Cronaca
La Cassazione conferma l’ergastolo per Benno Neumair: rigettato il ricorso della difesa
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Benno Neumair, il bolzanino di 33 anni responsabile dell’omicidio dei suoi genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, avvenuto nel gennaio 2021. Con il rigetto del ricorso presentato dalla difesa, la condanna a vita per il duplice omicidio e l’occultamento dei cadaveri è diventata definitiva.
Il caso: Benno Neumair era stato condannato in primo grado nel novembre 2022 e confermato in appello nell’ottobre 2023. La Cassazione, dopo una lunga udienza di tre ore, ha deciso di mantenere inalterata la sentenza. Neumair si trova attualmente nel carcere di Montorio a Verona, lo stesso in cui è detenuto Filippo Turetta.
La confessione e le indagini: Neumair aveva inizialmente negato ogni coinvolgimento, ma successivamente aveva confessato di aver strangolato i genitori con una corda. La confessione è arrivata dopo il ritrovamento del corpo di sua madre, Laura Perselli, nel fiume Adige all’inizio di febbraio 2021. Il corpo di suo padre, Peter Neumair, fu recuperato solo alla fine di aprile, a circa 60 chilometri più a valle.
La dinamica del delitto: Secondo le indagini, Benno aveva ucciso prima il padre, di 63 anni, e poi la madre, di 68 anni, che era tornata a casa in un secondo momento. Durante le indagini, Neumair tentò di depistare le autorità, cercando di pulire l’auto e cercando di convincere una giovane donna di Ora a testimoniare falsamente che si trovavano insieme la sera del delitto e avevano fumato marijuana.
Le argomentazioni della difesa: Durante il processo di secondo grado, la difesa aveva sostenuto che Benno Neumair soffriva di “gravi disturbi di personalità”, che avrebbero reso il suo impulso omicida “irrefrenabile”. Gli avvocati avevano cercato di dimostrare che la sua capacità di intendere e volere fosse “totalmente abolita o quantomeno gravemente scemata” al momento degli omicidi. Tuttavia, la Corte d’assise aveva riconosciuto la piena capacità di intendere e volere di Neumair e aveva evidenziato l’aggravante della premeditazione.
La sentenza finale: La Cassazione ha concluso che non vi erano motivi sufficienti per un nuovo processo a Trento, che avrebbe potuto portare a uno sconto di pena. Il rigetto del ricorso della difesa ha confermato la condanna all’ergastolo, rendendo definitiva la pena per Neumair.
Questo caso ha suscitato un’ampia attenzione mediatica e ha scosso profondamente la comunità locale, sottolineando la brutalità e la gravità del crimine commesso.
Cronaca
Da inizio anno 67 suicidi in carcere, numeri in aumento
Le persone detenute che dall’inizio dell’anno e fino al 16 settembre si sono suicidate in carcere sono 67 (di cui 2 avvenuti all’esterno dell’istituto). E’ quanto rileva il report del Garante nazionale delle persone private della libertà, sottolineando come si tratta di un dato elevato rispetto allo stesso mese di settembre del 2023 in cui si registrarono 48 suicidi (con un aumento di 19 decessi) e al mese di settembre del 2022 di 7 decessi). Analizzando i dati personali, si rileva che delle 67 persone morte per suicidio 65 erano uomini e 2 donne.
Riguardo alla nazionalità, 36 erano italiane (pari al 54 %) e 31 straniere (pari al 46%), provenienti da 15 diversi Paesi. Le fasce d’età più presenti sono quelle tra i 26 e i 39 anni (30 persone) e tra i 40 e i 55 anni (18 persone); le restanti si distribuiscono nelle classi 18-25 anni (7 persone), 56-69 anni (11 persone) e ultrasettantenni (1 persone). Si rileva che l’età media delle persone che si sono suicidate è di circa 40 anni. E’ stata quindi analizzata la durata della permanenza presso l’Istituto nel quale è avvenuto l’evento: risulta che 35 persone, (pari al 52%), si sono suicidate nei primi 6 mesi di detenzione; di queste: 7 entro i primi 15 giorni, 5 delle quali addirittura entro i primi 5 giorni dall’ingresso. Dei 67 eventi suicidari: le regioni maggiormente interessate sono la Campania e la Lombardia con 8; a seguire Campania ed Emilia Romagna e Toscana 7; Veneto 6; Lazio e Sardegna 5; Piemonte e Liguria 4; Abruzzo, Calabria e Sicilia 3; Puglia 2; Marche e Umbria 1.
(ITALPRESS).
Cronaca
Vicenza | Cittadina testimone di un’aggressione chiama la Polizia, denunciato uomo per rapina impropria
Nella notte tra sabato e domenica, 15 settembre, un episodio di violenza ha scosso via Bortolan a Vercelli. La Centrale Operativa della Questura ha ricevuto una segnalazione da una cittadina che, testimone di un’aggressione, aveva tentato di intervenire per fermare i due uomini coinvolti.
L’incidente è avvenuto dopo che i due individui avevano lasciato un bar nelle vicinanze. Durante la colluttazione, uno dei due uomini ha sottratto lo smartphone dell’altro. La situazione è stata mitigata dall’intervento della passante, che ha avvertito i contendenti della chiamata alle forze dell’ordine. Grazie al tempestivo intervento, il proprietario del telefono è riuscito a recuperare il dispositivo rubato, mentre l’aggressore è riuscito a fuggire.
Gli agenti di polizia, giunti sul posto, hanno raccolto le testimonianze dei presenti e ottenuto una dettagliata descrizione del sospetto. Le ricerche hanno avuto esito positivo poco dopo: il responsabile, un cittadino ivoriano di 26 anni, è stato rintracciato in una strada laterale di Viale della Pace.
Il giovane è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per rapina impropria. Questo incidente sottolinea l’importanza della vigilanza e della prontezza nel rispondere a situazioni di emergenza, evidenziando anche il ruolo cruciale dei cittadini nel mantenere la sicurezza pubblica.
Cronaca
Torino | Detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, arrestato 23enne
La notte del 17 settembre 2024, una pattuglia della Polizia di Stato di Torino ha arrestato un cittadino marocchino di 23 anni, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti con l’intento di spaccio. L’arresto è avvenuto lungo Lungo Dora Napoli, un’area del centro cittadino.
Durante il turno serale, gli agenti del Commissariato Centro, impegnati in attività di controllo, hanno notato il giovane, già conosciuto alle forze dell’ordine, risalire dalla sponda del fiume e dirigersi verso il ponte Carpanini. I poliziotti hanno deciso di seguirlo e hanno visto il 23enne avvicinarsi a una passerella pedonale, dove tentava di nascondere qualcosa.
Gli agenti sono intervenuti immediatamente e, nonostante il tentativo del giovane di disfarsi della sostanza, sono riusciti a sequestrare tre panetti e mezzo di hashish, per un totale di circa 350 grammi. Il 23enne, con precedenti condanne per reati legati allo spaccio, è stato arrestato e portato in questura.
Il procedimento penale è ora nelle fasi preliminari, e il giovane resta presunto innocente fino a una sentenza definitiva. L’operazione sottolinea l’impegno continuo delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di droga e garantire la sicurezza pubblica.
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