mette in primo piano la persona valorizzando le sue risorse, la spiritualità e le potenzialità interiori.

Nella ricorrenza dei 50 anni dalla fondazione, il Centro Solidarietà di Genova coglie l’occasione per condividere con la città una riflessione umanitaria, professionale e di prospettiva sul contesto attuale delle dipendenze e del grande dramma sociale dell’immigrazione e dell’accoglienza. Sfide che si sono evolute nel tempo e che sono sempre più sentite rispetto al passato perché toccano a largo raggio le famiglie e l’intera comunità. Problemi che per trovare una soluzione, o almeno per essere gestiti efficacemente, richiedono una consapevolezza diffusa in tutti i ceti sociali, professionalità e dedizione da parte di chi se ne occupa e la stretta e fattiva collaborazione delle istituzioni territoriali.
“Costruire il mondo nuovo” è un evento che in tre mesi, da marzo a maggio di quest’anno, si articola in tre parti: le attività di approfondimento tematico preliminari, la restituzione alla città nel convegno pubblico del 6 maggio a Palazzo Ducale e le iniziative collaterali in memoria di Bianca Costa e di tutto il volontariato.

Le attività preliminari prevedono 4 workshop guidati da esperti ai quali parteciperanno una cinquantina di persone che metteranno a fuoco il tema delle dipendenze e della cura (dalle droghe, all’alcol al gioco, alle nuove sostanze che catturano soprattutto i giovani), quello della prevenzione (fattore strategico di contenimento dei fenomeni e di salvaguardia del benessere famigliare), l’accoglienza (la cultura storica nel DNA cittadino e i nodi da risolvere oggi) e non ultimo il tema “dell’economia civile” (la nuova frontiera della consapevolezza imprenditoriale legata alla sostenibilità e alla giustizia sociale).

Nel convegno conclusivo del 6 maggio pomeriggio a Palazzo Ducale sono previsti importanti interventi quadro con testimonianze di livello nazionale e internazionale (vedi programma) in grado di fornire una visione completa e aggiornata delle tematiche oggetto della manifestazione. Sono previste due tavole rotonde sulla base dei risultati dei workshop cui parteciperanno esperti e rappresentanti delle Istituzioni territoriali in modo costruttivo e propositivo sulle prossime strategie di gestione delle criticità, in particolare sull’abbassamento dell’età della diffusione delle droghe e altre dipendenze, e sulla gestione e integrazione dei minori non accompagnati. Utilizzando nuove tecnologie congressuali sarà possibile a tutti i presenti in sala, all’inizio dei lavori, fornire le proprie personali opinioni e idee di indirizzo di cui i relatori e i testimoni potranno fare tesoro.
Il convegno più che una celebrazione di quanto è stato fatto negli ultimi 50 anni a Genova – non solo dal CEIS – nella lotta alla droga e per fronteggiare il disagio sociale, rappresenta un importante slancio dell’impegno civile gestionale e normativo per affrontare il presente e il futuro della qualità sociale della vita in modo pragmatico e con concreti valori, com’era nello stile di Bianca Costa.

“La ricorrenza del 50° – spiega Enrico Costa, presidente CEIS Genova – vuol essere una preziosa occasione che, partendo dal lascito ideale, morale e spirituale di mia madre Bianca, e dalla nascita del Centro di Solidarietà di Genova, focalizzi l’attenzione sulla situazione attuale delle dipendenze, di disagi psichiatrici e degli altri grandi temi sociali come l’immigrazione, con una attenzione particolare ai giovani. Si tratta di sfide quotidiane che in tanti anni si sono evolute e che il CEIS Genova in rete con gli altri enti e attraverso la stretta collaborazione con le istituzioni coinvolte, continua ad affrontare, e la visione che un mondo migliore è possibile”.

“Nel suo lungo percorso di attività – aggiunge Giacomo Giampedrone, assessore al Sociale della Regione Liguria – il CEIS di Genova è stato costantemente impegnato a sostenere i più fragili, offrendo un contributo alla società e un punto di riferimento fondamentale per i giovani. Regione Liguria si unisce all’impegno del Ceis riconoscendo che i 50 anni di attività rappresentano un traguardo significativo, patrimonio della Liguria, che guarda al futuro con sempre maggiore impegno”.

“Riconoscendo i valori che nel corso di questi 50 anni sono stati portati avanti dal Centro di Solidarietà sia a livello di attività sia a livello di testimonianza – commenta Angelo Gratarola, assessore alla Sanità di Regione Liguria – puntiamo a trasformare questa ricorrenza in una grande occasione di consolidamento e di rilancio delle attività di questa realtà. Il quadro nazionale ha fatto emergere nuovi obiettivi che, come Regione Liguria, intendiamo abbracciare e supportare. Siamo impegnati nelle attività dei workshop che ci accompagneranno all’evento di maggio con la volontà politica di portare nuove progettualità. Punteremo così i riflettori sulle problematiche giovanili in un’ottica di maggiore prevenzione e di presa in carico delle criticità legate alla compresenza di problemi di dipendenza e di disagio psichico”.

“Il messaggio che Bianca Costa ci ha lasciato come eredità è quanto mai attuale – conclude Lorenza Rosso, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Genova -. 50 anni fa Bianca Costa ha dimostrato sensibilità e lungimiranza nell’intercettare quelli che erano i bisogni crescenti nella nostra società, dei nostri giovani, e non solo, e ha scelto di intraprendere un impegno civico e sociale per non lasciare indietro nessuno, di comprendere le istanze e in modo proattivo trovare soluzioni attraverso una forte rete sul territorio, partendo dal volontariato. Oggi, come e forse più di ieri, nella nostra comunità stanno emergendo nuove fragilità e nuovi bisogni: come istituzioni siamo chiamate a capire e svolgere il ruolo di facilitatori nel sistema complesso delle politiche sociali, creando percorsi concreti di supporto alla persona, nella presa in carico dall’emergenza fino all’inclusione sociale, attraverso il lavoro e la formazione. Con il Ceis la collaborazione è quotidiana da parte delle nostre politiche sociali e gli eventi organizzati per celebrarne i 50 anni saranno sicuramente un importante momento di riflessione e condivisione per nuovi progetti per il futuro”.

Liguria

Laigueglia (SV) | Strade del mare, gli studenti testimonial nel borgo marinaro

Grande successo per i percorsi “Strade del Mare” dedicati a storia, natura, cibo e cultura delle “Vie Marenche” con l’appuntamento “La Liguria in tutte le salse” con i giovani del “Giancardi” e gli alunni della scuola di primo grado “Libero Badarò” di Laigueglia.

Laigueglia, 20 settembre 2024 – In occasione della Fiera di San Matteo, “Strade del Mare” ha presentato una serie di attività che coinvolgono i paesi attraversati dalle antiche vie del commercio del sale. Attraverso storie di tradizione, cibo e cultura, la fiera di San Matteo di Laigueglia diventa portavoce di questi territori, accompagnando i visitatori in un viaggio di scoperta tra aziende, prodotti e paesaggi.

Protagonisti dell’evento sono stati i giovani chef dell’Istituto Alberghiero di Alassio, insieme al progetto “Ranzo Is Wine”, con i suoi vini presentati dal sindaco Giancarlo Cacció e dalla sommelier Francesca Vairo. Un percorso sensoriale ha permesso di scoprire uno dei 32 comuni, “città del vino”, appartenenti all’associazione Antiche Vie Del Sale.

Il progetto “Strade del Mare”, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo attraverso il bando “Territori in Luce 2024”, si inserisce nel piano di valorizzazione “Valore di Fare Rete” progettato da Agenzia In Liguria. Questo ambizioso progetto mira a valorizzare la rete di sentieri storici della Liguria, attraverso attività di manutenzione, promozione, trekking e incontri, per riscoprire i principali punti di interesse del territorio.

L’evento ha riscosso grande successo, coinvolgendo, in qualità di testimonial, anche gli alunni della scuola di primo grado “Libero Badarò” di Laigueglia. Il laboratorio, organizzato in collaborazione con il consorzio Olio Dop Riviera Ligure, il consorzio Basilico Genovese DOP, il comitato di tutela dell’Aglio di Vessalico e le cantine di Ranzo, è stato presentato da Franco Laureri, responsabile comunicazione e marketing delle Antiche Vie Del Sale. Ha condotto i tanti partecipanti all’esperienza attraverso la tecnica del food storytelling, con storie e leggende, tra i sentieri e le “strade Marenche” che trasportavano “oro bianco” dal mare oltre le Alpi liguri.

Una degustazione di salse tipiche ha reso unica l’esperienza, permettendo ai partecipanti di immergersi completamente nella cultura e nelle tradizioni della Liguria. Come ha evidenziato Alessandro Navone, Presidente dell’Associazione Antiche Vie Del Sale: “Questa iniziativa, inserita nel progetto ‘Strade del Mare’, non solo valorizza il nostro patrimonio storico e culturale, ma crea anche un legame profondo tra le nuove generazioni e le tradizioni del nostro territorio. Attraverso attività come queste, possiamo garantire che la storia e la cultura delle Vie Marenche continuino a vivere e a prosperare”.

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Genova | Un successo il convegno “Nautica Fisco e Dogane”

Il fitto programma di eventi della giornata inaugurale del 64°Salone nautico Internazionale di Genova si è chiuso ieri con il convegno “Nautica Fisco e Dogane”, il tradizionale appuntamento a cura di Confindustria Nautica per fare il punto sulla normativa fiscale, doganale e di settore in atto.

L’incontro ha aperto, insieme al convegno inaugurale e al Boating Economic Forecast, il programma di convegni del Salone Nautico FORUM24 che gode del patrocinio della Commissione europea, a conferma della completezza e autorevolezza dell’attività convegnistica che Confindustria Nautica svolge anche a livello europeo.

Quest’anno l’appuntamento dedicato all’approfondimento delle normative fiscali e doganali ha acceso un focus sull’abrogazione del testo unico doganale e sui risvolti del passaggio alla normativa unionale sul settore nautico.

Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato il Direttore centrale delle dogane Roberto Alesse, poi nel pomeriggio nella Sala Forum, l’intervento di Claudio Oliviero, Direttore Ufficio della direzione dogane dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, che si è confrontato con Sara Armella, di Armella & Associati, Ezio Vannucci, di Moores & Rowland Partner, e Carolina Villa, Vicepresidente Assagenti, moderati da Roberto Neglia, Responsabile Rapporti Istituzionali Confindustria Nautica.

Nel corso del convegno il Direttore Oliviero ha rassicurato gli operatori del settore in merito alla prosecuzione della validità e applicazione delle procedure individuate dai documenti di prassi, che erano per lo più di semplificazione per l’attività del comparto, anche a seguito della cessazione di validità del TULD.

L’abrogazione del testo unico nazionale apre anche a prospettive di semplificazione ad esempio, come sottolineato da Ezio Vannucci di Moore & Rowland Partner, la possibilità di allineare la normativa italiana a quella dei vicini francesi in tema dell’annullamento delle garanzie fideiussorie per i lavori di refitting. Su questo il Direttore Oliviero ha rassicurato “gli strumenti ci sono, dobbiamo utilizzarli e quindi anche in tema di garanzie si può lavorare quantomeno per migliorare rispetto anche alla Circolare del 2020”.

Sara Armella ha ricordato come la normativa, non solo europea, è indirizzata verso il riconoscimento AEO (Authorized Economic Operator) che attualmente gli operatori del settore non considerano così competitivo in termini di vantaggi. E’ vero, questo strumento è un po’ in una fase di stallo e in Italia noi non abbiamo moltissimi AEO rispetto ad altri paesi. C’è anche un tema di vantaggi che non sono così chiaramente percepiti, forse soprattutto nella fase iniziale ma l’Unione Europea nell’ambito del progetto di riforma del codice internazionale europeo sta ripensando alla figura dell’AEO”.

Carolina Villa, Vicepresidente Assagenti ha ricordato che “la nautica ha un impatto economico e occupazionale in Italia eccezionale che deriva non solo dalla cantieristica, ma in gran parte dai benefici economici derivanti dalla presenza delle unità da diporto nelle nostre acque. Dobbiamo fare in modo che le nostre coste non siano semplicemente dei waypoint estivi, ma che si consolidino sempre di più come dei luoghi dove si navighi e possibilmente si stanzi anche durante l’inverno”.

In conclusione del convegno il Direttore Oliviero ha dato disponibilità ha un tavolo di confronto con Confindustria Nautica finalizzato a individuare quegli interventi che possano chiarire l’applicazione della normativa unionale e mettere le imprese italiane in condizione di competere al meglio con quelle di altri Paesi.

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Sanremo (IM) | Il carcere di Valler Armea è una polveriera, trasferiti sette detenuti

Un’operazione della polizia penitenziaria ha messo momentaneamente in sicurezza la terza sezione del carcere di Sanremo. Da giorni nel penitenziario di Valle Armea si susseguono i disordini dietro le sbarre dove sono detenute una cinquantina di persone. Ieri sera una cinquantina di baschi azzurri hanno controllato le celle di tutto il penitenziario. Sette detenuti sono stati trasferiti per ragioni di sicurezza dopo le aggressioni subite anche dagli stessi agenti in servizio.  «Continuiamo ad invocare la necessità di misure efficaci e immediate – dichiara Fabio Pagani – Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria – Occorre continuare su questa linea, cercare di limitare la popolazione carceraria di Sanremo e ripartire da zero. Quello di giovedì sera è un intervento voluto dal provveditore e merita continuità per evitare il tracollo – denuncia Pagani – Se lo Stato c’è, come ha recentemente sostenuto il sottosegretario delegato, Andrea Ostellari, ammettendo evidentemente che si possa sospettare il contrario, deve dimostrarlo prevenendo e impedendo gli eventi a monte e non intervenendo a valle per tentare goffamente di riparare i danni prodotti».

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