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Cronaca

Oristano | Maxi operazione antidroga: sequestrate 9000 piante di cannabis e 4 arresti

La Polizia di Stato di Oristano, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha concluso una vasta operazione volta alla prevenzione e repressione di reati legati allo spaccio e traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione ha portato all’arresto di quattro persone, alla denuncia di un quinto individuo e al sequestro di una grande piantagione di canapa indiana illegale e di un ingente quantitativo di marijuana già essiccata.

L’indagine, condotta dalla squadra mobile della Polizia, è partita dall’individuazione di una coltivazione illegale di cannabis nelle campagne di Siamaggiore. Questa piantagione, composta da oltre 9000 piante con un elevato contenuto di THC superiore al 19%, era occultata in otto serre situate vicino alla casa di reclusione di Massama.

Attraverso appostamenti e controlli, i poliziotti sono riusciti rapidamente a identificare i responsabili. Due dei sospetti sono stati individuati mentre cercavano di trasportare 155 chilogrammi di marijuana già essiccata utilizzando un furgone noleggiato, preceduto da un’auto di grossa cilindrata che fungeva da staffetta. Notata la presenza della polizia, i due hanno tentato una fuga rocambolesca lungo la SS 131, ma sono stati bloccati dopo un inseguimento durante il quale il conducente del furgone ha abbandonato il mezzo e cercato di fuggire a piedi.

Durante l’operazione, due persone sono state arrestate in flagranza di reato: un 73enne, sorpreso nella piantagione mentre tentava di distruggere le piante con un trattore, e un altro individuo fermato durante una perquisizione in un paese del Goceano, che ha aggredito gli agenti e tentato di fuggire lanciandosi in un dirupo.

Alla luce delle prove raccolte, la Procura della Repubblica ha disposto l’esecuzione di ulteriori misure cautelari. Il conducente dell’auto staffetta è stato condotto presso la casa di reclusione di Badu e Carros, mentre l’autista del furgone è stato posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Quest’ultimo aveva anche tentato di creare un alibi, denunciando falsamente il furto del furgone.

L’operazione ha permesso di sequestrare una piantagione composta da circa 9000 piante di cannabis, metà delle quali ancora a dimora e l’altra metà già raccolte e messe ad essiccare, nonché 155 kg di marijuana pronta per la vendita. Questo sequestro ha tolto dal mercato circa tre tonnellate di infiorescenze che avrebbero fruttato circa cinque milioni di euro. Oltre alla droga, è stato sequestrato tutto l’equipaggiamento utilizzato per la coltivazione e il confezionamento della sostanza.

Le indagini continuano per identificare i destinatari finali della marijuana. Gli arrestati devono rispondere, oltre che dei reati legati alla droga, anche di resistenza a pubblico ufficiale e simulazione di reato in concorso. Non si escludono ulteriori sviluppi, dato che la marijuana sequestrata avrebbe potuto essere utilizzata come merce di scambio per altri tipi di stupefacenti.

L’operazione rappresenta un colpo significativo alle attività illegali di spaccio e traffico di droga nella regione, dimostrando l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità organizzata.

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Cronaca

Torino | Sequestro preventivo di 74 milioni nell’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli

La procura di Torino ha disposto un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 74,8 milioni di euro, nell’ambito dell’indagine legata alla gestione dell’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale torinese su richiesta della procura, coinvolge i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro ha l’obiettivo di garantire la confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino alla somma indicata. A eseguire il provvedimento è stato incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino.

Secondo la procura, i reati contestati comprendono la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di artifici e la truffa ai danni dello Stato. Tuttavia, l’ufficio giudiziario ha sottolineato che vale la presunzione di innocenza per tutte le persone indagate, che potranno dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati in ogni fase del procedimento.

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Cronaca

Frosinone | Truffa ai danni di un’anziana: la Polizia Stradale recupera refurtiva e denuncia i responsabili

Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Cassino hanno fermato un veicolo Ford Puma, in transito sulla carreggiata sud del tratto autostradale di competenza. A bordo si trovavano due giovani il cui comportamento nervoso ha subito insospettito i poliziotti.

Grazie all’esperienza e al notevole intuito investigativo degli agenti, si è deciso di approfondire il controllo del veicolo, scoprendo elementi riconducibili a una truffa segnalata poche ore prima in provincia di Siena, a danno di una signora anziana. Durante la perquisizione del mezzo, infatti, è stata trovata una borsa ben nascosta, contenente numerosi monili in oro e una somma di denaro contante.

Immediatamente è stata avviata un’indagine approfondita, che ha permesso di stabilire con chiarezza la responsabilità dei due soggetti fermati. In collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Siena, si è accertato che la vittima, una donna di 65 anni, era stata raggirata con la cosiddetta “truffa del finto incidente stradale”.

La donna era stata contattata telefonicamente da un individuo che si era presentato come Maresciallo dei Carabinieri, il quale le aveva riferito di un presunto incidente stradale causato dal figlio. Per evitare l’arresto del giovane, la donna avrebbe dovuto pagare una somma di denaro. Poco dopo, un falso avvocato si è presentato alla sua porta per riscuotere quanto richiesto. Non avendo una grande disponibilità di contanti, l’anziana ha consegnato numerosi monili in oro e tutto il denaro presente in casa.

Grazie alle tempestive indagini, i poliziotti della Stradale di Cassino hanno potuto attribuire con certezza la responsabilità del reato ai due truffatori, che sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria. La refurtiva, composta dai monili in oro e dal denaro contante, verrà restituita alla vittima.

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Cronaca

Verona | Tragedia familiare a Vago di Lavagno: uomo uccide la moglie e ferisce gravemente il figlio

Un grave episodio di violenza domestica si è consumato ieri a Vago di Lavagno, nel veronese, dove un uomo ha sparato e ucciso la moglie, ferendo gravemente il figlio di 15 anni. Il ragazzo, che ha tentato di proteggere la madre dall’aggressione, è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale in condizioni critiche tramite elicottero.

L’allarme è scattato intorno alle 14, quando alcuni residenti hanno udito i colpi di arma da fuoco provenienti dall’abitazione della famiglia. I carabinieri, giunti prontamente sul posto, hanno isolato l’intera area per consentire agli investigatori di ricostruire la dinamica del tragico evento, ancora oggetto di indagine.

Il ragazzo, nel disperato tentativo di salvare la madre, si è frapposto tra i genitori, venendo colpito gravemente. Ora è ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale Borgo Trento di Verona, mentre il padre, autore del gesto, è stato interrogato direttamente sul luogo del delitto prima di essere portato in caserma.

La vittima, una donna di 58 anni, non ha avuto scampo, e per lei i soccorsi non hanno potuto fare nulla. Il movente dell’omicidio rimane ancora da chiarire.

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