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Cronaca

Rimini | Entra in una scuola per sottrarre alcuni dispositivi elettronici, ma viene scoperto: arrestato

Nelle ore serali del 27 settembre, la Polizia di Stato ha arrestato un giovane straniero accusato di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. L’intervento è avvenuto intorno alle 22:40, quando una Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico è stata inviata presso una scuola comunale per l’infanzia a seguito di segnalazioni giunte alla Sala Operativa, che riferivano dell’attivazione dell’allarme anti-intrusione e della presenza di una luce, presumibilmente di una torcia, all’interno dell’edificio.

Giunti sul posto, gli agenti sono stati indirizzati dalla segnalante verso il punto in cui aveva visto la luce. Durante la perlustrazione all’interno della scuola, i poliziotti hanno trovato una cassa audio bluetooth di grosse dimensioni abbandonata a terra. Continuando l’ispezione, hanno sorpreso un giovane mentre usciva da una finestra dell’edificio con un’altra cassa audio simile.

Alla vista degli agenti, il giovane ha lanciato la cassa per terra e ha tentato la fuga, ma è stato inseguito e bloccato nonostante abbia cercato in ogni modo di divincolarsi. Successivamente, i poliziotti hanno scoperto che il giovane aveva già predisposto altra apparecchiatura elettronica da sottrarre.

Il giovane è stato accompagnato in Questura, dove è stato sottoposto a perquisizione; nelle tasche dei pantaloni è stato trovato un coltello multiuso con lama aperta. Pertanto, oltre all’arresto, è stato denunciato per il reato di porto d’armi o oggetti atti a offendere.

L’arrestato è ora in attesa del rito direttissimo previsto per la mattinata odierna. Si ricorda che nei confronti delle persone indiziate e imputate vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

Cronaca

Allarme truffe via PEC: la Polizia di Stato avverte i cittadini

Polizia di Stato

Negli ultimi giorni, è emerso un nuovo schema di truffa online che sfrutta la posta elettronica certificata (PEC) per ingannare gli utenti. I truffatori utilizzano indirizzi PEC per inviare comunicazioni apparentemente ufficiali riguardanti presunti mancati pagamenti, contratti in scadenza o servizi da rinnovare. Questi messaggi, per il loro carattere formale, spingono le persone a credere nella loro legittimità.

Questo tipo di truffa risulta particolarmente pericoloso poiché la PEC è uno strumento normalmente utilizzato per comunicazioni di valore legale, simile a una raccomandata postale. Gli utenti, convinti di trovarsi di fronte a una comunicazione autentica, finiscono per effettuare pagamenti non dovuti. La fretta indotta dalle minacce di sanzioni più severe spinge molte vittime ad agire senza riflettere.

La Polizia di Stato invita a prestare la massima attenzione a email sospette, specialmente quando richiedono dati sensibili come password o informazioni bancarie. Consiglia, inoltre, di verificare attentamente l’intestazione delle email e di contattare direttamente le aziende coinvolte prima di procedere a qualsiasi pagamento.

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Cronaca

Sezze (LT) | Arrestato 36enne: dovrà scontare pena per spaccio di droga risalente al 2015

CC Latina

Nel pomeriggio del 28 settembre, i Carabinieri di Sezze hanno arrestato un uomo di 36 anni in esecuzione di un’ordinanza emessa dalla Procura della Repubblica di Latina. L’uomo, residente nella cittadina, dovrà scontare una condanna di 5 mesi e 28 giorni di reclusione per un reato di detenzione di sostanze stupefacenti con l’intento di spaccio, commesso nel 2015. L’arresto segna l’esecuzione di una misura che si inserisce nell’ambito delle attività di contrasto al traffico illecito di droga, confermando l’impegno delle forze dell’ordine nel monitoraggio di crimini legati allo spaccio.

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Cronaca

Terracina (LT) | Arrestato un 34enne per estorsione e violenze contro il padre e le forze dell’ordine

CC Latina

Nel pomeriggio del 28 settembre, un grave episodio di violenza familiare è sfociato nell’arresto di un uomo di 34 anni a Terracina. I Carabinieri sono intervenuti presso un’abitazione su segnalazione del padre, che aveva richiesto aiuto dopo essere stato aggredito dal figlio. Durante l’intervento, il giovane ha minacciato di morte il genitore, costringendolo a consegnargli del denaro, presumibilmente per l’acquisto di sostanze stupefacenti.

All’arrivo delle forze dell’ordine, l’uomo ha cercato di ostacolare l’arresto, minacciando i Carabinieri e istigando il proprio cane contro di loro. Ha poi aggredito i militari con violenza fisica, spingendoli e colpendoli con calci e pugni. Dopo una resistenza prolungata, l’uomo è stato fermato e portato alla stazione di polizia. Attualmente è detenuto nel carcere di Latina, in attesa di provvedimenti da parte dell’Autorità Giudiziaria.

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