Economia

Economia | Fegica-Cisl: “ddl carburanti carente, non prevede chiusura di 7-8mila impianti, regole solo per i nuovi”

La riforma della rete di distribuzione dei carburanti, attualmente al centro del dibattito, è oggetto di critiche da parte della Fegica-Cisl, il sindacato dei gestori di carburanti, che ha espresso la sua opposizione al disegno di legge in discussione. Secondo il sindacato, la riforma sarebbe incompleta e non affronterebbe adeguatamente alcune problematiche cruciali.

Uno dei punti principali sollevati riguarda l’assenza di misure che impongano la chiusura dei vecchi impianti: le nuove normative, infatti, si applicherebbero soltanto alle stazioni di servizio di nuova costruzione, mentre quelle esistenti non sarebbero soggette alle stesse regole più rigide. Questo, secondo la Fegica-Cisl, rappresenterebbe un limite significativo, poiché non favorirebbe un rinnovamento complessivo della rete di distribuzione.

Inoltre, la transizione ecologica – uno degli obiettivi chiave della riforma – viene giudicata insufficiente. La previsione di installare colonnine di ricarica elettrica riguarda solo i nuovi impianti, lasciando quelli già esistenti senza obblighi di adeguamento alle nuove tecnologie. Il sindacato sostiene che, al contrario, le stazioni di servizio già operative dovrebbero essere potenziate con infrastrutture per l’elettrico e altre fonti energetiche alternative, per favorire una vera transizione verso forme di energia più sostenibili.

La Fegica-Cisl ha inoltre evidenziato come la riforma potrebbe avvantaggiare in modo sproporzionato i grandi gruppi petroliferi, definendo la proposta di legge un “regalo” per questi operatori. A loro avviso, non vengono affrontati con la dovuta attenzione i problemi dei piccoli gestori, che rischiano di essere penalizzati in un contesto sempre più competitivo e dominato dalle grandi compagnie.

Il sindacato ha chiesto al governo di fornire chiarimenti in merito agli approfondimenti e alle valutazioni politiche che hanno portato allo slittamento del disegno di legge, ritenendo necessaria una revisione delle proposte per garantire maggiore equità e sostenibilità nel settore della distribuzione dei carburanti.

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