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Curiosità

SAI CHE…la donna mangia almeno 1Kg di rossetto durante la sua vita?

In un’era in cui l’attenzione per una dieta sana e consapevole è alta, potrebbe sorprendere scoprire che anche il rossetto, un prodotto cosmetico quotidiano, contribuisce al nostro “consumo” di sostanze. Studi recenti rivelano che, nel corso della vita, una donna può ingerire fino a un chilo di rossetto, equivalente al 70% della quantità applicata. Questo fenomeno solleva interrogativi importanti riguardo alla sicurezza degli ingredienti nei cosmetici.

Quanto Rossetto Consumiamo Involontariamente?

L’uso frequente del rossetto può portare a un’assunzione quotidiana di circa 24-87 milligrammi del prodotto. Se consideriamo l’uso prolungato nel tempo, la quantità totale può arrivare a circa 2 chilogrammi. Questi dati, emersi da uno studio dell’Università di Berkeley pubblicato su Environmental Health Perspectives, mostrano che l’ingestione avviene durante l’umidificazione delle labbra, l’assunzione di cibo e bevande, e altre attività quotidiane.

Composizione e Sicurezza dei Rossetti

Nonostante molti rossetti siano conformi alle normative di sicurezza, le sostanze chimiche utilizzate possono destare preoccupazione. Ecco alcuni ingredienti da tenere sotto controllo:

  • Pigmenti: Alcuni, come il rosso Sudan I e il rosso 2G, sono stati associati a potenziali rischi cancerogeni.
  • Conservanti: Parabeni e ftalati possono interferire con il sistema endocrino e causare altri problemi di salute.
  • Oli Minerali: Possono bloccare i pori e impedire la corretta respirazione della pelle.
  • Siliconi: Creano una barriera sulla pelle, limitando l’assorbimento di nutrienti.

Suggerimenti per Ridurre l’Ingestione di Rossetto

Per minimizzare l’ingestione accidentale e scegliere prodotti più sicuri, considera questi consigli:

  • Opta per Rossetti Naturali: Preferisci prodotti con ingredienti biologici e naturali.
  • Evita Ingredienti Preoccupanti: Scegli rossetti privi di pigmenti problematici, conservanti e oli minerali.
  • Rimuovi il Rossetto Prima di Mangiare o Bere: Questa semplice azione riduce la quantità di prodotto ingerito.
  • Evita di Applicare su Labbra Irritate: Non applicare rossetto su labbra screpolate per prevenire l’assorbimento e l’irritazione.
  • Non Baci i Bambini con il Rossetto: Questo aiuta a prevenire il trasferimento di sostanze ai più piccoli.

Con una crescente consapevolezza sui prodotti che utilizziamo quotidianamente, è fondamentale fare scelte informate anche per il nostro rossetto. Prestare attenzione agli ingredienti e alle pratiche di applicazione non solo promuove una salute migliore, ma può anche ridurre l’assunzione involontaria di sostanze potenzialmente nocive. La prossima volta che scegli il rossetto, ricorda che potrebbe far parte del tuo “menu” giornaliero. Scegli saggiamente!

Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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Attualità

SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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