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Venezia, Amelio “Racconto la guerra ma non come in televisione”

“Ho un modo di lavorare che non è condiviso dagli altri registi. Io sento nelle viscere le cose, non le penso. Non parto da un tavolino dove metto delle idee perchè le ho sentito dire o perchè l’attualità le racconta o perchè gli argomenti “tirano”, ma è il contrario”. Lo ha detto il regista Gianni Amelio oggi alla conferenza stampa del suo ultimo film “Campo di battaglia”, presentato in Concorso alla Mostra del cinema di Venezia e ambientato durante la Prima Guerra mondiale. Un film di guerra, “ma senza le immagini di guerra perchè sono usurate, paradossalmente oggi sembrano irreali perchè ne vediamo troppe. La televisione ci manda tutti i giorni bombardamenti, feriti e morti. Non ci sono solo le guerre a Gaza o in Ucraina, le immagini di morte vengono consumate costantemente in situazioni che, per fortuna, non sono quelle della sala cinematografica. La sala è un tempio, il tempio della goduria del cinema. Quando si entra in una sala si sta attenti alle emozioni. A casa con la televisione si fa la vita di tutti i giorni e intanto arrivano immagini e suoni di guerra. Questo provoca un’assuefazione terribile al concetto di guerra perchè in quei momenti noi subiamo le emozioni e non le partecipiamo”.
(“Il mio film non va visto in tv ma in una sala. Questo non è un film di guerra ma sulla guerra: la forza emotiva del film non è predicatoria o pesante o fatta per un comizio, ma è fatta sulla pelle mia e su quella dei personaggi”, ha detto Amelio, che ha dedicato un pensiero anche agli interpreti comprimari: “Ho voluto per ogni piccola parte scavare nelle regioni italiane e ho scoperto attori meravigliosi, ognuno in un punto del Paese dove lui conosce la sua lingua: c’è il soldato pugliese, c’è quello valdostano”. Il ruolo del protagonista è affidato ad Alessandro Borghi, nei panni del medico Stefano Zorzi, pieno di umana compassione per i feriti che vogliono evitare di tornare al fronte: “Il mio personaggio è frutto di una scoperta continua. Gianni ci ha reso liberi rispetto alle modalità, alle sfumature e ai tempi. Una tematica del film è molto importante: la relatività del giusto e dello sbagliato. Il mio personaggio sarebbe il “buono” del film, ma lo spettatore alla fine si domanda chi ha ragione, chi sia davvero il buono e chi il cattivo: anche quello buono ha fatto davvero soltanto azioni giuste e buone? Il film si interroga su questo, io che il mio personaggio sia davvero il buono non lo so”.
Borghi ha anche dedicato un intervento al suo regista: “Non ho mai conosciuto nessuno come Amelio. E’ la benzina di ogni processo creativo. E’ stato un processo lungo e meraviglioso. Gianni ti responsabilizza e ti rende partecipe di ogni scelta. Il film è figlio di un’improvvisazione emotiva che viene guidata da lui”. Infine, anche Gabriel Montesi, nel ruolo del coprotagonista Giulio Farradi, ha ringraziato con sentita commozione il cineasta: “Amelio mi ha insegnato tanto. Mi ha fatto capire che cosa sia ogni inquadratura e che agire come attore significa anche saper leggere le persone”.

foto: xp2/Italpress

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Ken il Guerriero: Il Cult Anime Torna al Cinema

A quarant’anni dal primo episodio della storica serie televisiva, Ken il Guerriero fa il suo ritorno al cinema con il primo lungometraggio animato dedicato al leggendario maestro della Scuola di Hokuto. L’evento, programmato per il 14, 15 e 16 ottobre 2024, rappresenta un’occasione imperdibile per i fan italiani che potranno rivivere le avventure di Ken grazie all’iniziativa promossa da Nexo Studios in collaborazione con Yamato Video. Le prevendite per l’evento speciale saranno disponibili a partire dal 18 settembre, offrendo ai fan la possibilità di assicurarsi un posto per questo appuntamento unico. Uscito originariamente nel 1986, il film è considerato una pietra miliare dell’animazione giapponese e il suo ritorno nelle sale fa parte del progetto “Stagione degli Anime al Cinema”, che quest’anno propone anche altri titoli attesissimi come The Last: Naruto The Movie e Overlord – Il Film: Capitolo del Santo Regno. I dettagli relativi alle sale che aderiranno all’iniziativa saranno presto consultabili sul sito ufficiale di Nexo Studios, offrendo agli spettatori la possibilità di trovare il cinema più vicino a loro.

L’evento è organizzato in occasione dei 40 anni dall’uscita del primo episodio dell’anime di Ken il Guerriero, trasmesso per la prima volta in Giappone l’11 ottobre 1984 su Fuji Television. L’anime, basato sul celebre manga creato da Buronson e disegnato da Tetsuo Hara, ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare, diventando una delle serie più amate e iconiche nel panorama dell’animazione giapponese. Il film ripropone la storia di Ken, maestro della Scuola di Hokuto, che attraversa un mondo devastato da un olocausto nucleare alla ricerca della sua amata, rapita dal suo rivale Shin. Durante il suo viaggio, Ken si troverà a dover affrontare non solo i suoi avversari, ma anche i suoi fratelli adottivi Jagi e Raoul, due temibili guerrieri della Scuola di Hokuto. Al contempo, stringerà una profonda amicizia con Rei, un valoroso combattente della Scuola di Nanto. Pur mantenendo intatto il nucleo della trama originale, il film introduce alcune variazioni narrative e presenta i personaggi in una luce diversa rispetto alla serie televisiva, arricchendo l’esperienza visiva e narrativa. L’animazione, pensata appositamente per il grande schermo, offre una qualità superiore rispetto alla versione televisiva, garantendo una visione più immersiva e spettacolare.

La proiezione di Ken il Guerriero – Il Film rappresenta un evento imperdibile per gli appassionati del genere e per tutti coloro che hanno seguito la serie nel corso degli anni. Il progetto, parte della “Stagione Anime al Cinema”, è sostenuto da Nexo Studios in collaborazione con Yamato Video, e vede come radio ufficiale dell’evento RTL 102.5, affiancata dai media partner Cultura POP, MYMovies.it e ANiME GENERATION. Questa speciale iniziativa permette al pubblico italiano di riscoprire uno dei capolavori dell’animazione giapponese sul grande schermo, offrendo una rara occasione per celebrare il ritorno di un’icona intramontabile.

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Spider-Man Beyond the Spider-Verse: il film posticipato al 2027

Il terzo capitolo delle avventure animate di Miles Morales, “Spider-Man: Beyond the Spider-Verse”, sembra essere stato rinviato al 2027, secondo quanto riportato dal giornalista Jeff Snyder. La notizia giunge in un momento di incertezza per Sony Pictures Animation, già alle prese con divergenze creative e pressioni produttive. Dopo il successo globale dei primi due film, “Spider-Man: Un nuovo universo” e “Spider-Man: Across the Spider-Verse” all’interno delle sale nei cinema, le aspettative per il terzo episodio sono altissime. Tuttavia, i tempi di lavorazione sembrano essere stati più complessi del previsto, in parte a causa delle tensioni tra gli animatori e i produttori, Phil Lord e Chris Miller, per la gestione delle scadenze serrate e delle richieste di modifiche dell’ultimo minuto.

Il rinvio al 2027 non sorprende del tutto, dato che già lo scorso anno erano emerse segnalazioni di difficoltà nella produzione. Gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori a Hollywood, iniziati nel 2023, hanno ulteriormente complicato la situazione, rallentando notevolmente il progresso. Secondo le fonti di Snyder, Sony ha colto l’occasione dell’annuncio di “Spider-Man 4” con Tom Holland, previsto per il 2026, per posticipare ulteriormente “Beyond the Spider-Verse”, evitando così una sovrapposizione tra i due titoli e concedendo più tempo al team di animazione per completare il lavoro senza sacrificare la qualità.

Nonostante l’assenza di conferme ufficiali, sembra che dietro le quinte si stia tentando di rivedere buona parte del lavoro svolto finora. Divergenze creative tra i produttori e il team di produzione avrebbero infatti portato alla decisione di ripartire quasi da zero su diversi aspetti del film, con l’obiettivo di garantire un prodotto finale all’altezza delle aspettative dei fan e del successo dei precedenti capitoli. Questa scelta, secondo alcune voci, avrebbe sollevato anche parte del personale coinvolto, che ora avrà più tempo per lavorare senza l’ansia di scadenze immediate.

La pausa potrebbe essere necessaria per consentire alla produzione di ritrovare equilibrio, soprattutto considerando le recenti difficoltà tra Lord & Miller e Sony Pictures Television, culminate con la rottura del contratto relativo alla serie “Spider-Noir”. Il mancato accordo sui budget destinati alla serie ha generato tensioni, ma potrebbe aver spinto il team a concentrarsi maggiormente su “Beyond the Spider-Verse”, cercando di evitare ulteriori problemi.

L’attesa di qualche anno potrebbe rivelarsi una mossa vincente per Sony, che ha già dimostrato di saper gestire saghe di grande successo. “Spider-Man: Beyond the Spider-Verse” si presenta come un progetto ambizioso, ma estremamente complesso, specialmente dopo il grande impatto dei primi due capitoli, che hanno ridefinito gli standard dell’animazione supereroistica. Miles Morales, l’iconico protagonista, è ormai un personaggio di riferimento per una nuova generazione di spettatori, e Sony non sembra voler rischiare di compromettere il valore di un brand tanto amato.

Sul fronte live-action, le novità riguardanti “Spider-Man 4” con Tom Holland potrebbero placare in parte la delusione dei fan per il rinvio del film d’animazione. Con le riprese del nuovo capitolo in live-action previste per il 2025 e una data di uscita nel 2026, c’è la possibilità che i fan del “Multiverso” ricevano una sorpresa: l’apparizione di Miles Morales in versione live-action. Se le voci sono confermate, potremmo vedere Miles nel MCU prima della conclusione della “Multiverse Saga”, un evento che, pur non avendo ancora una data precisa, entusiasma i fan e apre nuove possibilità narrative.

Sebbene il futuro di “Spider-Man: Beyond the Spider-Verse” rimanga incerto, i prossimi anni sembrano comunque ricchi di eventi per gli appassionati dell’universo Marvel. Da un lato, il potenziale crossover con la versione live-action di Miles Morales, dall’altro il consolidamento della saga di Tom Holland, promettono di mantenere alta l’attenzione su Spider-Man.

Alla fine, il rinvio di “Beyond the Spider-Verse” potrebbe permettere di preservare la qualità e la coerenza dell’intero progetto, lasciando ai fan il tempo necessario per prepararsi a un nuovo, straordinario capitolo dell’avventura di Miles Morales.

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Comencini “Mi serviva tempo per fare un film su me e mio padre”

“E’ un film che avevo dentro di me da sempre. E’ un film difficile da fare, mi serviva del tempo per sentirmi abbastanza matura come regista per sentirmi all’altezza di farlo. E anche dal punto di vista personale, avevo bisogno di tempo per elaborare in maniera libera e serena tante cose del mio vissuto. Ci vuole del tempo anche per poter dire grazie. Durante il lockdown c’era una sensazione di angoscia diffusa, e anche l’idea che il cinema potesse un pò perdersi: in quei giorni ho sentito forte la necessità di mettere per iscritto questi ricordi che erano da sempre nella mia memoria. Dopo aver scritto la sceneggiatura, ho chiesto un parere, un consiglio a un mio maestro, Marco Bellocchio: gli ho chiesto di leggerla, lui l’ha letta e mi ha incoraggiata a fare il film al punto di volerlo produrre”. Così la regista Francesca Comencini oggi in conferenza stampa alla Mostra del cinema di Venezia per il suo film “Il tempo che ci vuole”, con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, presentato Fuori Concorso. Un’opera autobiografica incentrata sul rapporto tra la Francesca bambina, adolescente e giovane adulta, e suo padre Luigi, uno dei registi più importanti del cinema italiano.
“Il legame padre-figlia è assolutamente fondante nella vita di qualsiasi bambina e donna. E di fatto mi sono resa conto che nel cinema è stato trattato poco. Il tentativo del film è anche di raccontare questo legame così importante”, ha proseguito Comencini che poi ha sottolineato che “è ispirato dall’idea della fiaba. Nel momento in cui girava Pinocchio, mio padre era veramente felice e sprigionava la felicità di un sogno che aveva cullato per anni. Lui cercava dei codici di un racconto fiabesco italiano, con la società contadina, con la miseria, con la fantasia che si sprigiona dalla realtà. Era un uomo molto concreto, che conosceva tutti i mestieri del cinema e che aveva una fortissima connessione con il sè stesso bambino. Credeva nel fiabesco in maniera seria, per lui era una componente seria della vita”.
Nel film, Fabrizio Gifuni incarna il padre Luigi Comencini: “Ho fatto un lavoro di ricerca per interpretarlo. Mi sembrava insensato andare in una direzione fortemente evocativa, ma sarebbe stato insensato anche non tenere conto del corpo e della voce di Luigi. Evocare fantasmi è un gioco impossibile, da apprendisti stregoni. Comencini era un regista molto schivo, c’è poco materiale su di lui. Per avere maggiore idea su di lui bisogna riguardare l’inchiesta I bambini e noi: un lavoro insuperato e lì c’è Luigi perchè è in campo. Aveva una speciale qualità nell’ascolto, intervistava bambini di ogni classe sociale senza nessuna idea di partenza. Lui aveva un ascolto e un’empatia nei confronti dei bambini perchè si metteva al loro livello. Mi è stato molto utile. Poi ho interiorizzato il personaggio, non bisogna avere fretta, aspettare per arrivare fino a dove si può arrivare. Per me è stata poi la possibilità di vedere e rivedere film straordinari di un regista tra i più grandi che abbiamo mai avuto”. Il ruolo della stessa Francesca è affidato a Romana Maggiora Vergano, attrice che si è rivelata al grande pubblico con C’è ancora domani di Paola Cortellesi: “Mi sono sentita privilegiata e orgogliosa che Francesca mi avesse scelto. Questa storia ha un respiro universale, non è solo la storia di Francesca e suo padre. Sul copione non c’è scritto Francesca e Luigi, ma padre e figlia”.

foto: xp2/Italpress

(ITALPRESS).

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