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Cronaca

Lodi | Arrestato uomo per una serie di reati commessi in poche ore

Un uomo di 56 anni è stato arrestato ieri sera a Lodi dopo una serie di gravi reati commessi nell’arco di poche ore. Tutto ha avuto inizio nel tardo pomeriggio, quando il sospettato, armato di una pistola poi rivelatasi non letale, ha rubato l’auto di una donna in pieno centro cittadino. Il furto è avvenuto in modo fulmineo, con l’uomo che ha minacciato la proprietaria del veicolo appena questa si stava accingendo a entrare nella sua auto. Subito dopo l’accaduto, le forze dell’ordine hanno avviato una vasta operazione di ricerca per individuare il fuggitivo.

Poco dopo, l’uomo ha compiuto una seconda rapina in una farmacia situata a Lodi Vecchio. La descrizione fornita dai testimoni ha permesso di collegare immediatamente l’autore di questo secondo reato con il ladro dell’auto, facilitando ulteriormente le indagini. Le autorità hanno quindi iniziato a pattugliare le aree circostanti, ipotizzando che l’individuo stesse cercando di ottenere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti.

La svolta decisiva è avvenuta a Melegnano, dove gli agenti hanno individuato il sospettato mentre cercava di sostituire la targa dell’auto rubata. Alla vista della polizia, l’uomo ha tentato una pericolosa fuga in auto, mettendo a rischio i passanti e ignorando le norme stradali. Tuttavia, dopo aver perso il controllo del veicolo, ha abbandonato la vettura e ha cercato di scappare a piedi. L’inseguimento è stato breve, e l’uomo è stato prontamente catturato e arrestato.

Ora, su disposizione dell’autorità giudiziaria, il sospettato è stato trasferito al carcere di Lodi in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari. Le accuse a suo carico comprendono rapina, furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e riciclaggio. Grazie alla tempestiva collaborazione tra la Squadra Mobile della Questura di Lodi e le altre forze dell’ordine, si è riusciti a fermare una pericolosa escalation di crimini che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi.

Cronaca

Rimini | Sequestrato pesce non tracciato e scoperti lavoratori in nero

GdF Rimini

Nel corso di recenti operazioni di vigilanza sulla costa riminese, la Guardia di Finanza ha effettuato controlli in un noto locale situato sul lungomare di Marina Centro, riscontrando gravi irregolarità legate alla tracciabilità dei prodotti ittici e al lavoro sommerso.

Durante l’ispezione, il personale della Stazione Navale ha scoperto oltre 60 chili di pesce privo della documentazione necessaria per garantirne la tracciabilità, un requisito fondamentale per la sicurezza alimentare. Il prodotto, considerato non idoneo al consumo, è stato sequestrato e destinato alla distruzione. L’operatore del locale è stato sanzionato con una multa di 1.500 euro per la violazione delle norme relative alla filiera alimentare.

Oltre alle irregolarità riguardanti il pesce, i finanzieri hanno rilevato la presenza di tre dipendenti impiegati senza regolare contratto. La mancata comunicazione preventiva delle assunzioni ha comportato l’applicazione di una sanzione complessiva di circa 12.000 euro. Inoltre, poiché il numero di lavoratori in nero superava il 10% del personale totale, è stata inoltrata una segnalazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rimini – Forlì Cesena, con il rischio di sospensione dell’attività.

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Cronaca

Pesaro | Tragico ritrovamento: Anziano scomparso trovato senza vita

Questura di Pesaro

A Pesaro, la tragica scoperta di un anziano di 89 anni ha scosso la comunità. Mario Bruscolini, scomparso ieri mentre si recava al bar del figlio nonostante il maltempo, è stato trovato morto all’interno di un canalone.

L’uomo aveva lasciato la sua abitazione al mattino, ma non è mai arrivato a destinazione. Dopo la denuncia di scomparsa presentata dai familiari, sono scattate immediatamente le ricerche della Polizia in tutta la città. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, la sua sorte è stata purtroppo segnata dalla tragedia.

Le indagini preliminari suggeriscono che Bruscolini possa aver perso l’orientamento a causa delle condizioni meteorologiche avverse e dei problemi di udito di cui soffriva. Il ritrovamento del corpo è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, portando a una conclusione drammatica di una giornata di speranza e preoccupazione per i suoi cari.

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Cronaca

Frosinone | Operazione della Guardia di Finanza a Frosinone: sequestrati oltre 2,5 milioni di euro per frode legata al Superbonus 110%

GdF Frosinone

La Guardia di Finanza di Frosinone ha avviato un’importante operazione contro una presunta frode legata ai crediti d’imposta del Superbonus 110%, portando al sequestro preventivo di oltre 2,5 milioni di euro. Coordinata dalla Procura di Cassino, l’operazione ha rivelato che i fondi erano stati ottenuti tramite la creazione di crediti fiscali falsi, relativi a lavori edilizi mai realizzati. Le indagini, avviate dalla stazione di Sora, hanno coinvolto sei persone tra imprenditori e professionisti, accusati di aver orchestrato una truffa attraverso false certificazioni e l’emissione di fatture inesistenti.

Gli investigatori hanno scoperto che crediti d’imposta fittizi erano stati ceduti, sfruttando il meccanismo dello sconto in fattura, a due società edili che fungevano da general contractor. Queste società, con la complicità di professionisti tecnici, avrebbero attestato l’esecuzione di lavori di ristrutturazione mai iniziati su diversi immobili, tra cui quelli dell’ATER di Frosinone. In molti casi, i proprietari delle abitazioni non erano neppure consapevoli della cessione dei loro crediti fiscali.

La collaborazione con l’Agenzia delle Entrate ha permesso alle autorità di raccogliere importanti prove documentali, confermando la monetizzazione dei crediti fasulli tramite cessioni a terzi ignari della truffa. L’obiettivo dell’organizzazione, secondo l’accusa, era quello di sfruttare i fondi pubblici a danno delle casse dello Stato.

L’operazione evidenzia l’impegno della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi fiscali, con particolare attenzione ai fondi stanziati per sostenere le famiglie e le imprese, come quelli del PNRR. Le indagini continuano, e fino a un giudizio definitivo gli indagati rimangono presunti innocenti.

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