Storie
I Sacrifici Rituali dei Maya: Nuove Scoperte sulla Pratica Sacra e le Epidemie
Recenti ricerche hanno portato alla luce nuove informazioni sui sacrifici rituali praticati dai Maya, rivelando che non solo fanciulle, ma anche coppie di gemelli maschi venivano offerti agli dèi. Questi risultati provengono da uno studio condotto dal Max Planck Institute per l’Antropologia Evolutiva, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico. Attraverso l’analisi del DNA di 64 bambini sacrificati tra il VII e il XII secolo d.C., gli scienziati hanno scoperto un rituale complesso e significativo legato alla religione maya.
Inoltre, la ricerca ha messo in luce l’impatto devastante delle epidemie sulla popolazione maya a seguito dell’arrivo dei colonizzatori europei. Malattie come la salmonella, che colpirono le popolazioni locali prive di anticorpi, causarono perdite fino al 90% della popolazione. Questi eventi storici non solo hanno influenzato la cultura e le pratiche rituali dei Maya, ma hanno anche segnato un capitolo tragico nella storia dell’umanità.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, invita a riflettere sulle interazioni tra culture precolombiane e colonizzatori, evidenziando come le malattie abbiano avuto un ruolo cruciale nel modellare la storia delle civiltà antiche. La scoperta dei rituali di sacrificio e le loro implicazioni offre una nuova prospettiva sull’eredità culturale dei Maya e sull’impatto delle pandemie sulla loro società.
Storie
Ritrovato il Relitto della Quest: Un Pezzo di Storia Sottomarina
Il relitto della nave Quest, appartenuta al celebre esploratore Ernest Shackleton, è stato scoperto nel Mare di Labrador, nell’Atlantico settentrionale. Questa scoperta affascinante è avvenuta nel contesto di una missione internazionale condotta dalla Royal Canadian Geographic Society, che ha portato alla localizzazione della nave a una profondità di 390 metri. Affondata nel 1962, la Quest appare in uno stato eccezionalmente conservato.
Shackleton, noto per le sue audaci esplorazioni, morì a bordo della Quest nel gennaio del 1922, all’età di 47 anni, mentre si trovava in una spedizione diretta verso l’Antartide. Dopo la sua morte, la nave fu impiegata per diversi scopi, inclusi soccorsi e attività di esplorazione, fino a quando non affondò durante una battuta di caccia alle foche.
Il ritrovamento del relitto assume un significato particolare, poiché si colloca a 150 anni dalla nascita dell’esploratore, rinnovando l’interesse per le sue imprese e il suo lascito nella storia della scoperta geografica. Questa scoperta non solo offre uno spaccato sulla vita e le avventure di Shackleton, ma rappresenta anche un’importante testimonianza della storia marittima e delle sfide affrontate dagli esploratori del passato.
Storie
La Diffusione dei Cavalli: Un Passo Decisivo nella Storia dell’Umanità
Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Tolosa III ha rivelato che i cavalli domestici, progenitori di tutte le razze moderne, si sono diffusi in Europa circa 4.200 anni fa, provenendo dalle steppe della Russia occidentale. Questa migrazione non solo ha trasformato il panorama agricolo dell’epoca, ma ha anche segnato un momento cruciale per le interazioni commerciali e culturali tra le diverse popolazioni di Asia ed Europa.
L’analisi si è avvalsa del sequenziamento del DNA di numerosi resti archeologici rinvenuti in vari siti, con l’obiettivo di identificare tre fattori chiave: l’inizio della diffusione dei cavalli, l’evidenza di pratiche di allevamento e l’aumento della longevità degli animali. L’incontro di questi elementi è risultato essere datato, come già menzionato, a circa 4.200 anni fa. Questo periodo di cambiamento ha non solo facilitato il commercio e la mobilità, ma ha anche contribuito allo sviluppo delle società umane, rendendo i cavalli una risorsa fondamentale per l’economia e la cultura.
Lo studio, che ha visto la partecipazione di ricercatori provenienti da 113 università nel mondo, tra cui l’Università di Milano, offre così una nuova prospettiva sul ruolo dei cavalli nella storia e sulle loro origini, sottolineando l’importanza di queste creature nel contesto dell’evoluzione sociale ed economica dell’umanità.
Storie
Storia e rivelazioni sui costruttori di Stonehenge
Un nuovo studio condotto dall’Università di Curtin ha svelato dettagli sorprendenti sulla costruzione di Stonehenge, rivelando che i costruttori dell’epoca neolitica possedevano un elevato grado di organizzazione sociale e sofisticate tecniche di trasporto. La ricerca ha messo in luce l’origine di un enorme blocco di arenaria, considerato un altare, che non proviene dal Galles, come si pensava in precedenza, ma dalla Scozia, distante ben 750 chilometri.
Il trasporto di un masso di tali dimensioni, 5 metri di lunghezza per 1 di altezza e 50 cm di spessore, presenta sfide ingenti, rendendo improbabile l’idea di uno spostamento via terra nell’epoca in cui fu realizzato. I ricercatori suggeriscono invece che le pietre siano state trasportate via mare, evidenziando così le capacità logistiche e le conoscenze tecniche avanzate della società neolitica britannica, che si rivelano superiori rispetto a quanto si fosse ipotizzato fino ad ora. I risultati di questo studio, pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature, potrebbero riscrivere la comprensione della complessità sociale e delle abilità ingegneristiche dei popoli antichi.
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